Io Donna, 17 aprile 2014
Tags : Billie Holiday
Appunti su Billie Holiday
Io Donna
Origini Eleonora Holiday, nata mercoledì 7 aprile 1915 a Baltimora, la madre, Sadie Fagan, cameriera di colore, rimasta incinta di quell’unica figlia a tredici anni e per questo licenziata in tronco, costretta a far da serva in ospedale per aver garantita l’assistenza sua e della nascitura. Il padre, Clarence Holiday, sedici anni, studente, sparito presto dietro a un’orchestra con la quale si era messo a suonar la chitarra. Poverissimi e neri.
Negri Billie Holiday che, ai tempi in cui si prostituiva (dodici anni), accettava solo clienti bianchi perché «quelli avevan da scappare a casa dalle mogli e dai bambini, e quando mi venivano a trovare, bim bum bam, mi davano i soldi e se ne andavano. Ma con i negri la faccenda era diversa, mi tenevano sveglia tutta la santa notte, ed erano sempre le stesse storie: “Ti garbo, bimba?” e: “Vorresti essere la mia bambolona?” eccetera».
Cerone In tournée con l’orchestra di Count Basie, tutti omoni neri neri, al teatro Fox di Detroit la costrinsero a tingersi la faccia con un cerone scurissimo perché aveva la pelle troppo chiara.
Dick Violentata a dieci anni da un vicino di casa, il signor Dick, fu condannata a vivere in un istituto cattolico per un paio d'anni perché ritenuta colpevole di adescamento.
Altalena In quest’istituto, un giorno, una ragazza un po’ selvatica, in punizione per aver disobbedito, se ne stava tutta sola nel cortile, sopra un’altalena, e si slanciava sempre più in alto. Arriva la madre superiora e si rivolge a un gruppetto di bambine, che guardavano ammirate: “Rammentatevi, piccine, che Iddio la punirà. Iddio la punirà”. Qualche istante dopo il seggiolino si stacca, la bambina vola dall’altra parte della siepe, il collo rotto.
Punizione La punizione inflitta dalle monache a Billie Holiday all’età di dieci anni: dormire tutta la notte con la bambina morta sull’altalena.
Cantare A quindici anni, per evitar lo sfratto suo e della mamma, si mette a girar per locali, spacciandosi per ballerina. Da Pod’s & Jerry il pianista, intenerito, le fa: “Sai mica cantare, bimba?”. E lei: “Certo che so cantare. Ma a che serve?”
Lady Soprannominata malignamente "Lady Day" perché, al contrario delle altre cantanti del tempo, rifiutava di passare tra i tavoli dei locali col piattino dopo le esibizioni.
Triste La canzone "Strange fruits", interpretata da Billie Holiday, talmente triste da convincere le radio americane a non trasmetterla più (si credeva fosse all'origine di una catena di suicidi).
Droghe Iniziata all'oppio dal marito Jimmy Monroe, passò presto all'eroina, che la uccise. Morta a 44 anni, in una stanza del Metropolitan Hospital di New York, col piantone della polizia fuori dalla porta.
Dea «Da una prostituta, da una drogata, si era trasformata in una dea dalla pelle scura, nel lungo vestito bianco, con una gardenia nei capelli e i lunghi guanti bianchi che servivano a coprire i segni degli aghi, una dea bruna in una giungla di bianchi» (Tony Scott ricordando un concerto a Manhattan nel 1949).
Origini Eleonora Holiday, nata mercoledì 7 aprile 1915 a Baltimora, la madre, Sadie Fagan, cameriera di colore, rimasta incinta di quell’unica figlia a tredici anni e per questo licenziata in tronco, costretta a far da serva in ospedale per aver garantita l’assistenza sua e della nascitura. Il padre, Clarence Holiday, sedici anni, studente, sparito presto dietro a un’orchestra con la quale si era messo a suonar la chitarra. Poverissimi e neri.
Negri Billie Holiday che, ai tempi in cui si prostituiva (dodici anni), accettava solo clienti bianchi perché «quelli avevan da scappare a casa dalle mogli e dai bambini, e quando mi venivano a trovare, bim bum bam, mi davano i soldi e se ne andavano. Ma con i negri la faccenda era diversa, mi tenevano sveglia tutta la santa notte, ed erano sempre le stesse storie: “Ti garbo, bimba?” e: “Vorresti essere la mia bambolona?” eccetera».
Cerone In tournée con l’orchestra di Count Basie, tutti omoni neri neri, al teatro Fox di Detroit la costrinsero a tingersi la faccia con un cerone scurissimo perché aveva la pelle troppo chiara.
Dick Violentata a dieci anni da un vicino di casa, il signor Dick, fu condannata a vivere in un istituto cattolico per un paio d'anni perché ritenuta colpevole di adescamento.
Altalena In quest’istituto, un giorno, una ragazza un po’ selvatica, in punizione per aver disobbedito, se ne stava tutta sola nel cortile, sopra un’altalena, e si slanciava sempre più in alto. Arriva la madre superiora e si rivolge a un gruppetto di bambine, che guardavano ammirate: “Rammentatevi, piccine, che Iddio la punirà. Iddio la punirà”. Qualche istante dopo il seggiolino si stacca, la bambina vola dall’altra parte della siepe, il collo rotto.
Punizione La punizione inflitta dalle monache a Billie Holiday all’età di dieci anni: dormire tutta la notte con la bambina morta sull’altalena.
Cantare A quindici anni, per evitar lo sfratto suo e della mamma, si mette a girar per locali, spacciandosi per ballerina. Da Pod’s & Jerry il pianista, intenerito, le fa: “Sai mica cantare, bimba?”. E lei: “Certo che so cantare. Ma a che serve?”
Lady Soprannominata malignamente "Lady Day" perché, al contrario delle altre cantanti del tempo, rifiutava di passare tra i tavoli dei locali col piattino dopo le esibizioni.
Triste La canzone "Strange fruits", interpretata da Billie Holiday, talmente triste da convincere le radio americane a non trasmetterla più (si credeva fosse all'origine di una catena di suicidi).
Droghe Iniziata all'oppio dal marito Jimmy Monroe, passò presto all'eroina, che la uccise. Morta a 44 anni, in una stanza del Metropolitan Hospital di New York, col piantone della polizia fuori dalla porta.
Dea «Da una prostituta, da una drogata, si era trasformata in una dea dalla pelle scura, nel lungo vestito bianco, con una gardenia nei capelli e i lunghi guanti bianchi che servivano a coprire i segni degli aghi, una dea bruna in una giungla di bianchi» (Tony Scott ricordando un concerto a Manhattan nel 1949).
Lucrezia Dell’Arti