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 2014  aprile 17 Giovedì calendario

Appunti su Marta Abba

Io Donna
Tuda «È giovanissima e di meravigliosa bellezza. Capelli fulvi, ricciuti. Occhi verdi, lunghi, grandi e lucenti, che ora, nella passione, s’intorbidano come acqua di lago; ora, nella serenità, si fermano a guardare limpidi e dolci come un’alba lunare; ora, nella tristezza, hanno l’opacità dolente della turchese. La bocca ha spesso un atteggiamento doloroso, come se la vita le desse una sdegnosa amarezza; ma se ride, ha subito una grazia luminosa che sembra rischiari e avvivi ogni cosa» (la descrizione di Tuda, ispirata a Marta, in Diana e la Tuda, di Luigi Pirandello)

Pirandello Le allieve del Magistero dove Pirandello insegnava: «tra le scolare, faceva strage... Ci voleva tutto il riserbo, la serietà dell´uomo, il suo senso di responsabilità, perché quella lezione non si trasformasse in una corte d´amore».

Amore L’amore tra Pirandello e la Abba, mai consumato anche se probabilmente vagheggiato: in una lettera del 1926 indirizzata alla diva, allude ad una "atroce notte" a lei ben nota (erano a Como per una recita); ancora una volta aveva pensato al suicidio, ma: la coscienza dettava l´ordine imperioso di scrivere.

Età Quando conobbe Luigi Pirandello, lui aveva 59 anni, lei 25.

Lettere Negli ultimi undici anni Pirandello scrisse a Marta Abba 560 lettere. Lui le scriveva numerose lettere d’amore, lei rispondeva ogni tanto per parlare di cose pratiche come la propria carriera.


Megera «È tanto lo schifo che mi sale alla gola a vedere quella lurida megera, incoronata di gloria a quel modo» (a Pirandello parlando dell’attrice Tatiana Pavlova)

Wechen-den La Abba, che scriveva «wenchen-den» al posto di weekend.

Millikin Il miliardario americano Severance A. Millikin, nipote del re dell’acciaio, si innamorò della Abba vendendola in scena, la seguì in ogni teatro d’America, poi le chiese di sposarlo, ma a un patto: che rinunciasse per sempre alla sua carriera d’attrice. La Abba accettò, ma dopo quattordici anni e nessun figlio ottenne il divorzio per «grave trascuratezza dei propri doveri da parte del marito».

Odore «Nell´estate del´32 non avevo ancora otto anni e mi innamorai di lei. Fui sedotto da un odore - così diverso da quello di mia madre e delle mie sorelle - che gli olii solari non annullavano del tutto (è l´odore, pensai, delle vere donne)» (Luigi Filippo d’Amico, L’uomo delle contraddizioni, Pirandello visto da vicino, ed. Sellerio, pagg. 175)

Scrivere «Tu devi scrivere, devi scrivere! Ti manca un po’, come del resto a tutte le donne, l’ortografia e la punteggiatura specialmente. Ma non è nulla! Con niente s’impara!. Ci vuole volontà. Te la farò nascere io, con la mia che è tanta!» (Pirandello in una lettera alla Abba).

A «Cara Martha Abba, ecco che apro sei volte le labbra per liberare l’alito: a-a-a-a-a-a; come fa la prima gioia, come fa il primo dolore, come fa l’ultima, come fa l’ultimo: alito, anima. [...]» (Gabriele d’Annunzio corteggia Marta Abba dopo la sua interpretazione de La figlia di Iorio)

Morte Pirandello, che lasciò alla Abba i diritti sulle commedie «che senza di lei non avrei mai scritto»

Lucrezia Dell’Arti