Fior da fiore, 11 aprile 2014
Berlusconi ai servizi sociali • L’assassino di Yara Gambirasio è figlio dell’autista di Gorno • Inutile e costoso il farmaco contro l’aviaria • Una donna muore dopo l’aborto con la pillola Ru486 • Attilio Befera vuole andare in pensione • Sequestrati beni per 49 milioni a Formigoni • Mattinieri vs tiratardi
Berlusconi La Procura di Milano ha concesso a Silvio Berlusconi l’affidamento in prova ai servizi sociali, escludendo quindi la possibilità degli arresti domiciliari e lasciandogli la cosiddetta “agibilità politica”, che significa che potrà impegnarsi per le elezioni europee di maggio. Dei 4 anni ai quali è stato condannato definitivamente ad agosto 2013 nel processo per frode fiscale sui diritti tv Mediaset, l’ex premier deve scontare i 12 mesi superstiti dopo il taglio assicurato dall’indulto approvato dalla sua maggioranza parlamentare quand’era premier nel 2006. Questi 12 mesi però si ridurranno a 10 mesi e 15 giorni grazie al beneficio penitenziario (45 giorni in meno dopo 6 mesi scontati) della «liberazione anticipata». Con l’affidamento ai servizi sociali, Berlusconi dovrà restare in casa la notte tra le 11 di sera e le 6 di mattina, non deve lasciare il territorio della regione di residenza e non può avere contatti con detenuti e tossicodipendenti. Ma le deroghe sono frequenti, specialmente per motivi di lavoro.
Yara Ormai si sa con una sicurezza del 99,99% che l’assassino di Yara Gambirasio, chiamato “Ignoto 1”, è figlio illegittimo dell’autista di Gorno scomparso nel 1999 a 61 anni. Le indagini sull’omicidio della ragazzina sono state svolte a colpi di esami genetici. Sono costate finora circa tre milioni di euro. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Aviaria Il farmaco Tamiflu, che nel 2009 avrebbe dovuto scongiurare un’epidemia di influenza aviaria (previsti 150mila morti solo in Italia), ha fruttato alla casa farmaceutica Roche 2,64 miliardi di euro ed è stato utilizzato da 50 milioni di persone. Un gruppo di scienziati indipendenti ha scoperto che il farmaco è stato inutile per l’aviaria: non ha prevenuto la diffusione della pandemia, né ha ridotto il rischio di complicazioni letali, ma ha attenuato solo, nei primi quattro giorni del contagio, alcuni sintomi, come il più noto ed economico paracetamolo (Zunino, Rep).
Ru486 A Torino una donna di 37 anni è morta dopo un’interruzione volontaria di gravidanza con la pillola Ru486. La donna, madre di un altro bambino, aveva deciso per l’interruzione di gravidanza e il 4 aprile le era stato somministrato mifepristone, la sostanza che entro 48 ore massimo ferma la gestazione. Due giorni dopo, secondo quanto indicato nel protocollo, si è ripresentata in ospedale per la somministrazione dell’altro farmaco, la prostaglandina, che provoca le contrazioni uterine necessarie all’eliminazione della mucosa e dell’embrione. Durante due visite precedenti la somministrazione non era emerso niente di strano. Ma quattro ore dopo l’aborto e la somministrazione di un antidolorifico la signora ha chiesto aiuto. Mentre era in sala visita ha perso conoscenza, poi si è ripresa. Qualche ora più tardi la crisi fatale (Sta).
Befera Attilio Befera, 68 anni a giugno, direttore generale dell’Agenzia delle entrate e presidente di Equitalia, vuole andare in pensione e dunque fa sapere che lascerà l’incarico appena possibile. Ciò a prescindere dal fatto che il governo si accinge a cambiare gli alti dirigenti dello Stato. Questi i risultati del lavoro di Befera: nel 2008 gli incassi della lotta all’evasione ammontavano a 6,9 miliardi di euro, nel 2013 sono arrivati a 13,1 miliardi. I dipendenti dell’Agenzia sono scesi da 49mila nel 2001 a 46mila nel 2008, a 40mila nel 2013.
Formigoni Ieri all’ex governatore lombardo Roberto Formigoni sono stati sequestrati tutti i conti in banca (meno uno), la villa in Sardegna in località Li Liccioli ad Arzachena, frazioni di altre proprietà immobiliari a Lecco e tre auto «fino a 49 milioni». Il sequestro preventivo è stato ordinato a garanzia della futura confisca (in caso di condanna) del profitto dei reati addebitati a Formigoni (per circa 8 milioni) nel decreto che lo ha rinviato a giudizio dal prossimo 6 maggio (è accusato di associazione a delinquere e corruzione in relazione ai rapporti tra la Regione e le fondazioni sanitarie Maugeri e San Raffaele.
Mattinieri Quelli che si svegliano presto. Chicco Testa dice d’aver mandato sms a Renzi tra le 5 e le 6 di mattina e di aver sempre ricevuto risposta nel giro di qualche minuto. Sempre testa sotiene di aver ottenuto un appuntamento con il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, alle 8 di mattina. Papa Bergoglio, che punta la sveglia alle 4.45 e alle 5 si raccoglie in preghiera e meditazione. Famosi mattinieri erano Gianni Agnelli e Giulio Andreotti. Giornalisti si appostavano all’alba sotto casa dell’ex presidente del Consiglio per strappargli una dichiarazione. Una mattina uno di loro, crollato nel sonno in auto, fu svegliato da Andreotti che tamburellava sul vetro: «Che fa, Stanganelli, dorme?» (Agnese, CdS).
Tiratardi Quelli che vanno a dormire tardi. Cicerone scriveva a letto, Winston Churchill faceva pisolini pomeridiani per resistere di più in piedi dopo cena, Barack Obama fissa riunioni con lo staff anche alle 11 di sera, Marcel Proust non faceva mai finire le sue serate, come Vittorio Sgarbi. Albert Einstein amava dormire almeno 12 ore (ibidem).
(a cura di Daria Egidi)