14 marzo 2014
Tags : Nicolò Incisa della Rocchetta
Biografia di Nicolò Incisa della Rocchetta
• Roma 28 marzo 1936. Proprietario della Tenuta San Guido e quindi del vino Sassicaia, a Bolgheri (Livorno), creato dal padre Mario e commercializzato a partire dall'annata 1968. Figlio di padre piemontese (Mario Incisa della Rocchetta, marchese) e madre tosco-americana (Clarice della Gherardesca).
• Il Sassicaia è considerato il simbolo della rinascita enologica italiana. «In Italia negli anni '60 si facevano 70 milioni di ettolitri ma il 90% del mercato era rivolto verso vini di bassa gamma. Il Lambrusco era uno dei vini più esportati, senza voler disprezzarlo. Mio padre, in Piemonte fece un esperimento col Pinot nero, andato male per la grandine che distrusse le vigne. Poi qui in Toscana ci riprovò, ebbe questa intuizione e trovò il terreno giusto per fare un vino molto particolare. Già dai primi anni con vinificazioni molto artigianali, il vino ha subito avuto quelle nota di eleganza e di classe che non erano assolutamente scontati. Oggi non c'è un vino nel bene o nel male che assomigli al Sassicaia, in tutti i Paesi del mondo, chi lo beve trova qualcosa di unico in questo vino. Abbiamo francesi che bevono praticamente solo Sassicaia ed è tutto dire» (Fabrizio Carrera) [Cronache di Gusto, 5/4/2011].
• Il Sassicaia fu il primo vino italiano a base di Cabernet Sauvignon, su modello dei Bordeaux francesi. Anche per questo motivo Nicolò chiese al cugino Piero Antinori di aiutarlo nella distribuzione, poiché il mercato non era pronto all'evento. Nicolò ricorda che nel 1966 lui e suo padre avevano preso contatti con i migliori ristoratori di Firenze proponendo loro il rosso di Bolgheri, ma questi avevano tutti respinto l'offerta dichiarando che nessun loro cliente avrebbe mai pasteggiato con un Cabernet.
• Chi beve Sassicaia: «Nel 1990, quando Giovanni Paolo II è andato in Messico, tornando a casa le aerolinee messicane gli allestirono un pranzo. Poi i giornali pubblicarono le foto e sul tavolo del Pontefice c'era una bottiglia di Sassicaia. Contemporaneamente un detenuto di Regina Coeli ci scrisse una lettera dicendo: “Il mio più grande sogno è poter comprare Sassicaia”. E noi glielo mandammo. Ecco l'identikit: dal Papa al detenuto. O se vogliamo utilizzare un'altra metafora cara a noi, andiamo al mondo dei cavalli. Noi abbiamo avuto una celebrità del galoppo come Ribot, lo conoscevano tutti, gli appassionati di ippica e chi non era mai stato alle corse. Il Sassicaia è così: ne hanno sentito parlare anche gli astemi» (Carrera, cit.).
• Sposato con Giulia Aloisi. Una figlia, Priscilla.