La Gazzetta dello Sport, 25 marzo 2014
C’è preoccupazione per il successo del Front National in Francia. Il Front National è un partito fascista, forse addirittura nazista, tenuto fino a poco tempo fa ai margini dei salotti politici, una di quelle formazioni contro cui è possibile si alleino tutti gli altri, tanto i suoi punti di vista sembrano, generalmente parlando, aberranti
C’è preoccupazione per il successo del Front National in Francia. Il Front National è un partito fascista, forse addirittura nazista, tenuto fino a poco tempo fa ai margini dei salotti politici, una di quelle formazioni contro cui è possibile si alleino tutti gli altri, tanto i suoi punti di vista sembrano, generalmente parlando, aberranti. Adesso invece...
• Prima di tutto i dati.
Si trattava delle elezioni amministrative, quelle che servono per eleggere il sindaco e i governi delle città. Spalmando i risultati dei singoli comuni su scala nazionale, viene fuori questa classifica: l’Ump - o Union pour un Mouvement Populaire, il partito di Sarkozy, i gollisti - ha preso il 46,5%; i socialisti del presidente in carica Hollande si sono fermati al 37,7; il Front National ha raccolto il 4,7.
• Il 4,7 non mi pare questo gran risultato.
C’è un piccolo particolare: il Fn correva solo in 597 comuni e le città chiamate alle urne erano più di 36 mila. Il 4,7% del voto totale, avendo corso in meno del 2% dei collegi! Proiettato a livello nazionale, questo risultato fa del Front National forse addirittura il primo partito, preannuncia un grande successo alle elezioni europee del 25 maggio e proietta con una forte possibilità Marine Le Pen, la sua capitana, nella battaglia per la presidenza della Repubblica del 2017. Battaglia a cui credevano di correre da soli Hollande, l’uscente, e Sarkozy, il rientrante. Potrebbe essere proprio la Le Pen, invece, il prossimo capo dello Stato. Non so se riesce a immaginare di che razza di rivolgimento...
• Se il Fn è un partito fascista e forse addirittura nazista, come ha fatto a conquistare i francesi? I francesi hanno avuto i nazisti a Parigi...
Le do un’idea del Fn e poi di Marine Le Pen. Il Front National venne fondato da Jean-Marie Le Pen nel 1972. Jean-Marie Le Pen, un tipaccio, è il padre di Marine. Andava in giro difendendo il Terzo Reich, sostenendo che l’occupazione nazista della Francia «non era stata particolarmente disumana», i forni crematori erano stati un semplice «dettaglio» della guerra, «per non essere chiamato razzista devo sposare una negra malata di Aids?». Eccetera eccetera. Per una cinquantina d’anni è stato facile considerare Le Pen un reprobo verso il quale manifestare solo ribrezzo politico. Poi è arrivata Marine, avvocato, un donnone biondo di 56 anni, tre figli, due matrimoni alle spalle, una relazione pubblica con Luis Aliot, ex rugbista di Tolosa, suo assistente adesso al Parlamento europeo e in corsa per la carica di primo cittadino a Perpignano, dove ha possibilità di vittoria molto serie. Che cosa ha fatto Marine quando ha avuto il partito in mano? Lo ha «sdemonizzato» (de-diabolisé
) forse anche ricorrendo a qualche piccolo trucco estetico (niente più sigarette, denti più bianchi, rimodellamento plastico della mascella troppo forte...). Intendiamoci: discorsi sempre di destra, e di destra dura, però pronunciati con aria gentile, nonostante la voce roca e il comandamento delle vecchio padre, santificato alla presidenza onoraria, secondo cui il Front non poteva essere gentile. Questi discorsi di destra, detti in poche parole, consistono nel rifiuto della globalizzazione o, come dice Marine, “mondializzazione”, protezionismo duro (cioè far pagare un dazio alle merci provenienti dall’estero), blocco dell’immigrazione, uscita dall’euro e recupero della libertà di decidere senza più dover sottostare alle paturnie dei burocrati di Bruxelles. Il suo commento al voto di domenica è stato: «I francesi si sono liberati». Badi che le ho riferito uno schemino, che non restituisce tutta la complessità di posizioni della signora. Per esempio è favorevole ai matrimoni gay e si proclama scudiera dei poveri, ha messo il santino di Giovanna d’Arco nel pantheon del partito e ha chiamato una figlia Jehanne, come la santa (Jehanne, nome antico di Giovanna).
• Quindi, suppongo, la Le Pen si metterà a capo, dopo le elezioni europee, di tutti i movimenti contrari all’unità del continente e alla moneta unica.
Già, il problema è che questi movimenti sono di natura diversissima e non si capisce come potranno fare fronte comune. Per dire, è anti-europeo anche Tsipras (socialisti radicali greci) ma è inimmaginabile un suo asse con i lepenisti. Grillo, a sua volta, benché soddisfatto del voto francese, ha già detto che con il Fn non vuole averci niente a che fare (Marine non se ne fa una ragione). Calcoli della vigilia dicono che queste forze anti-euro assommeranno, dopo il 25 maggio, a quasi un quarto dell’assemblea. Pochi per prendere il potere, molti per dar fastidio. aIl punto di maggior contrasto riguarda però il rapporto con i tedeschi: Merkel ha sempre immaginato che l’Unione si sarebbe piegata alla volontà tedesca temperata dalla volontà francese, insomma nella sua mente l’Europa deve star dietro alla volontà comune franco-tedesca. E Hollande, infatti, finora s’è fatto vedere molto in politica estera, ma sui temi europei è andato piuttosto a rimorchio di Berlino. Non c’è nessuna possibilità che la cosa si ripeta, eventualmente, con Marine. I tedeschi, preoccupati, ci stanno già pensando.