Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  aprile 11 Venerdì calendario

Biografia di Attilio Maggiulli

• Corato (Bari) 1946. Regista. Fondatore nel 1980 della Comédie italienne, unico teatro italiano di Francia. Il 26 dicembre 2013 si lanciò con l’auto contro il cancello dell’Eliseo, residenza del presidente della Repubblica francese, François Hollande, per protestare contro il taglio dei fondi al suo teatro. Il giorno di Natale, sempre in zona, aveva tirato fuori dalla sua auto «un Arlecchino dandogli fuoco dopo averlo cosparso di alcool e ha poi lanciato volantini per la strada per denunciare i tagli delle sovvenzioni al suo teatro. È stato quindi fermato, ascoltato e rilasciato senza nessuna accusa da parte della procura» (Le Monde).
• «Si era trasferito a Parigi quasi 40 anni fa e lì, nel 1974, ha aperto insieme con la moglie, l’attrice francese Hélène Lestrade, il suo “Teatrino italiano di Montparnasse”, che sei anni dopo ha preso il nome di Comédie italienne. Basati sul repertorio della tradizione teatrale italiana del 1600, da Piccolomini a Flaminio Scala, passando per l’Aretino, gli spettacoli di Maggiulli fanno parte di quel teatro dell’arte che ha in Goldoni il suo autore preferito, ma che crede nelle idee più che nella moneta sonante. Ecco perché si definiva un pedagogo. “L’attore prende il bambino come fosse un adulto e gli dice che il teatro non è difficile e che tutto dipende dalla nostra voglia di esteriorizzare i sentimenti”, spiegò in un’intervista a Lo Stradone, il giornale di Corato. Dal tacco dello Stivale, Maggiulli si era presto trasferito a Milano per seguire la sua passione. Qui iniziò la sua carriera, come allievo regista di Giorgio Strehler al Piccolo. Poi lavorò anche con il mimo Jacques Lecoq e Ariane Mnouchkine per il Théâtre du Soleil. Seguendo un’infinita stirpe di teatranti che nel corso dei secoli hanno battuto la rotta Italia-Francia, Goldoni su tutti, Maggiulli decise di trasferirsi a Parigi. La voglia di non far dimenticare le nostre radici nel mondo lo ha portato anche negli Stati Uniti. In California l’attore mise in scena uno spettacolo critico sul presidente Bush. A New York sembra persino che l’ex sindaco Rudolph Giuliani e poi il governatore dello Stato Andrew Cuomo lo abbiano pregato di trasferirsi Oltreoceano. Nel 2009 è diventato anche commendatore della Repubblica. Nonostante non sia mai stato facile, Maggiulli ha però sempre preferito tenere in vita le maschere della commedia italiana nella ville lumière. Nel 1999 Maggiulli fu protagonista della sua prima “protesta per fame” contro la mancanza di fondi e la tenaglia delle tasse che lo avevano costretto a chiudere temporaneamente. “Prima ho venduto i costumi offerti dal Piccolo Teatro e dalla Scala, per pubblicare a pagamento sui quotidiani parigini (Le Monde e Libération) una ‘Supplica del povero Arlecchino’ a Jacques Chirac e a Lionel Jospin. Poi, nell’attesa di una risposta del presidente e del primo ministro francesi, mi sono messo a digiunare”, ha raccontato. In quell’occasione molte personalità della cultura si schierarono con lui: da Dario Fo a Ettore Scola fino a Luca Ronconi. Alla fine ottenne dal governo francese per la Comédie italienne lo Statuto di Teatro d’arte e le relative sovvenzioni» (Gioia Reffo) [L43 27/12/2013].