Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  aprile 08 Martedì calendario

Il governo Renzi taglierà sei miliardi dalla spesa pubblica • Cambio di dirigenti a Palazzo Chigi • L’interrogatorio di Pistorius • Trovata morta Peaches, figlia di Bob Geldof • Ucraina, filo-russi in azione nelle città dell’est • Papa Francesco riforma lo Ior • Sorrentino gira una fiction su un Papa americano • Addio a Mickey Rooney.


Feltrinelli A metà pomeriggio Matteo Renzi è uscito a sorpresa da Palazzo Chigi («non ne potevo più di stare lì dentro»), ha camminato per 200 metri, ha attraversato via del Corso, imboccato l’entrata della galleria Alberto Sordi, entrato alla Feltrinelli e poco più tardi ne è uscito con due buste di libri. Soprattutto saggi: fra gli altri di Rodotà, Tremonti, Revelli e Guarino (Marco Galluzzo, Cds).

Tagli Questa sera il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare il Def, il Documento di economia e finanza. Palazzo Chigi ieri sera ha fatto filtrare che il taglio della spesa pubblica nel 2014 sarebbe di 6 miliardi di euro, cifra superiore alle attese. Se fosse così quasi tutto il bonus in busta paga sarebbe finanziato con la spending review. I tagli principali toccheranno la spesa per l’acquisto di beni e servizi, le retribuzioni dei dirigenti, le spese dei ministeri, compresa la Sanità e la Difesa, la soppressione degli enti inutili.

Eccitante «Il Def è un documento generale in cui si indicano le linee programmatiche della politica economica di governo. Una roba non eccitante da consegnare agli occhiuti controllori di Bruxelles, insieme all’altrettanto generico Pnr, sigla che sta per “Piano nazionale delle riforme”» (Roberto Giovannini, Sta).

Palazzo Chigi/1 A Palazzo Chigi ci sono 86 dirigenti, 23 dei quali capi dipartimento, con stipendi fra i 180 e i 210mila euro. Oggi scadono i 45 giorni che la legge sullo spoil system concede per decidere che fare dei dirigenti nominati dal governo precedente. L’impressione è che Renzi ne cambierà la gran parte (Alessandro Barbera, Sta).

Palazzo Chigi/2 Lorenzo Salvia del Cds è andato a farsi un giro a Palazzo Chigi, dove alloggia il premier, è ha raccontato di stanze tetre, con arredamenti eccessivamente pomposi e ambienti spesso inutilizzati. «Ecco la sala delle Galere, quella della cerimonia della campanella, che segna il passaggio di consegne tra un premier e l’altro. Frac con le code e papillon nero, si avvicina discreto Marcello Cammilluzzi, uno dei commessi dell’anticamera del presidente. È qui da più di 20 anni, attore non protagonista in quasi tutti i cambi di governo della seconda Repubblica. Tende pesanti, poca luce, porte di quattro metri con pratiche maniglie ad altezza occhi, più in là un tappeto ormai scolorito. Il Palazzo sembra ancora più severo del solito, quasi lugubre. “Fa questo effetto a molti”, dice paterno il commesso Cammilluzzi».

Formiche A Palazzo Chigi non fanno la raccolta differenziata. Ci avevano anche provato, ma l’invasione delle formiche, l’estate scorsa, ha suggerito di lasciar perdere (Lorenzo Salvia, Cds).

Servizi sociali/1 Prima della pratica di Silvio Berlusconi, giovedì al Tribunale di sorveglianza di Milano dovranno decidere su una cinquantina di casi, «dal detenuto B.N, tossicodipendente, che chiede un affidamento in prova ai servizi sociali più la revoca della detenzione domiciliare al detenuto B.K., senegalese, che presenterà invece un reclamo per ottenere la liberazione anticipata e, già che c’è, anche un’opposizione all’espulsione dall’Italia» (Paolo Colonnello, Sta).

Servizi sociali/2 L’ipotesi più accreditata al momento è che Berlusconi venga affidato ai servizi sociali, come richiesto dai suoi legali. L’udienza sarà celebrata davanti al presidente Pasquale Nobile De Santis. Classe 1946, originario di Benevento, De Santis è responsabile dell’ufficio da quasi sei anni. (Emilio Randacio, Rep).

Pistorius Nel processo per l’uccisione della modella Reeva Steenkamp in corso a Pretoria, è stato il giorno dell’interrogatorio a Oscar Pistorius da parte della difesa. «In piedi sulle sue protesi, il 27enne sudafricano ha aperto lo sportello del banco degli imputati e si è diretto verso quello dei testimoni. Il giuramento e poi l’inatteso colpo di scena. Voltandosi verso la platea, in particolare in direzione della madre e della famiglia di Reeva, ma mai guardandola negli occhi, ha detto singhiozzando “volevo solo proteggerla e, quella notte, Reeva è andata a dormire sentendosi amata”» (Lorenzo Simoncelli).

