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 2014  marzo 21 Venerdì calendario

Forse trovati i resti dell’aereo scomparso • Per il rogo di Prato in cui morirono sette operai cinesi ci sono cinque arresti • Renzi Vs Barroso • Jacob Zuma ha fatto costruire le fogne per le sue mucche • Bulgari restaurerà la scalinata di Trinità dei Monti • Calano i lettori, ma non tra i giovani


Boeing Un satellite militare australiano ha individuato a circa 2.500 chilometri a sudovest della costa occidentale dell’Australia degli oggetti alla deriva che potrebbero essere i resti del Boeing 777 della Malaysia Airlines scomparso l’8 marzo con i suoi 227 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio. Nella zona sono stati inviati aerei da ricognizione AP-3C Orion della Royal Australian Air Force, navi, sottomarini della US Navy, il cargo norvegese “Hoeg St. Petersburg” e qualche unità cinese. Per il momento non hanno trovato nulla.

Prato Per il rogo del capannone di Prato che il 1° dicembre 2013 provocò la morte di sette operai cinesi, sono state arrestate cinque persone, due italiani e tre imprenditori cinesi: devono rispondere di concorso in omicidio colposo aggravato plurimo, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro aggravata dal disastro, incendio colposo aggravato e favoreggiamento aggravato, a fini di profitto, della permanenza sul territorio dello Stato di clandestini. Gli italiani arrestati sono Giacomo e Massimo Pellegrini, soci della M.G.F., una immobiliare con diverse proprietà sparse fra Prato e la Maremma. Sapevano che in quell’immobile erano stati fatti degli abusi edilizi e in quali condizioni si vivesse là dentro.

Impegni A Matteo Renzi, che aveva detto: «Rispetteremo il vincolo deficit/Pil del 3%, anche se è anacronistico», ha risposto José Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea: «Il rispetto degli impegni presi in Europa è fondamentale per la fiducia nell’Italia e nell’Ue». Successiva replica di Renzi: «L’Italia sta rispettando tutti i vincoli, è uno di quei Paesi che i vincoli li rispetta. Ma la Ue deve risolvere i suoi problemi». Lo appoggia Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo: «L’Ue ha bisogno di un’Italia forte e l’Italia ha bisogno di un’Ue solidale, che vuol dire sostenere il Paese a uscire dalla crisi», perciò «io lotto con Renzi per questo», che «spero ce la faccia con le riforme». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Obama La rivista “Fortune” non ha incluso Obama nella lista dei «50 massimi leader mondiali».

Zuma Per risistemare la sua casa natale, il presidente sudafricano, Jacob Zuma, ha speso più di 20 milioni di euro (duemila volte lo stipendio medio nel suo Paese). Nel povero villaggio di Nkandla, a 200 chilometri da Durban, ha trasformato le tradizionali abitazioni di fango della sua famiglia in una villa con piscina, campo di calcio, anfiteatro per le riunioni, eliporto. Ha anche voluto un lussuoso pollaio e un grande recinto per vacche con tanto di rete fognaria (che agli abitanti della zona, invece, manca). Per le spese gli è stato chiesto di rispondere in Parlamento entro 15 giorni e di rimborsare una «percentuale ragionevole» dei soldi pubblici usati per farsi la villa (Farina, CdS).

Restauri La maison Bulgari finanzierà le opere di restauro della scalinata di Trinità dei Monti in piazza di Spagna a Roma. Costo: un milione e mezzo di euro. Per Bulgari si tratta della prima sponsorizzazione di restauri. Nel 1997 Biagiotti aveva donato 550 milioni di lire per il recupero della Cordonata del Campidoglio (disegnata da Michelangelo) e nel 2007 si era fatto carico del restauro delle Fontane di piazza Farnese. Diego Della Valle, proprietario di Tod’s, ha deciso di proteggere il futuro del Colosseo con una donazione di 25 milioni di euro. La maison Fendi ha finanziato con due milioni e mezzo di euro il progetto “Fendi for Fountains” per il restauro della Fontana di Trevi e del Complesso delle Quattro Fontane sul colle del Quirinale. A Venezia Renzo Rosso della Diesel si è offerto di risanare il Ponte di Rialto con cinque milioni di euro (Fiorentino, CdS).

Lettura Dal 2011 al 2013 la percentuale degli italiani che leggono almeno un libro all’anno è scesa dal 49% al 43%. Quella degli acquirenti dal 44% al 37%. Va meglio il Centro Nord (in Veneto il segno è addirittura positivo) e si salva la letteratura per ragazzi, in aumento.

(a cura di Daria Egidi)