21 febbraio 2014
Tags : Nicola Schiavone
Biografia di Nicola Schiavone
• Loreto (Ancona) 11 aprile 1979. Primo dei sette figli del boss dei casalesi Francesco detto “Sandokan”, arrestato a Casal di Principe il 15 giugno 2010.
• «Chiamato così in memoria del nonno (...) Una maturità scientifica e studi di Giurisprudenza non conclusi alle spalle. Come il padre, a cui assomiglia in maniera impressionante, non ama i riflettori e lo sfarzo. Secondo alcuni collaboratori di giustizia (...) avrebbe ordinato l’assassinio di tre uomini del suo gruppo. Avevano sgarrato, lasciando gli Schiavone per passare con i Bidognetti e chiedendo il pizzo a un caseificio riconducibile al clan di Sandokan. Giovanni Papa, Modestino Minutolo e Francesco Buonanno scomparvero nel maggio 2009. I cadaveri dei primi due furono trovati in una fossa al di sotto di una scarpata della superstrada Nola-Villa Literno, quello di Buonanno fu scoperto in aperta campagna tra Casaluce e Frignano. Ancora incensurato (la prima condanna l’ha rimediata a gennaio 2010: due anni e tre mesi per intestazione fittizia di beni) Nicola Schiavone era scomparso dalla circolazione (...) Sarebbe stato il padre a consigliargli di cambiare aria perché c’era un pentito che stava parlando di lui ai magistrati. Il figlio ha obbedito ma non è andato lontano. La polizia lo ha trovato proprio a Casal di Principe, in via Caprera, in un’abitazione su due piani al civico 10. A poco meno di un chilometro in linea d’aria c’è la nuova sede della squadra mobile, aperta a Casal di Principe come prima mossa dell’ormai famoso Modello Caserta. Chi si aspettava una villa in stile Scarface, con tanto di complementi d’arredo kitsch, è rimasto deluso. L’abitazione era dotata di un sistema di videosorveglianza che è servito a poco, di apparecchiature per captare le frequenze delle forze dell’ordine e per rilevare la presenza di “cimici” per le intercettazioni ambientali. C’erano due guardaspalle a vigilare sul sonno di Schiavone, ma alla vista della polizia hanno preferito evitare reazioni. Lo stesso Nicola, sorpreso in bermuda e maglietta, ha avuto la prontezza di spirito di complimentarsi con gli agenti. Ama l’eleganza il primogenito della famiglia Schiavone, nel suo armadio ci sono scarpe Tod’s e Hogan e abbigliamento Prada. E il fumetto italiano: legge libri dedicati a Diabolik. Soprattutto ama la pittura, una saletta della villa che l’ospitava era destinata al suo hobby, lo stesso del genitore. Quando (...) Schiavone padre fu catturato, nel bunker fu trovata una serie di dipinti: alcune immagini di Bonaparte ritratto di spalle e di Gesù Cristo, il cui volto aveva le sembianze proprio di Sandokan. Genere diverso per Schiavone figlio che riproduce volti di donne stilizzati. Su uno di quei quadri si nota una scritta, vergata al contrario sul mantello nero di una figura: “È la scelta di una vita di solitudine”» (Antonio Salvati) [Sta 16/6/2010].