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 2014  marzo 13 Giovedì calendario

Biografia di Alessandro Proto

• Milano 11 settembre 1974. Finanziere. Della Proto Organization. Il 14 febbraio 2013 fu arrestato con l’accusa di aver manipolato il mercato azionario. Il 5 aprile 2013 ottenne i domiciliari. Nel giugno dello stesso anno il gip di Milano rifiutò il patteggiamento (3 anni e 8 mesi di carcere) e dispose il rinvio a giudizio. Il processo partì a ottobre. Alla prima udienza, la difesa presentò una nuova richiesta di patteggiamento a 3 anni e 10 mesi e 20 mila euro di multa, stavolta accolta dal giudice, che ratificò anche l’interdizione per due anni da incarichi in intermediari finanziari, in uffici direttivi di imprese e dai pubblici uffici (Ansa 22/10/2013). Nel gennaio 2014 la Consob lo multò per 400 mila euro «con la motivazione di aver ostacolato l’attività di vigilanza della Commissione che si occupa della Borsa italiana» (Iog 21/1/2014). Un mese dopo arrivò una seconda multa di 4,5 milioni di euro per «“false informazioni” e “manipolazione del mercato”. Sanzioni pecuniarie, e interdizione delle cariche per 28 mesi, decise dalla Commissione per tutte le “false informazioni” su acquisti “mai stati realmente effettuati” di azioni Tod’s, Fiat, Mediaset, Unicredit, Mediobanca, Generali, FonSai, Rcs, l’Espresso, Mps, Ti Media e Il Sole 24 Ore» (S24 13/2/2014). Il suo commento: «Chi mi ha comminato questa multa deve avermi scambiato per un’altra persona o forse si sono lasciati prendere la mano dal film di Scorsese Il lupo di Wall Street. Mai nella storia della finanza italiana era stata comminata una sanzione così alta senza alcun riscontro tangibile. Sicuramente faremo ricorso ed avendo piena e totale fiducia nella magistratura italiana sono sicuro che la verità verrà fuori».
• «L’“arma” del reato: una sfilza di comunicati diramati con frequenza tambureggiante fra siti, agenzie di stampa e giornali economici in cui annunciava fantomatiche acquisizioni in Borsa. (…) Un ufficio nel centro di Milano nel quale, grazie alla reputazione di finanziere che s’è costruito in un paio d’anni, fino a pochi giorni fa i suoi dipendenti hanno “allettato ingenui imprenditori con proposte di finanziamento”. Incassando caparre tra i 5 e i 7 mila euro. Finisce così in carcere per aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza il broker della finanza che, gratta gratta, alla fine faceva poco più che i “pacchi alla napoletana”. L’ordinanza d’arresto firmata dal gip Stefania Donadeo su richiesta del pm Isidoro Palma ripercorre nei dettagli la più strabiliante opera di illusionismo mediatico degli ultimi anni. Tra dicembre 2010 e la fine del 2012, il 38enne milanese con residenza in Canton Ticino inonda gli organi di informazione di comunicati in cui annuncia che il “Gruppo Proto” acquista quote di Rcs, Fiat, l’Espresso, Unicredit, Generali, Monte dei Paschi, Unicredit. L’operazione parte il 19 dicembre 2010 quando Mediobanca sta collocando il 10 per cento delle azioni Tod’s e 12 fantomatici investitori privati “riuniti da Alessandro Proto Consulting” ne acquistano il 2,88 per cento. Il broker offre come prova a un giornalista anche una lettera di piazzetta Cuccia. Poco dopo (4 febbraio 2011) Mediobanca smentisce l’operazione e presenta la prima denuncia alla Procura di Milano. La vicenda finisce ovviamente sul tavolo della Consob, che inizia a chiedere spiegazioni e per due volte convoca Proto. Lui omette, nicchia e propone strampalate difese appellandosi a una singolare interpretazione di segreto professionale. L’operazione Rcs è ancor più mirabolante e parte nella primavera del 2012. In ottobre presenta addirittura un patto di sindacato tra investitori che sarebbero arrivati al 2,8 per cento della proprietà e qualche giorno dopo rilancia con un colpo di teatro: “Abbiamo inviato alla famiglia Benetton... la nostra proposta di acquisto per l’intero pacchetto detenuto dalla stessa in Rcs”. Niente più che teatro, secondo la ricostruzione dell’accusa. Gli investigatori della Finanza dimostrano però che le notizie (false) divulgate da Proto hanno influenzato l’andamento dei titoli (e per questo si configura il reato di alterazione del corretto andamento del mercato azionario). Poi iniziano le intercettazioni. E giorno dopo giorno, dalle telefonate di Proto e dei suoi dipendenti, si profila – scrive il gip – “l’immagine di un abile truffatore”. Non c’è una singola conversazione in cui l’autoproclamato broker si occupa di trading su piazza Affari. Quando il dicembre scorso Proto si dichiara pronto a “un’iniezione di liquidità” da 700 milioni in Rcs, non c’è uno straccio di conversazione con chi quei soldi dovrebbe tirarli fuori. Da quel momento in poi i pezzi crollano uno dopo l’altro: la casa madre del gruppo a Londra non viene mai contattata; l’università Bocconi smentisce che Proto sia stato iscritto o che tanto meno si sia laureato nell’ateneo; le autorità svizzere assicurano che non è iscritto nell’albo dei promotori finanziari, al contrario però è indagato per truffa ed è carico di debiti. (…)» (Andrea Galli e Gianni Santucci) [Cds 15/2/2013].
