25 febbraio 2014
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Biografia di Stefano Sollima
• Roma 4 maggio 1966. Regista. Noto soprattutto per la serie tv Romanzo criminale.
• «È la serie che ha tracciato una strada cancellando tutte le ipocrisie: non bisogna avere paura di essere brutti sporchi e cattivi per restituire la verità, non bisogna avere paura delle parole e delle parolacce, per rappresentare il male. Romanzo criminale formato tv, dal libro di Giancarlo De Cataldo, è stato il prodotto – trasmesso da Sky – più elogiato da pubblico e critica (un coro di consensi: “Non abbiamo niente da invidiare agli americani”, “Un’altra fiction è possibile”), un successo nato da un lavoro accuratissimo nella scelta del cast, degli ambienti, dei costumi e dei dialoghi. (...) “Mi sono astenuto da qualsiasi patinatura (...) sono andato a cercare tipi vicini all’anima borgatara dei vari componenti della banda, per restituire il massimo realismo. Della banda si parla ancora oggi, è vero, ma noi non pensiamo alla cronaca. La storia attinge alla realtà ma è tutta romanzata, questo ci dà la libertà di mettere il diavolo in scena”» (Silvia Fumarola) [Rep 8/4/2010].
• «Il padre, Sergio, era regista e sceneggiatore. Sono suoi alcuni leggendari western e lo sceneggiato tv Sandokan. Stefano è cresciuto in mezzo agli attori. Ha frequentato set leggendari: “Ho alcune foto in cui abbraccio le tigri della Malesia. Intorno a me erano sempre tutti mascherati. Cappelli, sciabole, pistole... Pensavo: da grande voglio fare anche io questo mestiere”. (…) “Preferisco raccontare le storie cercando di far emergere il punto di vista dello spettatore. E non quello di chi gira il film. Non mi piace rappresentare un centro morale a cui fare riferimento. Preferisco provocare”. (…) “Un amico mi chiese se volevo provare a fare l’operatore per un service. Ho lavorato anni per molti network internazionali”. Le prime riprese? “Forse una parata del 2 giugno. Ma poi sono stato in Libia, in Medio Oriente. L’ultima esperienza da filmaker è stata durante la prima guerra del Golfo, nel 1991. Poi ho iniziato a girare cortometraggi”. All’inizio degli anni Duemila hai fatto la regia di alcuni episodi di Un posto al sole e di La squadra. “Una palestra. Se sopravvivi a quelle produzioni puoi girare qualsiasi cosa. (…) Il 95% delle scene è ‘buona la prima’, senza prove né tempo per preparare gli attori. Per concepire e allestire lo spazio della scena in media si ha una mezzoretta”» (Vittorio Zincone) [Set 13/12/2013].
• Nel gennaio 2013 ha iniziato le riprese di Gomorra, la serie basata sul romanzo di Roberto Saviano che andrà in onda nel 2014 su Sky: «Gomorra, come Romanzo criminale, è piaciuta molto ai distributori internazionali che hanno fatto a gara per acquisirne i diritti. Dice: “Ho rischiato l’embolia quando ho scoperto che qualcuno rifarà Gomorra, magari ambientato a Copenhagen”. (…) “L’amministrazione non voleva che girassimo a Scampia, perché la popolazione è stufa di essere associata solo al malaffare. Un po’ hanno ragione, eh”» [Zincone, cit.].