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 2014  marzo 25 Martedì calendario

Biografia di Rodolfo Bollini

• Legnano (Milano) 25 novembre 1923. Politico. Senatore dal 1972 al 1992 (Pci, Pds).
• Giuliano Amato sull’Unità: «(…) Un uomo che ha rappresentato per tutti noi e in particolare per me il meglio della funzione parlamentare, un meglio di cui forse si sono perse oggi le condizioni. Attraverso la sua lunga esperienza di senatore, cinque legislature nel corso delle quali si venne specializzando nella difficile e complessa materia della contabilità e del bilancio, Bollini ne divenne uno dei maggiori esperti. Era componente rispettatissimo della commissione Bilancio quando io divenni per la prima volta ministro del Tesoro nel 1987. I funzionari del Ministero mi avvertirono: “Quando si presenterà alla commissione Bilancio del Senato si prepari bene ministro, perché lì troverà il senatore Bollini, che di sicuro le porrà le questioni più penetranti e più pertinenti”. Entrai in quella commissione e guardai subito verso di lui con la stessa trepidazione con cui mi ero presentato agli esami più difficili in Università. E constatai presto che ce n’erano tutte le ragioni. Il senatore Bollini navigava fra le norme e i grandi e piccoli numeri proposti dal governo con una padronanza allora ben superiore alla mia e con una disarmante capacità di scoperchiarne le debolezze e le incongruenze. Riuscii ciò nondimeno a cavarmela e da allora, grazie anche all’intelligenza e alla sapienza del presidente della commissione, che era Nino Andreatta, si stabilì anzi un ponte fra me, lo stesso Andreatta, Bollini e quindi l’intera commissione, che ci consentì di anticipare nei fatti alcune delle nuove regole che avrebbe poco dopo introdotto la nuova legge di contabilità, a cui tanto lavorò alla Camera Giorgio Macciotta. Bollini lasciò agli inizi degli anni Novanta e lasciò da vicepresidente della commissione Bilancio. Il Parlamento perse allora una delle colonne su cui si era retta la sua funzione di controllo, una colonna grazie alla quale il controllo riusciva a trasformarsi al di fuori di ogni intento cogestivo in concorso al miglioramento dell’azione di governo. Ed è proprio in questo il meglio della funzione parlamentare, dalla quale ero partito. (…)» (Giuliano Amato) [Unt 25/11/2013].