• Noto anche perché vendeva case ai vip. Tra i clienti Brad Pitt e Angelina Jolie, Leonardo DiCaprio, Carlos Tevez, Ricky Martin ecc. Stefano Lorenzetto: «È amministratore unico della Alessandro Proto consulting, società che fornisce ai clienti assistenza su misura in campo finanziario, immobiliare, fiscale, assicurativo e creditizio, con sede a Londra e uffici a New York, Parigi, Barcellona, Lugano e Milano, quest’ultimo in Galleria del Corso, provvisto di panorama a rischio coronarico sul Duomo. Da otto anni ha la residenza nel Canton Ticino (“vicino a Lugano”). Abita in un appartamento (“normale”) di 150 metri quadrati. Non vede suo padre da vent’anni (“preferisco non parlarne”), ha una mamma infermiera e un fratello. Studi ignoti. Ha cominciato vendendo porta a porta l’enciclopedia Garzanti. Un giorno è riuscito a piazzare l’infilata di volumi a un cliente che gli ha dischiuso gli infiniti orizzonti della compravendita di case. Ma dovreste vedere che case. Giusto per avere un’idea di ciò che Proto ha attualmente in portafoglio. “Italian villa” al numero 77 di Beverly Park, a Beverly Hills, 50 milioni di dollari: “È di un americano, ha quattro piscine e un fiume artificiale che scorre nella giungla, sembra di stare in Amazzonia”. “The ultimate penthouse in the sky” a New York, 45 milioni di dollari: “È un attico di 700 metri quadrati sulla sommità di un grattacielo di 60 piani, con soffitti di vetro, terrazzo, piscina interna e vista mozzafiato su Madison Square Park”. (…) “Merito di George Clooney. Stufo dei paparazzi appostati sul lago di Como, nel 2009 aveva deciso di vendere Villa Oleandra. Io non ho fatto altro che portare a Laglio un possibile acquirente, Beckham, che all’epoca giocava nel Milan. Poi il calciatore s’è rotto il tendine d’Achille e l’affare è sfumato. Ma da lì è cominciato il passaparola”. (…) “Io non ho mai dichiarato d’essere amico di Madonna o di altri. Semplicemente vengo avvicinato da agenti e avvocati degli attori. Prenda Brad Pitt, per esempio. Ha soggiornato per mesi a Venezia con i sei figli mentre la moglie girava The tourist con Johnny Depp. Si annoiava. Siccome è appassionato di architettura e di vino, nel tempo libero ha voluto vedere alcune ville palladiane in Valpolicella, se n’è innamorato e ne ha comprato una. Che, detto fra parentesi, è diventata l’affare più importante della mia vita, visto che una mediazione può variare dal 3 al 7 per cento sul valore dell’immobile. (…) La notizia dell’acquisto è uscita sulla stampa mondiale. Le pare che Pitt non disponga di un press agent che sarebbe stato in grado di smentirmi? E le foto delle sue ripetute visite in Valpolicella, pubblicate anche quelle? Di Caprio l’hanno ripreso in giro per Verona. Con la sua nuova fiamma Blake Lively s’è seduto in un banco della basilica di Sant’Anastasia, confuso tra i fedeli. Tutte immagini apparse a corredo dei servizi giornalistici sull’attico che gli ho venduto in piazza Bra. Dovrei essere un genio per organizzare una simile messinscena, per di più con l’ignara collaborazione dell’interessato, sperando poi che gli nascondano la rassegna stampa”(…)» (Stefano Lorenzetto) [Grn 16/10/2011].
