Fior da fiore, 17 febbraio 2014
Renzi va al Quirinale • L’Italia ha i peggiori servizi pubblici in Europa • Ogni giorno chiudono 1.000 piccole imprese • La casa per senzatetto disegnata dall’archistar • Luxuria arrestata e rilasciata a Sochi • Due geni predispongono all’omosessualità • I maschi più pettegoli delle donne
Renzi Stamattina alle 10 e 30 Renzi andrà al Quirinale. Dopo il prevedibile conferimento dell’incarico di presidente del Consiglio, cominceranno le consultazioni ufficiali e non saranno semplici e brevi, come Renzi vorrebbe. Il Nuovo centrodestra fa pressione per avere tre uomini nella squadra e c’è il nodo del ruolo per Angelino Alfano, tra vicepremier e ministro dell’Interno. Ma tutto si appianerà, dice Renzi ai suoi, convinto che Alfano non possa tirare troppo la corda: «Non sono preoccupato». Promette: «Nei primi tre mesi dobbiamo davvero fare la rivoluzione. Solo allora si capirà perché abbiamo accelerato». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Anni Con i suoi 39 anni d’età, Matteo Renzi è il più giovane capo del governo italiano. Batte per pochi mesi il primato che finora era di Mussolini (Ceccarelli, Rep).
Servizi pubblici Dicono i risultati di un’inchiesta della Commissione europea elaborati da Confartigianato che nella classifica continentale della qualità dei servizi pubblici l’Italia è agli ultimi posti, alla pari con la Grecia. Davanti a noi, trenta Paesi: tutti i partner dell’Unione più Turchia, Islanda, Norvegia e Svizzera. Altro dato: fra le 83 città prese in esame, Roma occupa la posizione numero 81. La capitale italiana è dunque la peggiore tra le europee per qualità dei servizi locali: trasporti pubblici, pulizia delle strade, rifiuti urbani. Napoli e Palermo sono al numero 82 e 83. Bologna è a metà classifica (39), Verona e Torino sono rispettivamente ai posti 45 e 52. Negli ultimi dieci anni il costo dei servizi pubblici locali non energetici è aumentato in Italia del 73,3%, a fronte di un’inflazione del 24,1. Il rincaro reale è stato perciò del 49,2%, quasi tre volte e mezzo la crescita del 14,9% registrata al netto dell’inflazione nei 17 Paesi dell’euro. Nonostante il rincaro dei prezzi, nel 2011 delle 6.151 imprese controllate da Regioni, Province e Comuni soltanto 2.879 (meno della metà) hanno chiuso il bilancio in utile, mentre 1.249 hanno archiviato l’anno in pareggio e le restanti 2.023 hanno presentato conti in rosso (Rizzo, CdS).
Imprese Negli ultimi 5 anni hanno chiuso in media 1.000 piccole imprese al giorno, il reddito medio da lavoro indipendente ha registrato una diminuzione del 10% nell’ultimo biennio, nel primo semestre 2013 fallimenti e concordati sono aumentati del 12%, la pressione fiscale è ufficialmente al 44,3% del Pil ma quella “legale” su ogni euro di Pil dichiarato è già al 54%, e l’incidenza della tassazione sui profitti è al 66%, il 20% in più della media europea, mentre la burocrazia costa alle Pmi 30 miliardi di euro l’anno. Facendo la differenza tra imprese nate e chiuse dall’inizio della crisi, calcola la Cgia di Mestre, all’appello ne mancano 134.000: 64.000 del commercio, oltre 70.000 per gli artigiani (Amato, Rep).
Case Richard Rogers, uno degli architetti più famosi al mondo, ha disegnato un progetto di case prefabbricate fai-da-te che costano appena 30mila sterline (36mila euro) l’una, con l’obiettivo di risolvere il problema dei senzatetto e del deficit di alloggi popolari. Le prime sono state posate vicino a Wimbledon e in altri sobborghi di Londra: sembrano scatole colorate e per produrle si spende il 40% in meno delle più economiche abitazioni finora costruite. Misurano 26 metri quadrati in tutto, suddivisi tra camera da letto, soggiorno, cucinino e bagno. L’alta tecnologia permette di riscaldarle e illuminarle con meno di 7 sterline alla settimana. Certificate per resistere 60 anni, sono costruite usando due soli tipi di chiodi e possono essere assemblate a tempo di record (Franceschini, Rep).
Luxuria Vladimir Luxuria a Sochi è stata messa per circa quattro ore in stato di fermo dalla polizia per aver inscenato una protesta fuori dal parco olimpico contro le leggi omofobe varate dal governo russo. L’ex deputata esponeva una bandiera con la scritta in cirillico «Gay is ok».
Geni Ricerca di Michael Bailey, psicologo della Northwestern University: almeno due geni influenzano la tendenza omosessuale nelle persone. Un gene si trova nella regione Xq28 del cromosoma X, e l’altro nel cromosoma 8. Questi geni vengono passati dalle madri ai figli, e sarebbero sopravvissuti all’evoluzione perché rendono le donne più fertili. Precisa, però, lo studioso: «La tendenza sessuale non ha nulla a che fare con la scelta. Abbiamo trovato le prove per almeno due che influenzano se un uomo è gay o etero. Lo studio tuttavia non è completamente determinativo, perché anche altri elementi hanno un impatto». Secondo Bailey, infatti, i geni decidono l’orientamento sessuale solo per il 30 o il 40% (Mastrolilli, Sta).
Pettegolezzi Un’indagine effettuata su migliaia di inglesi ha dimostrato che gli uomini sono molto più pettegoli delle donne, si divertono a diffondere gossip soprattutto in ufficio e non sanno tenere un segreto. Il 50% degli intevistati riferisce in pochi minuti ad altri informazioni riservate. Se si confida un segreto a un amico, non c’è quasi nessuna possibilità che resti tale: entro due ore e mezza la maggior parte degli uomini lo rivela a qualcuno. Tra le donne ci voglioni circa tre ore e mezza. Gli uomini in un ambiente di lavoro dedicano almeno 70 minuti al giorno a diffondere gossip mentre le donne lo fanno mediamente solo per 50 minuti (Sabadin, Sta).
(a cura di Daria Egidi)