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 2014  febbraio 24 Lunedì calendario

Oggi l’India decide sui marò • Delrio annuncia l’aumento delle tasse sui Bot e poi ritira tutto • Ultime dall’Ucraina • Il capitale umano di una donna è la metà di quello di un uomo • Arriva l’ospedale galleggiante


Marò Dopo due anni di attesa, si aprirà oggi l’udienza della Corte suprema indiana che deciderà con quale legge mandare a processo i due fucilieri di Marina, Girone e Latorre: sulla base della legge antiterrorismo Sua Act o della legge ordinaria. La questione sarà una delle prime urgenze che Matteo Renzi e la ministra degli Esteri Federica Mogherini dovranno affrontare: decidere come rispondere al governo di New Delhi. Il percorso seguito finora da Farnesina e governo Letta ha come sbocco unico il rifiuto della giurisdizione indiana nella vicenda. L’Italia l’aveva accettata nel marzo 2013, quando rimandò a Delhi Girone e Latorre. Ma negli ultimi tempi ha costruito il caso giudiziario per respingerla: ha cioè ricreato la controversia sulla questione e l’ha comunicata alle autorità indiane con una nota a verbale (una lettera ufficiale), contestando i tempi, che si sono allungati in misura non giustificabile, e il luogo in cui è avvenuta l’uccisione di due pescatori di cui sono accusati i militari italiani (secondo Roma è in acque internazionali, il che comporterebbe che il processo si tenesse in Italia). Il ministro della Difesa indiano, A.K. Antony, si è sentito in dovere di precisare: «Non ci sarà nessun compromesso né cedimento, non torneremo indietro in alcun modo su questo caso, andremo avanti in base alle leggi indiane».

Bot «Se una signora anziana ha messo da parte 100mila euro in Bot non credo che se le togli 25 o 30 euro ne avrà problemi di salute. Vediamo...» (Graziano Delrio, sottosegretario di Matteo Renzi, che dopo qualche ora ha corretto: «Non è prevista né ci sarà alcuna nuova tassa. L’orizzonte del governo è quello di una riduzione della pressione fiscale attraverso una rimodulazione delle rendite finanziarie e delle tasse sul lavoro»). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Ucraina In Ucraina, dopo la destituzione di Yanukovich, il parlamento ha: eletto il nuovo presidente ad interim Oleksandr Turchynov, amico di Yulia Tymoshenko; destituiti il ministro degli Esteri e dell’Istruzione; nazionalizzato la villa con zoo e auto vintage che il presidente s’era costruito su una proprietà pubblica; tolto il russo come seconda lingua obbligatoria nelle scuole; nominato i nuovi responsabili per le centrali nucleari. Quaranta statue di Lenin sono state distrutte. Verso l’aeroporto della capitale, posti di blocco con bastoni: i vincitori vogliono impedire che espatrino i filorussi rovesciati. Yanukovich è sempre bloccato al confine russo: prudente, il sindaco di Kharkiv che l’ha ospitato se n’è andato a Mosca. L’ex premier Azarov, che a novembre stracciò l’accordo Ue, è in Austria. L’ex ministro dell’Interno che venerdì ha sparato sulla folla è atterrato in Bielorussia, ma il dittatore Lukashenko gli ha dato un’ora per andarsene.

Capitale umano Il capitale umano di una donna è la metà di quello di un uomo: un maschio, in termini economici, ha una potenzialità produttiva nell’arco della vita stimata in 453mila euro, una femmina in 231mila euro. Sono dati calcolati dall’Istat mescolando una serie di parametri che sulla base del genere, dell’età, della preparazione scolastica e delle potenzialità professionali, indica il nostro capitale umano, che è puro modello matematico. Soltanto il 50% delle donne italiane lavora, e quando anche ha un’occupazione, il suo stipendio è inferiore a quello maschile. Dunque nel computo del capitale umano il suo “peso” sarà di 231mila euro contro i 453mila del partner. Se invece a questo si sommasse il lavoro invisibile delle donne, e cioè la famiglia, i figli, la casa, ai 231mila euro si dovrebbero aggiungere altri 431mila euro di attività domestiche.

Ospedale Ad aprile entrerà in funzione la prima nave da crociera ospedale. E’ giapponese e si chiama “Mira 1”. A bordo i pazienti (fino a 600) saranno assistiti da medici e infermieri come in un normale nosocomio. Un gruppo di facoltosi imprenditori giapponesi alla fine del 2013 ha acquistato una vecchia nave da crociera, la Fuji Maru, costruita nel 1989: poco più di ventimila tonnellate di stazza lorda (oggi la media delle nuove costruzioni è attorno alle centomila tonnellate), lunga 167 metri e larga 24, capace di navigare sui mari a oltre venti nodi di velocità. Mira 1 prenderà il mare diretta verso le più esclusive spiagge dell’Asia e dei Caraibi (Minella, Rep).

(a cura di Daria Egidi)