• Nel novembre 2012 aveva annunciato la sua candidatura alle primarie del Pdl: «Aspirava a diventare come il Cavaliere, Proto. Lo aveva annunciato nelle interviste, sosteneva di stimarlo, ma nessuno ha mai saputo se davvero abbia incontrato o meno l’ex presidente del Consiglio» (Alessandro Da Rold) [Ink 15/2/2013].
Le piace Mario Monti? «Mica troppo, lo trovo insipido. Il vero italiano è Silvio Berlusconi» (Ugo Bertone) [Pan 8/2/2012].
• L’11 febbraio 2013 scrisse una lettera a Dagospia in risposta a un articolo di Gianni Barbacetto (che lo definì «il Totò della Bocconi»), pubblicato sul Fatto Quotidiano del giorno prima. Il punto contestato, in particolare, riguardava l’eventuale acquisto di una quota del giornale messa in vendita da Francesco Aliberti. Scriveva Barbacetto: «Abituato a stupire con effetti speciali e sempre alla ricerca di stratagemmi per far parlare di sé, ha annunciato anche di voler comprare il quotidiano Pubblico di Luca Telese e perfino una fettina del Fatto Quotidiano, quella messa in vendita dall’azionista-editore Francesco Aliberti». La risposta di Proto: «Caro Barbacetto dei miei coglioni, l’articolo che ha scritto oggi è totalmente privo di ogni fondamenta su tutta la linea. Procederò per vie legali contro Lei e il Suo giornale. Ho fatto una offerta migliorativa a Aliberti di 6 milioni. Lei sa che Aliberti è in difficoltà e me la compro quella partecipazione e sa che ce ne sono altre in vendita. Mi dia qualche settimana e mi compro il giornale e la metto a pulire i cessi. Lei è la vergogna dei giornalisti. Scrive falsità solo per distruggere le persone. Con me non ci riuscirà frustrato di merda. Con stima, Alessandro Proto» [Dag 11/2/2013].
• «Se volete mettere una multa fate pure! Ma non rimuovetela. Tempo un paio d’ore che finisco una riunione e la sposto. Al massimo mettete una doppia multa!! Grazie» (biglietto lasciato da Proto il 25 ottobre 2012 sul cruscotto della sua Audi con targa svizzera, parcheggiata in infrazione in mezzo a parco Sempione) (Francesco Manacorda) [Sta 15/2/2013].
• Secondo diverse voci, E.L. James, autrice di Cinquanta sfumature di grigio, si sarebbe presa una cotta per lui e a lui si sarebbe ispirata per il personaggio di Christian Grey. Il Giornale: «È dal bell’Alessandro, vivo e vero – nonostante l’arresto – che lei è partita (in tutti i sensi), per creare il protagonista di Fifty Shades, quel Christian Grey fascinoso, sexy, spregiudicato: insomma, altamente magnetico per le donne. Uno che prende la vita a calci, prima che la vita lo faccia con lui. Anche sperimentando sordide tecniche di dominazione e sadomasochismo, all’ombra delle fanciulle in fiore» (Cinzia Romani) [Grn 16/10/2013]. Proto ha però precisato di aver avuto con la scrittrice solo un incontro di lavoro e di essere stato contattato dalla produzione del film tratto dal romanzo per un appuntamento con la regista e con l’attore protagonista, ma di aver declinato l’invito. Secondo i gossip più recenti (gennaio 2014) avrebbe una relazione con l’attrice Dakota Johnson (nel film interpreta la protagonista femminile, Anastasia Steele), che per lui avrebbe lasciato il suo fidanzato, l’attore Jordan Masterson.
• Nel febbraio 2014 un’agenzia di stampa spagnola diffuse la notizia di una sua possibile alleanza con il miliardario messicano Carlos Slim per salire al 19% del New York Times (il 17% al magnate, il 2% alla Proto Organization) (Giuliano Balestrieri) [Rep 3/3/2014].