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 2014  aprile 03 Giovedì calendario

Biografia di Alberto Fasulo

• San Vito al Tagliamento (Pordenone) 30 marzo 1976. Regista. Vincitore nel 2013 del Marc’Aurelio d’oro al Festival internazionale del film di Roma con Tir, il suo secondo lungometraggio, storia di un ex insegnante croato diventato camionista.
• «Dopo aver preso un treno sbagliato da Firenze, esser incappato nello sciopero dei mezzi, aver pagato un taxi fino al casello autostradale ed esser stato soccorso dalla polizia, Fasulo è sbarcato nella notte in un autogrill, ostinato ad arrivare in tempo a Napoli l’indomani, su un set in cui era atteso come fonico. Ha chiesto un primo passaggio a un camionista, che subito dopo si è attivato tramite il Cb per trovargli il passaggio successivo. Da quest’esperienza è nata nel regista la voglia di girare un documentario sul mondo dei camionisti, presenza spesso quasi invisibile anche negli stessi autogrill, dove invece troneggiano i loro tir. Ha cominciato la sua ricerca proprio dagli autogrill ma si è trovato di fronte un mondo diffidente, sia perché molti camionisti sono dell’Est, sia perché l’idea di far parte di un documentario non li convinceva. Si è quindi rivolto alle ditte di trasporto ma solamente un’azienda di Verona ha accettato di collaborare. Per tre anni Fasulo ha viaggiato con i loro camionisti; non è stato facile perché solo uno di loro conosceva l’italiano. Poi si è reso conto che la forma del documentario era difficile da realizzare, soprattutto per i rapporti tra i camionisti e le loro famiglie: i protagonisti non volevano rendere pubblica la loro intimità, la loro insoddisfazione, la loro vita solitaria sulle strade. Fasulo ha pertanto deciso di utilizzare le storie fino ad allora raccolte per un film diverso, di finzione. Ha arruolato l’attore Branko Završan. Gli ha fatto prendere la patente di guida e lo ha fatto assumere per quattro mesi presso la stessa ditta di trasporti di Verona. Gli ha dato un copione, nato dai precedenti anni a contatto coi camionisti, e l’ha seguito nei suoi viaggi di lavoro con il tir. “Volevo far un film dentro la cabina”, dice Fasulo. “Volevo un rapporto intimo e con una persona vera che non fosse un attore era difficile, per questo ho scelto questa soluzione”. La donna che chiama Branko al cellulare è la sua vera moglie, l’attrice Lucka Pockaj, che recita dialoghi prestabiliti. Per mantenere però una certa autenticità l’orario delle sue chiamate non era fissato: Fasulo le aveva semplicemente dato un arco di tempo in cui poteva chiamare, cosicché lui fosse pronto a filmare» (Simona Santoni) [Pan 27/2/2014].