Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  aprile 10 Giovedì calendario

Biografia di Gennaro Esposito

• Vico Equense (Napoli) 31 marzo 1970. Cuoco. Due stelle Michelin (2001 e 2008). Chef patron del ristorante Torre del Saracino a Vico Equense, in località Marina d’Equa. È considerato uno fra gli chef più rappresentativi della rinascita gastronomica della Campania.
• «Ne ha fatta di strada il giovane Gennaro. Classe 1970, inizia a lavorare in un bar da ragazzino. Poi scopre la passione per la cucina che lo porta a studiare con colui che ancora oggi considera il suo “maestro”, Giancarlo Vissani. Poi viene in contatto con il grande chef Alain Ducasse che, in vacanza a Positano, sente parlare di lui e lo vuole incontrare. Da lì il passo a ritrovarsi all’interno delle cucine del Louis XV a Montecarlo e del Plaza a Athènèe a Parigi è breve. Qui Gennaro impara la ferrea disciplina del lavoro e la cura maniacale dei dettagli. Ma la nostalgia per la sua terra e per il suo mare è troppo forte. Nel 1992 Gennaro torna a Vico Equense e inizia l’avventura de “La Torre del Saracino” insieme a Vittoria, prima amica e poi compagna di vita e di lavoro. Lo chef e il suo ristorante spiccano il volo. La prima stella Michelin arriva nel 2001, la seconda nel 2008, le tre forchette del Gambero Rosso dal 2003, la valutazione dell’Espresso quale miglior ristorante campano nel 2006» (Enza Petruzziello) [Affaritaliani.it, 25/11/2012].
• «Quarant’anni e se mi volto indietro vedo un ragazzo di 15 che si divide tra svogliate lezioni alla scuola alberghiera e fine settimana ed estati passate a tritare prezzemolo e pulire verdure nelle cucine di trattorie del mio paese. A quell’età sapevo che avrei fatto il cuoco, non sapevo come e dove. Così quando mi parlano difuoco sacro”, so che passa attraverso la ripetizione per migliaia di ore degli stessi gesti quotidiani. E so anche che una carriera necessita di coincidenze favorevoli e combinazioni fortunate».
• «In Francia ho imparato che nel mio mestiere gestire il binomio genio e sregolatezza” non funziona, che i risultati sono figli di un ordine mentale, che preveda la creatività, ma che si traduca in rigore e disciplina, tutto ben dosato come gli ingredienti di un grande piatto».
• «Nel 2003 è arrivato il riconoscimento delle Tre Forchette del Gambero Rosso, una prestigiosa classifica che visto al vertice fino ad oggi, ma è nel 2003 che riesco a realizzare una manifestazione nel mio paese diverse da tutte le altre, un happening continuo di tre giorni, una Festa insomma, la Festa a Vico che richiama a Vico Equense chefs affermati e giovani promesse, per cucinare tutti insieme piatti per centinaia di ospiti che affollano la splendida cornice delle Axidie a Marina di Seiano. Partimmo in 11 ed oggi siamo in 150».
• «Gennaro pratica una cucina di territorio in senso stretto, che fa aggio sulle sue abilità di talent scout di prodotti d’eccellenza: il primo sulla lista ovviamente è il pesce, blu nel sangue e azzurro nel colore, tutto locale e procacciato da pescatori che lo recapitano direttamente alla sua Torre; ma ci sono anche le paste artigianali, gli ortaggi dell’agro sarnese-nocerino (coltivati in parte nell’orto famigliare), i formaggi degli Alburni, dei Monti Lattari e del Cilento. Sono gli insostituibili coprotagonisti di una cucina very slow, capace di richiedere 45 giorni per una salsa, per ingranare insospettabilmente la quarta nell’istantanea delle cotture espresse» (Alessandra Meldolesi) [Identità Golose].
• Fra i suoi piatti più celebrati: la parmigiana di pesce bandiera e la zuppetta di ricotta di fuscella con le triglie.
• È sposato con Ivana.