15 febbraio 2014
Tags : Claudio Sabatini
Biografia di Claudio Sabatini
• Bologna 29 ottobre 1958. Imprenditore. Ex patron della Virtus Bologna (basket). È stato il creatore del Futurshow di Bologna. Nel dicembre 2013 il suo gruppo di famiglia (creazione e allestimento di stand fieristici) è stato messo in liquidazione (Rep 5/12/2013).
• «Un personaggio atipico (...) Se avesse deciso di investire nel calcio probabilmente oggi sarebbe come Zamparini (...) Solo un po’ più stravagante (...) la storia delle sue eccentriche prese di posizione è lunga (...) da quando nel 2003 acquistò la squadra di basket bolognese scongiurandone il fallimento societario. Due anni dopo il suo arrivo la Virtus, che era stata retrocessa d’ufficio, tornò nella massima serie. Per l’occasione Sabatini propose una speciale campagna abbonamenti: tessere a prezzi ragionevoli ma con l’obbligo di allegare una foto del titolare. Da conservare nello schedario del club e in quello delle forze dell’ordine. “Dietro alla richiesta delle foto – spiegò allora il patron – c’è un programma di tolleranza zero che prevede l’espulsione immediata di coloro che si renderanno protagonisti di comportamenti poco ortodossi”. L’avversione del presidente verso le tifoserie violente, d’altronde, è nota. Si racconta che una volta, visibilmente alterato, si presentò sotto la curva gridando ai propri tifosi: “Questa poi me la pagate voi”. In mano una multa della Lega per lancio di oggetti. Presidente antiviolenza. E pedagogo. Nel 2005 promise ai giovani giocatori della Virtus under 16 che avrebbe fatto esordire in prima squadra il ragazzino con i migliori risultati scolastici. E fu di parola: Marco Negri, quattordicenne che aveva appena preso la licenza media con ottimo, si aggregò alla squadra che giocò al Forum di Assago contro l’Armani Jeans. Ma Claudio Sabatini è anche un presidente attento a non far spendere troppo i propri tifosi. “Sono sempre stato un estimatore di Robin Hood – ebbe a dire una volta – anche se non si capisce se fosse un nobile o un bandito”. Durante le feste di Natale di qualche anno fa diede in regalo a tutti i virtussini uno speciale pacco dono (in realtà costava 30 euro). All’interno della confezione un panettone da un kg con i colori sociali, un pacco di caffè, un set di adesivi della Virtus, una serie di cartoline autografate dai giocatori, una maglietta e un biglietto a scelta per una delle quattro successive partite delle Vu Nere (...) anni fa, poi, si inventò l’abbonamento a rate. Con ventiquattro euro al mese era possibile acquistare il biglietto stagionale per seguire le gare del campionato. “Virtus per tutti”, lo slogan della campagna. Nel maggio del 2007 un’altra singolare iniziativa: il “Maraglio Day”. Per battere Varese, ospite della Virtus, il patron aveva chiesto una grande prestazione al pubblico di casa. Per l’occasione permise l’ingresso di uno spettatore extra per ogni abbonato, al prezzo simbolico di dieci euro. L’unico obbligo era essere “maraglio”. In dialetto bolognese: rumoroso e grezzo. Il primo maraglio, ovviamente, sarebbe stato lui: “Mi sono già impegnato – raccontò qualche giorno prima della partita – a ordinare 500 bandiere, 1000 trombe e potenziare l’impianto audio. Inoltre inaugurerò il settore in piedi sui rotatori pubblicitari”» (Marco Sarti) [Rif 29/3/2009].