Peaches Peaches Geldof, seconda delle tre figlie di Bob Geldof, è stata trovata morta nella sua casa nel Kent. Aveva 25 anni e aveva avuto una vita finora parecchio intensa: modella, conduttrice televisiva, giornalista, si era sposata due volte e dal secondo marito, il cantante Thomas Cohen, aveva avuto due bambini, di uno e due anni. «L’ultimo messaggio è di domenica. “Io e mia mamma”. Una vecchia foto rilanciata ai 193 mila seguaci su Twitter. Peaches, biondissima, in braccio a Paula Yates, la mamma, prima che una overdose di droga, nel 2000, gliela portasse via. Aveva appena 11 anni, Peaches, e ne rimase sconvolta» (Fabio Cavalera).

Ucraina Sembrava che in Ucraina si andasse verso una trattativa tra Stati Uniti, Russia ed Europa, invece da domenica scorsa nell’est del Paese uomini armati e mascherati, evidentemente filo-russi, stanno occupando edifici pubblici. E le televisioni russe trasmettono immagini di folle in piazza, richieste appassionate di intervento da parte di ucraini russofoni visibilmente agitati: «Venite qui con tutti i mezzi, con le auto, in qualsiasi modo. Abbiamo bisogno del vostro aiuto». Uno scenario simile a quello visto in Crimea. Gli americani hanno subito ammonito Putin a smetterla di destabilizzare l’Ucraina e hanno minacciato nuove sanzioni.

Gas L’Ucraina non ha pagato gli arretrati di 2,2 miliardi di dollari a Gazprom, nonostante un ultimatum e ora il fornitore di metano russo potrebbe interrompere il flusso del gas. Il nuovo prezzo richiesto a Kiev è fuori mercato, 485 dollari per mille mc contro i 380 chiesti ai clienti europei (Fabrizio Dragosei, Cds).

Ior La Sala Stampa vaticana ha diffuso un comunicato per informare che il Papa «ha approvato una proposta sul futuro dell’Istituto per le Opere Religiose, riaffermando l’importanza della missione dello Ior» che non sarà abolito, ma «continuerà a servire con attenzione e a fornire servizi finanziari specializzati alla Chiesa cattolica in tutto il mondo».

Pacelli «Continuerà la gestione da parte dello Ior dei tesoretti affidatigli dagli istituti religiosi di tutto l’orbe cattolico. Il Papa ha accettato ben sapendo che la clientela, da un anno a questa parte, è stata ripulita affinché non si ripetano più scandali come quelli di Scarano, De Bonis, Marcinkus. Poco meno di 900 i conti correnti chiusi, da quando sono state riviste le linee guida relative alle tipologie di relazione con la clientela servite dall’istituto stesso. Da pochi mesi i laici che non hanno un rapporto di dipendenza dal Vaticano non possono più avere un conto corrente: recentemente, per esempio, è stato il pronipote di papa Pacelli, che pure aveva un profilo del tutto pulito, a vedersi chiudere il conto» (Paolo Rodari, Rep).

Pope Paolo Sorrentino scriverà e dirigerà otto puntate di una fiction prodotta da Sky e Wildside intitolata The young Pope. Per ora si sa che la serie racconterà di un Papa immaginario, Lenny Belardo, primo pontefice italo-americano della storia. E la vicenda si svolgerà fra la Città del Vaticano, l’Italia, gli Sati Uniti e l’Africa (Pasquale Elia, Cds).

Mickey È morto ieri a 93 anni l’attore Mickey Rooney, che iniziò a due anni, quando il cinema era ancora muto e ha girato in tutto 340 pellicole. «Piccolo di statura, capelli a spazzola, bruttino dallo sguardo franco e il sorriso accattivante, Mickey Rooney appariva il tipico esemplare di un’american way of life intrisa di fiducia nel futuro. Nel 1940 è la star numero uno del box office Usa, nel ’42 impalma la splendida Ava Gardner, ma venti anni dopo, nel 1962, è un uomo imbolsito, pieno di debiti, con cinque matrimoni falliti alle spalle, schiavo della droga e dell’alcool. Tuttavia, grazie alla sua debordante vitalità, riuscirà a rimontare la china continuando a sposarsi (altre quattro volte), a divorziare e a cimentarsi in parti di carattere in ogni ramo dello show business» (Alessandra Levantesi Kezich, Sta).

(a cura di Luca D’Ammando)