31 marzo 2014
Tags : Francesca Dego
Biografia di Francesca Dego
• Lecco 1989. Violinista, suona i violini trovati nei lager.
• «Questa storia ha dell’incredibile per il numero delle vittime in un solo nucleo familiare nei campi di sterminio nazisti. Quarantasei parenti vicini e lontani di Francesca Dego non fecero mai ritorno da Auschwitz. (…) “Sono cresciuta sul lago di Como con due tradizioni religiose. Mio padre, cattolico, negli anni in cui insegnava Letteratura italiana a Londra incontrò una ebrea americana: mia madre, figlia di immigrati tedeschi di origine polacca. Da piccola non sentivo di appartenere né all’una né all’altra realtà. Le cose sono cambiate andando avanti negli anni, la mia identità si definiva dai racconti di mia madre sui nostri familiari vittime dell’Olocausto. Il mio bisnonno, Max Gerson, un medico importante amico di Albert Schweitzer, prima del conflitto mondiale capì la pericolosità della situazione in Germania e andò negli Usa, pregando i fratelli di raggiungerlo. Ma non gli diedero retta, avevano fatto la Prima guerra, non erano ebrei ortodossi. Furono catturati e uccisi uno ad uno. La sorella del bisnonno, Hilde, riuscì con le sue tre figlie a salire su una nave diretta negli Stati Uniti, ma l’illusione della libertà fu breve, da Cuba vennero rispedite in Europa e internate in Olanda”. Il padre di Francesca, Giuliano Dego, ha scritto il romanzo Il dottor Max sulla fuga del bisnonno. (…) “Quando dimentichi di essere ebreo te lo ricordano gli altri. C’è un senso di sofferenza collettiva che fa parte di me e riguarda anche il mio modo di vivere la musica. Ho sempre pensato alla tradizione ebraica dei violinisti erranti. (…) Ogni violino ha una sua voce, quelli che erano in mano a grandi solisti suonano meglio, vibrano nel modo giusto; per tanti prigionieri nei lager, quel suono era l’ultima cosa che sentivano prima di morire”» (Valerio Cappelli) [Cds 25/1/2014].
• È stata la prima italiana, dal 1961, ad entrare in finale al premio Paganini di Genova, nel 2008.
• «Uno dei talenti più straordinari che abbia incontrato. Possiede una tecnica infallibile e brillante» (il suo maestro Salvatore Accardo).