Fior da fiore, 17 marzo 2014
La Crimea ha votato e ha scelto la Russia • Il governo vuole tagliare gli F35 • In due anni le forze dell’ordine perderanno quarantamila uomini • Una donna uccisa a martellate • Il Nepal mette in affitto le montagne
Crimea/1 Nel referendum popolare la Crimea ha scelto la secessione dall’Ucraina per unirsi alla Russia: gli exit-poll indicano un 93% di sì a Mosca. La Rada di Sinferopoli, all’unanimità e con l’eccezione dei soli tre deputati della minoranza tatara, voterà stamane in una sessione straordinaria l’ingresso nella Federazione russa. Da aprile, annuncia il vicepremier Rustam Temirgaliev, gli stipendi e le pensioni saranno pagati in rubli. Oggi, probabilmente, molte banche resteranno chiuse per evitare l’assalto di chi non si fida. Western Union, da giorni, converte le rimesse dall’estero in valuta russa. E nelle strade di Sinferopoli, compaiono grandi poster rossi che citano operai sovietici e la scritta Cccp: «Compagno, abbi cura dei tuoi soldi!». Bruxelles e Washington, che giudicano illegale il voto, formalizzeranno oggi le sanzioni diplomatiche ed economiche contro la Russia, ma non c’è unanimità: Paesi come l’Italia chiedono misure «non punitive e temporanee», mentre Gran Bretagna e Germania spingono per un messaggio più duro. Fra Usa e Russia, al di là dei moniti reciproci, è già partita una mediazione: il segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov si sono accordati per lavorare insieme a una riforma costituzionale in Ucraina, ovviamente al fianco del governo di Kiev. Ieri in un colloquio telefonico con Obama, Putin ha ribadito che il referendum in Crimea rispetta il diritto internazionale: i due leader concordano comunque sulla necessità di stabilizzare la situazione.
Crimea/2 In Crimea non ci sono sorgenti di acqua potabile, né centrali elettriche. Se il governo di Kiev decidesse di interrompere le forniture di gas, tre famiglie su quattro resterebbero al freddo e non potrebbero cucinare. Ogni anno Kiev le passa 794 milioni di euro alla Repubblica per ripianare il bilancio. Il reddito pro capite di un cittadino della Repubblica separatista è pari al 66% della media ucraina e all’80% di quella russa. Altri dati sulla Crimea: il 60% della ricchezza proviene dal turismo (attira 6 milioni di turisti all’anno su una popolazione di 2 milioni) e dalla produzione di vini pregiati. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
F35 Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti: «Sugli F35 è lecito immaginare una razionalizzazione. C’è un impegno preso dal governo, aspetteremo la conclusione dell’indagine conoscitiva del Parlamento per prendere la decisione». Renzi ha confermato: «Sì, è così. Il ministro Pinotti ha ragione. Risparmieremo circa 3 miliardi di euro nei prossimi tre anni nella difesa. Non solo dagli F35, ma anche dal recupero delle caserme». Dagli iniziali 131, ordinati dal governo Berlusconi, gli F35 erano stati ridotti sotto l’esecutivo Monti già a 90, 60 a decollo convenzionale (costo medio 74 milioni di euro l’uno) e 30 a decollo verticale (88 milioni l’uno): un piano da 14,3 miliardi di euro in 15 anni. Nella prossima settimana dovrebbe essere votata la relazione di Gian Piero Scanu, capogruppo pd in commissione Difesa alla Camera, che, si legge nella bozza, prevede «un significativo ridimensionamento degli schemi di accordo con la Lockheed Martin sul programma F35». Giacché risultano «confermati i molti dubbi al di là delle gravissime riserve tecniche e operative che fonti specialistiche ufficiali statunitensi continuano ad evidenziare, anche per le versioni a decollo breve». Tra i dubbi: l’accordo non garantisce ritorni industriali o occupazionali significativi, le stime del costo sono troppo variabili, finora non c’è stato nessun negoziato serio per ridurne il prezzo.
Forze dell’ordine Nei prossimi due anni, ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, le forze dell’ordine più i vigili del fuoco perderanno quarantamila uomini. Angelino Alfano assicura che il piano di tagli è sostenibile e che «si farà di tutto per garantire ai cittadini la massima sicurezza». Il governo Renzi ha chiesto al commissario Carlo Cottarelli un taglio di 700 milioni di euro tra sedi da chiudere e reparti da sopprimere. L’Arma dei Carabinieri ha una pianta organica di 118mila unità, ma può contare su 105mila che diventeranno 95mila nel 2016. Gravi carenze anche per la polizia che da un contingente previsto di 110mila operatori, conta su 95mila e arriverà a 87mila. Non sta meglio la Guardia di finanza con 68mila militari che dovrebbero essere in servizio, 60mila effettivi e una riduzione fino a 56mila tra due anni. Negli anni 80 l’età media degli agenti era di 25 anni e adesso siamo saliti addirittura a 47. La polizia può contare su 24 mila mezzi, «ma un terzo sono in riparazione costante e le volanti hanno in media 200 mila chilometri». Quando le gomme devono essere cambiate, la macchina si ferma perché non ci sono i soldi. A Milano, Torino e Bari circolano tra le 500 e le 550 autovetture, ma almeno 150 sono in officina. A Napoli su 1.000 autovetture, 300 non si muovono. Roma è in linea: su 1.600 macchine, 500 rotte (Sarzanini, CdS).
Delitto Maria Manciocco, 48 anni. Maestra di scuola elementare originaria di Gorga, in provincia di Roma, sposata con Eraldo Marchetti, 54 anni, ufficiale dell’Aeronautica militare all’aeroporto di Frosinone, due figli gemelli di 9 anni. Era talmente bella da far impazzire di gelosia il marito. Per questo litigavano sempre e ogni tanto le prendeva pure: ciò l’aveva convinta a denunciarlo più volte e, circa sette mesi fa, anche a separarsene. Questa decisione a lui non piaceva per niente e ritornava di continuo sull’argomento. Anche se ormai residenti in due abitazioni diverse, Marchetti aveva libero accesso alla casa di lei. Così sabato sera andò lì per prendere delle cose e si fermò a dormire sul divano del soggiorno. Di domenica mattina molto presto, non erano ancora le sei, i vicini lo videro girare nervoso per il giardino. Quando rientrò in casa si mise a litigare con la ex e a quel punto le sfondò il cranio con un martello trovato in garage. Le urla furono sentite anche dai figli che dormivano al piano di sopra. Domenica 16 marzo, intorno alle 8 di mattina, in una casetta nella campagna di Colleferro, in via Vittorio Emanuele.
Cime Un portavoce del governo del Nepal ha annunciato che il Paese (in cui si trovano 8 delle 10 principali montagne del mondo) sta pensando di cedere, in affitto o leasing, le vette al miglior offerente. L’idea è quella di far soldi, ma anche di decongestionare dall’ingorgo di alpinisti l’Everest: con l’aumento dei viaggi aerei e del turismo dopo la fine della guerriglia maoista, nel 2013 si è toccato il record di 500 spedizioni concentrate durante la buona stagione tra aprile e maggio, causa di imbottigliamenti e code a 8.000 metri per salire o ridiscendere dalla vetta (Bultrini, Rep).
(a cura di Daria Egidi)