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 2014  febbraio 25 Martedì calendario

Renzi prende la fiducia al Senato • Yanukovich ricercato in Ucraina • I due marò in India non saranno giudicati con la legge antiterrorismo • Krizia diventa cinese • Come fanno i miliardari dell’Nba a finire sul lastrico


Renzi Matteo Renzi ha ottenuto la fiducia al Senato con 169 sì (4 in meno dei 173 presi da Letta) e 139 no. Hanno votato a favore del suo esecutivo: Partito democratico, Nuovo centrodestra, popolari Per l’Italia e Scelta civica. Contro: Forza Italia, Lega (ma vota sì Michelino Davico), Movimento 5 Stelle, Gal e Sinistra e libertà. Renzi ha parlato a braccio per 68 minuti, ha incassato 17 applausi, tutti un po’ freddini a parte quello dopo le parole di ringraziamento a Letta. Qualche senatore gli ha gridato di togliersi la mano sinistra dalla tasca, ha battibeccato spesso con i grillini. Tra le frasi: «Vorrei essere l’ultimo presidente del Consiglio a chiedere la fiducia a quest’Aula» (con il senatore Calderoli che sbotta: «Tié! Tocchiamoci le palle»); «Io non ho l’età per sedere al Senato. Non vorrei cominciare con la citazione colta di Gigliola Cinquetti ma è così»; «Se questa sfida la perderemo, sarà solo colpa mia, non cercherò alibi». Ha annunciato tre priorità: lo sblocco totale dei debiti della Pubblica amministrazione con l’intervento della Cassa depositi e prestiti; la costituzione di un fondo di garanzia per le piccole e medie imprese; e la riduzione «a doppia cifra» del cuneo fiscale, il costo del lavoro per le imprese. Poi ha detto che è tempo per una riforma complessiva del sistema giustizia. Oggi si presenterà alla Camera dei deputati. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Ucraina In Ucraina il presidente Yanukovich è da ieri mattina il latitante più ricercato del Paese, ritenuto responsabile delle stragi commesse dalla polizia. In meno di due giorni, giudici e poliziotti, ora coordinati da un neo procuratore generale dell’estrema destra nazionalista, hanno trovato prove «inoppugnabili» delle sue responsabilità. Putin ha promesso azioni di ritorsione verso l’Ucraina: innalzamento delle tariffe doganali e del gas, tagli dei finanziamenti, forse pure un irrigidimento dei controlli di frontiera. L’Ucraina paga il metano proveniente dalla Russia 268 dollari per mille metri cubi, contro un prezzo precedente attorno ai 400. A fine marzo l’intesa scadrà e, inevitabilmente, il manico del coltello passerà nelle mani del Cremlino (Gazprom fa capire di essere in attesa di ordini). Dei 15 miliardi di prestiti concordati, poi, Mosca ne ha sborsati solo tre: altri due sono pronti per essere consegnati ma, naturalmente, ora è tutto in discussione. Europa e Stati Uniti non sembrano intenzionati a sborsare soldi: Catherine Ashton, capo della Diplomazia europea, ha offerto impegno e solidarietà ma difficilmente potrà garantire le cifre richieste da Kiev (35 miliardi di dollari subito).

Marò La Procura generale indiana ha deciso di non utilizzare la legge antiterrorismo (Sua Act) per giudicare i due marò italiani. Se fosse stata usata, contro due militari in servizio, sarebbe stato come considerare l’Italia un Paese che può ricorrere ad atti di terrorismo. Ieri, la Corte Suprema indiana ha tenuto un’udienza nella quale ha ascoltato il procuratore generale Goolam Vahanvati, il quale ha detto che il ministero della Giustizia aveva deciso di rinunciare all’uso del Sua Act: aggiungeva però, ma non nella memoria scritta, che il processo contro i marò sarà istruito dalla Nia, l’Agenzia investigativa nazionale che in realtà si dovrebbe occupare solo di casi di terrorismo o di pirateria, che rientrano appunto nel quadro del Sua Act. A quel punto, i difensori dei due fucilieri di Marina hanno dichiarato inaccettabile il ruolo dato alla Nia. Risultato: il giudice della Corte ha rinviato di due settimane il tutto. Tra sette giorni la difesa dei due marò dovrà presentare le sue istanze, tra quattordici l’accusa potrà avanzare le sue.

Krizia Ad aprile si concluderà l’operazione che porterà in Cina la gestione dellla maison di moda Krizia, fondata sessanta anni fa da Mariuccia Mandelli. L’acquirente è l’importante gruppo Shenzhen Marisfrolg Fashion, fondato nel 1993 dalla signora Zhu Chongyun. La manager cinese sarà presidente e direttore creativo della casa di moda italiana. Se tutto andrà come deve, la prima sfilata del nuovo gruppo ci sarà a febbraio 2015. La decisione della Mandelli è apparsa inevitabile guardando i fatturati: il bilancio depositato nell’agosto dello scorso anno, relativo al 2012, segnala una perdita di poco superiore al milione di euro (riportata a nuovo), con un fatturato da 4,8 milioni sostanzialmente dimezzato rispetto agli 8,4 milioni riportati un anno prima. La liquidità, a fine 2012 era passata nel giro di un anno da 6 milioni a 135mila euro, i debiti netti a 13,6 milioni.

Nba Forbes ha calcolato che il 60 per cento dei giocatori di basket Nba finisce in miseria entro 5 anni dal ritiro. È capitato, per esempio, a Scottie Pippen, che in 20 anni ha guadagnato circa 170 milioni di dollari; a Allen Iverson, che in 15 anni aveva incassato 200 milioni. Di Antoine Walker, ex stella dei Miami Heat, sua madre - cui ha acquistato una villa con dieci camere da letto - ha detto: «Ha dilapidato più di 100 milioni mantenendo un entourage di 70 persone» (Rossi, Sta).

(a cura di Daria Egidi)