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 2014  febbraio 20 Giovedì calendario

Il presidente incaricato sta facendo le sue consultazioni, ieri ha incontrato Berlusconi e Grillo, naturalmente la giornata è stata riempita dall’incontro con Grillo, trasmesso dalla Rete in streaming e commentato poi per tutto il pomeriggio

Il presidente incaricato sta facendo le sue consultazioni, ieri ha incontrato Berlusconi e Grillo, naturalmente la giornata è stata riempita dall’incontro con Grillo, trasmesso dalla Rete in streaming e commentato poi per tutto il pomeriggio.

Va bene, cominciamo da Grillo. Noto di passata che i tre personaggi citati sono tutti e tre fuori dal Parlamento. E si tratta dei tre pezzi più grossi!
Sono le caratteristiche del caso italiano, sempre meno spiegabile per gli stranieri. Grillo è stato costretto ad andare all’incontro dopo il referendum in Rete: lui aveva sostenuto che andare era una presa per il c..., i suoi, su Internet, gli hanno risposto che invece bisognava essere presenti. Io do a questo risultato una certa importanza: evidentemente la base, d’istinto, sente che a dire solo di no, che a mandare a quel paese tutti non si cava un ragno dal buco.  

Se non ho capito male, di questo sentimento, che forse sta dietro al risultato del referendum, Grillo non ha tenuto il minimo conto.
Non ne ha tenuto conto. Seduti intorno al tavolo, Renzi, in maniche di camicia, ha cominciato: «Non vi chiediamo alcun accordo vecchio stile, nessuno. Non siamo a chiedervi voti di fiducia o altro. Vogliamo raccontarvi cosa vogliamo fare nei prossimi 3-4 mesi, arrivando al semestre europeo con un’idea di Europa diversa e avendo fatto i compiti a casa: il superamento delle province, la riforma del Senato e del Titolo V...». Grillo: «Io sono venuto qua per dimostrarti qualcosa in maniera educata, gioiosa e appassionante. Non ti do la fiducia perché rappresenti le banche e i poteri forti. Sei un giovane vecchio. Noi siamo all’opposto vostro. Siamo i conservatori: io voglio l’acqua pubblica, tu la vuoi privatizzare. Siamo i vostri oppositori naturali». Renzi avrebbe voluto parlare, Grillo glielo ha impedito: «Qualsiasi cosa dici non sei credibile, rappresenti le banche e i poteri forti». Renzi: «Non sei mai stato democratico. Esci da questo blog, da questo streaming, qui c’è il dolore della gente». Grillo: «Mi alzo e ti comunico che non abbiamo nessun tipo di fiducia in te e nel tuo sistema. La nostra stima non ce l’hai . Non hai neanche un’idea di come potrebbe essere il mondo. Non ce l’hai un’idea». Renzi: «Non è un trailer del tuo show, se le prevendite vanno male ti do una mano... ». Grillo: «Se vuoi ti mando degli “omaggio”». Renzi: «Mai chiesto “omaggi” in vita mia». Grillo: «Sei un ragazzo, non ti sto provocando... volessi provocarti... ti sei messo insieme a Verdini e alla massoneria per fare la legge elettorale. Sei una persona buona, ma rappresenti un sistema marcio». Più tardi Grillo ha puntato il dito contro i giornalisti: «Siete dei walking dead, siete parte del problema [...] A me non interessa colloquiare democraticamente con un sistema che io voglio eliminare. Sono venuto qui solo perché me l’hanno chiesto. Io posso sbagliare e dire parolacce, ma intellettualmente mi sento a posto. Noi siamo agli antipodi rispetto a questi qua». Renzi, poco dopo, rivolto ai giornalisti: «Oggi avreste dovuto pagare il biglietto...» Il presidente incaricato aveva già twittato: «Mi dispiace tanto per chi ha votato i 5 stelle, meritate di più, amici, ma vi prometto che cambieremo l’Italia anche per voi».  

• Un bello spettacolo. E l’incontro con Berlusconi?
Tutta un’altra cosa. Il Cav, che tornava per la prima volta in Parlamento dopo la decadenza, ha impedito ai giornalisti di far domande e, alla fine dell’incontro, ha detto: «Sono molto contento di vedere un premier che ha la metà dei miei anni» Forza Italia resterà saldamente all’opposizione del nuovo governo, ma è disposta a votare per il pacchetto di riforme concordato con Renzi. A partire da quella elettorale, che «non si tocca», perché già frutto di una «discussione sofferta» e di compromessi come quelli sulle soglie di sbarramento su cui gli azzurri hanno già fatto molte concessioni. Berlusconi ha insistito molto sull’esigenza di superare «la Costituzione nata dopo il fascismo», quando la paura di svolte autoritarie impose ai padri costituenti l’introduzione di molti contrappesi di potere, «con il risultato che, a differenza delle altre democrazie occidentali, abbiamo un presidente del Consiglio che non ha alcun potere, se non quello di stabilire l’ordine del giorno». E ha auspicato anche una revisione della legge sulla «par condicio», che a parer suo penalizza i partiti maggiori. «Anche se poi il vero problema è che gli italiani non hanno ancora imparato a votare in maniera non frazionata».  

A proposito di riforme, Renzi ha parlato anche di riforma della giustizia.
Sì, questa era stata una richiesta precisa di Alfano, cui il segretario del Pd intende evidentemente dar seguito. Ieri c’è stato anche un incontro col governatore della Banca d’Italia, Vincenzo Visco, di sicuro sui temi economici. Draghi vorrebbe che all’Economia restasse Saccomanni.  

Che succederà adesso?
Lo ha detto lo stesso Renzi: sabato scioglierà la riserva e presenterà la squadra, lunedì si presenterà al Senato per la prima fiducia.