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 2014  aprile 16 Mercoledì calendario

È molto tempo che non parliamo di Silvio Berlusconi, e anche questa è una prova – piccola – della grave crisi in cui si trova il centro-destra

È molto tempo che non parliamo di Silvio Berlusconi, e anche questa è una prova – piccola – della grave crisi in cui si trova il centro-destra.

Come mai ce ne occupiamo oggi?Perché il tribunale ha finalmente deciso a quale pena si deve sottoporre per scontare l’anno residuo che gli è stato comminato in conseguenza dell’evasione fiscale (gli anni erano quattro, ma l’indulto ne ha cancellati tre).  

Non va in galera? Non si tratta di un’evasione da 280 milioni di euro?
La gran parte della somma evasa è prescritta, il residuo è di sette milioni. I difensori di Berlusconi dicono che si trattava comunque di una somma irrisoria, visto che Berlusconi ha versato al fisco, in tutti questi anni, qualche miliardo di euro, si tratta cioè senza dubbio, e in ogni caso, del primo contribuente italiano. Ma in ogni modo: l’uomo compirà 78 anni il prossimo 29 settembre, si tratta cioè di una persona molto anziana. È per chi è così vecchio, il nostro sistema è assai comprensivo. L’anno non sarà nemmeno pieno, perché la legge Gozzini permette un taglio per buona condotta ogni sei mesi di detenzione. Il tutto si ridurrà alla fine a dieci mesi e mezzo.  

Come li passerà, allora?
Andando a fare servizio sociale presso i vecchi della Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone, a una quarantina di chilometri da Arcore. In che consisterà esattamente questo servizio, ancora non si sa. I cronisti si sono precipitati a intervistare i cittadini di Cesano che frequentano la Fondazione, interviste volanti a persone che andavano alla Sacra Famiglia per farsi visitare. Uno ha detto: «Gli racconterà le barzellette». Un’altra: «Oh, no». Una terza: «Gli farà bene, io non lo voterò, ma quello che gli hanno fatto non è giusto». Gli italiani che fanno volontariato presso strutture come la Sacra Famiglia sono undicimila. Berlusconi aveva chiesto di fare il motivatore presso una struttura per disabili che si trova nei dintorni di casa sua ad Arcore. Il collegio del Tribunale di sorveglianza presieduto da Pasquale Nobile De Santis ha disposto diversamente: «Silvio Berlusconi andrà ad assistere gli anziani in una struttura indicata dall’Uepe (l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna - ndr). L’impegno sarà «di una volta a settimana e per un tempo non inferiore a 4 ore consecutive». Non potrà lasciare la Lombardia «salvo specifiche autorizzazioni» (quindi, per partecipare a un comizio a Padova o a Bari, dovrà ottenere specifica autorizzazione dall’Uepe). Ma «è autorizzato a recarsi a Roma, come da sua richiesta, presso il domicilio da lui indicato, dal martedì al giovedì, con rientro al suo domicilio in Lombardia, entro le ore 23 del giovedì stesso». In pratica l’agibilità politica è garantita, ma con una limitazione - conoscendo il personaggio - importante: l’affidamento in prova sarà immediatamente revocato se da Berlusconi arriveranno attacchi alla magistratura. Secondo il Tribunale di Sorveglianza, Silvio Berlusconi «è ancora persona socialmente pericolosa» ma una serie di elementi, come il pagamento del risarcimento danni e delle spese processuali per il caso Mediaset, «evidenziano la scemata pericolosità sociale» e «appaiono indici di volontà di recupero». Berlusconi, dopo avere firmato il verbale con le prescrizioni stabilite dai giudici, avrà colloqui, si presume con cadenza mensile, con il responsabile dell’Uepe di Milano.   

  • Non è una pena troppo morbida per uno che, stando alla condanna definitiva, ha evaso come minimo sette milioni di euro, per non dire dei duecento?
Fatti i conti, sono 28 giorni da 4 ore l’uno. I difensori giudicano la decisione del Tribunale di sorveglianza «equilibrata, anche in relazione alle esigenze dell’attività politica del presidente Berlusconi». Schifani, dell’Ncd, ha detto le stesse cose. Manuela Repetti, senatrice di Forza Italia: «È una scelta saggia che contribuisce a svelenire un clima politico da troppo tempo esasperato e ideologizzato». Daniele Capezzone insiste invece sul «vulnus democratico».  

Dall’altra parte avranno fatto fuoco e fiamme.
D’Alema: «Normali cittadini, per reati minori di quelli commessi da Berlusconi, vanno in prigione». Grillo: «Berlusconi e Dell’Utri, due persone che hanno condotto l’Italia al disastro», hanno fatto una fine «ignobile», «miserabile», non sono «neppure uomini». «Io al posto di Berlusconi sarei andato in prigione. Mi sarei fatto arrestare. Che fine ignobile così».