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 2014  aprile 17 Giovedì calendario

Appunti su Lalla Romano

Io Donna
Minimo «La femminilità nelle donne è il minimo che possano avere».

Cardo Lalla Romano, pittrice e poi scrittrice, bella di una bellezza austera, un “cardo selvatico” secondo il suo maestro, lo storico dell’arte Lionello Venturi, che a Parigi aveva tentato invano di sedurla, una “pallade color dell’ulivo”, come la chiamava Franco Antonicelli, immaginoso dandy “incredibilmente bello”. L’aveva corteggiata anche Mario Soldati. Ma lei: «Non ho mai creduto alla sua cosiddetta ammirazione: eccessiva e insieme distratta»

Borsetta Il marito, Innocenzo Monti, sposato nel 1932, futuro presidente della Banca Commerciale Italiana, solito portarle la borsetta durante le loro passeggiate milanesi.

Gerlin Gerlin, il mitico usciere stalinista della Einaudi, che nel vederla scendere dall’auto blu del marito dimenticava le sue lunghe pellicce, i gioielli, i grandi cappelli e le si precipitava incontro baciandole la mano.

Modigliani La prima volta che Lalla Romano incontrò Innocenzo Monti, lui “parlò di Modigliani con ammirazione, in tono grave, serio. E non sapere che “ammirare Modigliani” (quello che significava) era proprio quanto contava nella vita per me”.

Einaudi Quando si presentava alla Einaudi, Lalla Romano saltava volutamente l’ufficio di Giulio Einaudi, con il quale c’era, tra cuneesi, un amore intermittente, dispettoso e capriccioso. Lui la chiamava “cattiva”, lei si sentiva meno apprezzata di Elsa Morante e Natalia Ginzburg.

600 lire «Su ”Sette” del 26 Marzo Giorgio De Rienzo pone nella rubrica ”Da evitare” il mio romanzo In vacanza con il buon samaritano. Padronissimo. Ma mi lasciano perplessa le motivazioni. De Rienzo giudica le ”pagine reali” del libro bellissime ma le mette tra i libri ”da evitare” perché, avendo fatto calcoli accurati, giunge alla conclusione che questo mio romanzo può essere letto ”al costo di 600 lire per pagina”. E con questo? Forse che ogni mia pagina - che lo stesso De Rienzo giudica ”bellissima” - non vale molto più di 600 lire? Anzi, raccomando al mio editore di vendere d’ora in avanti le mie pagine ad un prezzo ancora maggiore» (nel 1998).

Disadattato Il romanzo autobiografico Le parole tra noi leggère, che indaga i rapporti tra madre e figlio, si apre con un io narrante (la madre) che dice: “Io gli giro intorno: con circospezione, con impazienza, con rabbia”. E prosegue: “(Piero) non aveva ancora scoperto di essere un disadattato”.

Figli Il figlio Piero, che aveva chiesto alla madre di rinunciare alla pubblicazione del romanzo. E lei: “anche i libri sono dei figli”

Crudeltà “Io non temo il "vissuto" nel romanzo: la vita, quale ci viene rivelata dalla scrittura, non ci ferisce più, non ci offende, irrecusabile. La cosiddetta menzogna dell’ arte è uno strumento che ha per scopo la verità. Così la sua crudeltà: la crudeltà dell’ arte è innocente e riscatta l’ indecenza della vita”.

Patate «Le patate lesse mi piacciono anche adesso. Non riesco mai ad averle. Specialmente se vado nei ristoranti. Se le ordino, me le portano tagliate a pezzi...» (Lalla Romano in un’intervista a l’Unità di domenica 15 febbraio 1998).

Lucrezia Dell’Arti