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 2014  marzo 25 Martedì calendario

Biografia di Francesca Barracciu

• Sorgono (Nuoro) 11 giugno 1966. Politico. Del Pd. Dal 28 febbraio 2014 sottosegretario al ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo nel governo Renzi. Dal 17 dicembre 2012 all’11 marzo 2014 al Parlamento europeo (subentrò come prima dei non eletti nella circoscrizione Isole a Rosario Crocetta, dimessosi per l’elezione a presidente della Regione Sicilia). Dal 2005 al 2010 sindaco di Sorgono.
• «Laurea in Filosofia, postlaurea in Psicologia del disagio giovanile, insegnante e poi consulente in risorse umane. Fa in tempo a votare per il Pci e ad innamorarsi della politica: così prende la tessera e, senza indugi, segue la trafila. Pds, Ds, Pd. Il primo incidente è del 2008: vince il congresso e diventa segretario regionale, ma l’anno dopo si ritrova commissariata da Walter Veltroni» (Fabrizio Roncone) [Cds 26/3/2015].
• Già consigliere regionale della Sardegna, il 29 settembre 2013 vinse le primarie del centrosinistra in vista delle elezioni regionali del 16 febbraio 2014 (44,3% delle preferenze). Il 30 dicembre 2013 rinunciò alla candidatura in seguito alle polemiche sul suo coinvolgimento per peculato nell’inchiesta della procura di Cagliari sui fondi regionali e le spese irregolari: «Nell’inchiesta “spese pazze” le è stato contestato l’uso di 33 mila euro durante il mandato da consigliera regionale nel triennio 2006-2008; lei dice che si è trattato di rimborsi chilometrici “come da tabella Aci”, spostamenti in auto “per attività politico-istituzionali” (…) “Renzi non mi ha mai chiesto di rinunciare alla candidatura, quindi non c’è stata alcuna trattativa su una contropartita. L’ho fatto perché metà del Pd sardo mi diceva che ero indebolita politicamente e che questo avrebbe potuto causare una sconfitta. E anche alcuni alleati mi dicevano che, in caso di futura condanna, sarebbe decaduto tutto il Consiglio. Quindi ho deciso di ritirarmi (…) Il Pd è un partito garantista, il suo codice etico non esclude che ci si possa candidare in caso di avviso di garanzia. Neppure per rinvio a giudizio. Inoltre, il 22 dicembre (2013) i sondaggi, che conservo, mi davano due punti avanti a Cappellacci. E poi, quando abbiamo fatto le primarie che ho vinto, io non avevo nessun avviso di garanzia mentre il mio avversario Gianfranco Ganau ne aveva uno e anche un rinvio a giudizio. Però nessuno ha fatto il cancan che dopo hanno organizzato su di me”» (Daria Gorodisky) [Cds 2/3/2014].
• «Il cui capolavoro si compie a Nuoro il 5 dicembre 2014. Interviene alle celebrazioni in onore del poeta Sebastiano Satta, a cento anni dalla sua scomparsa. E cosa fa, la Barracciu? Sale sul palco e inizia a richiamare vita e opere di Salvatore Satta, giurista e scrittore. Il giorno dopo, la sottosegretaria si giustifica: “Stanotte non ho chiuso occhio. Tutta colpa del mio staff se ho confuso i Satta”» (Fabrizio Roncone, cit.).
• Nel marzo 2015 ha litigato su Twitter con Alessandro Gassman che le aveva chiesto di dimettersi: «Intanto che chiarisce, lascia la poltrona pagata da noi? Grazie». La replica: «Chiarirò tutto a fondo. Lei intanto che impara fare attore, può evitare far pagare biglietto cinema per i suoi “film”? Grazie». Risposta che scatenò sulla Rete attacchi e prese in giro nei suoi confronti (tra gli altri Luca Bizzarri: «Ma è sottosegretaria ai beni culturali di che Paese? Dalla prosa non si capisce»). Lei alla fine si scusò: «A volte su Twitter si esagera, capita a tutti, oggi è capitato a me, sorry».