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 2014  febbraio 18 Martedì calendario

Inizio con proteste

• Il Festival quest’anno parte all’insegna delle proteste. Si comincia con Beppe Grillo, che fuori dall’Ariston ha tenuto un comizio: «La Rai? “Oggi è la maggiore responsabile del disastro economico, politico e sociale del Paese. La Rai ce la dobbiamo riprendere, è nostra, deve fare servizio pubblico, senza partiti e senza pubblicità”. È iniziato così lo show fuori dall’Ariston. “È tutto così precario come l’informazione, che è capovolta. Parlate del nulla, del vuoto (riferendosi ai giornalisti, ndr). Allora andiamo al vuoto per antonomasia: Il Festival di Sanremo”. Un comizio tutto contro la Rai e contro i giornalisti: “Voi siete i walking dead veri, i morti viventi”, ha detto ai cronisti che lo accerchiavano per provare a rivolgergli delle domande. “Se siamo al 77esimo posto come libertà di stampa la colpa è vostra, non sarebbe così se avessimo una Rai normale che non fosse in mano ai partiti. Abbiamo 13 mila dipendenti che costano un miliardo e 700 milioni, però danno un miliardo e 4 in appalti esterni come una qualsiasi società privata, ma una società privata non lo farebbe. Le danno a cinque società, le chiamano le Happy Five”. Nel mirino anche il direttore generale della tv pubblica: “Gubitosi ha portato le perdite dall’azienda da 200 a 400 milioni. E ora dove andrà all’Eni, all’Enel, magari con 4 milioni e mezzo di buonuscita? È questa la Rai che volete? E poi il Tg1, il Tg2 e il Tg3 gestiti dai partiti... basta!”. Mentre parlava, intanto Grillo twittava: “Mi hanno minacciato che se entro e provo a parlare mi denunciano”. Grillo non ha risparmiato critiche come sempre anche ai politici: per Grillo “Renzi è il vuoto assoluto, un cartone animato, mandato al governo dalle banche e da De Benedetti”, mentre Berlusconi “è uno mandato via a calci in culo dal Senato e arrivato scortato al Quirinale dai corazzieri”. La legge elettorale quindi la “fanno in tre: un pregiudicato, un mezzo pregiudicato e Verdini”» (Angela Geraci) [Cds 19/2/2014].• Pochi minuti dopo l’inizio della trasmissione, due uomini hanno minacciato di buttarsi giù dalla balaustra se Fazio non avesse letto la loro lettera. Si tratta di lavoratori dei consorzi del bacino di Napoli e Caserta che da mesi non ricevono lo stipendio. La protesta si è poi ricomposta e il Festival è iniziato (una cosa simile era successa anche anni fa, quando «Cavallo Pazzo» interruppe Pippo Baudo, vedi 26 febbraio 1992).