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 2014  aprile 17 Giovedì calendario

Appunti su Josephine Baker

Io Donna
Mamma Se voi non foste attrice cosa vorreste essere? «Mamma di settantamila bambini»

Bambini Non potendo fare figli, adottò dodici bambini, tutti di nazionalità diverse.

Ebrei Un giorno chiese di poter allevare un bambino ebreo. Da Israele le fecero allora sapere che «i bimbi ebrei vivono in Israele e non hanno bisogno di essere adorati da negre per essere cresciuti in compagnia di marmocchi di altre razze e di diversi costumi e tradizioni».

Selvaggi La danza dei Selvaggi, il numero de «La Revue Nègre» con cui debuttò al Théâtre des Champs Elysées, la notte tra il 2 e il 3 ottobre 1925: vestita solo di un gonnellino di banane, ballava il charleston scatenandosi in movimenti sensuali e selvaggi.

Orribile «È orribile. È meraviglioso. Non so che dire» (un critico)

Banane «Con questo sembrerai vestitissima» (Jean Cocteau, che inventò per lei il celebre gonnellino di banane)

Animali A casa della Baker: il leopardo Chiquita, uno scimpanzè, Ethel, un maiale, Albert, un serpente, Kiki, una capra, un pappagallo, pesci, tre gatti e sette cani.

Mariti Sei mariti, il primo sposato a 13 anni, Willie Wells. Gli altri: Will Howard Baker (a 15 anni), il nobile italiano Giuseppe Pepito Abatino (a 20 anni), il magnate dello zucchero Jean Lion (a 31 anni), il direttore d’orchestra Jo Bouillon (a 41 anni) e l’artista americano Robert Brady (a 67 anni).

Amanti Alcuni dei suoi amanti (lei stessa li calcolerà in un numero a quattro cifre): Colette («la più bella pantera e la più affascinante delle donne»), Frida Khalo, Georges Simenon, Ernest Hemingway, Le Corbusier.

Simenon Georges Simenon, il grande scrittore, si innamorò perdutamente di lei. Si amarono per tre anni. Lui le faceva da segretario, poi fondò anche un giornale, il «Josephine Baker’s Magazine».

Culo Titolo del pezzo di Georges Simenon dedicato a Josephine Baker sulla rivista «Le Merle Rose»: «Il culo che ride».

Sorriso «La donna più sensazionale che si fosse mai vista o si vedrà. Alta, pelle color caffè, occhi d’ebano, gambe di paradiso, un sorriso da cancellare tutti gli altri sorrisi» (Ernest Hemingway)

Piatti Nata da una famiglia poverissima, a tredici anni scappa di casa e va a fare la donna di servizio. Siccome rompe due piatti la padrona, per punirla, le mette le mani dentro l’acqua bollente.

Scimmia «A otto anni lavoravo già per calmare la fame dei miei. Ho sofferto la fame ed il freddo. Ho una famiglia. Mi hanno detto che ero brutta. Che danzavo come una scimmia. Un giorno mi hanno trovata meno brutta. Mi hanno fischiata. Mi hanno applaudita. Ho continuato a danzare. A cantare. Ho avuto fortuna. Ho una mascotte: una pantera. Ho girato il mondo. Sono morale. Mi giudicano il contrario. Non fumo. Non bevo. Ho una religione. Adoro i bambini. Amo i fiori. Aiuto i poveri. Guadagno molto. Faccio dell’economia»

Illusioni In una delle sue ultime esibizioni, mentre cantava «J’ai deux amours», la canzone degli anni di gloria, ricoperta di piume e lustrini, improvvisamente si interruppe per dire ad uno spettatore, munito di binocolo: «Signore, lasci stare: conservi le sue illusioni».

Lucrezia Dell’Arti