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 2014  febbraio 15 Sabato calendario

Le dimissioni di Enrico Letta • Nel programma di Matteo Renzi, tagli alle tasse per creare lavoro e rilanciare i consumi • In Italia il Pil sale dello 0,1 per cento • La matematica attiva le stesse aree di dipinti e sinfonie • Il Dipartimento delle Pari opportunità sconsiglia di leggere fiabe ai bambini • Uomini che si tingono i capelli • Il rossetto mette di buonumore

 

Letta Il presidente del Consiglio uscente, Enrico Letta, ha presentato le sue «dimissioni irrevocabili» nelle mani del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ha subito imboccato la strada già percorsa in occasione delle dimissioni di Silvio Berlusconi (novembre 2011) e di Mario Monti (dicembre 2012): nessun passaggio davanti alle Camere del premier dimissionario anche perché, c’è scritto nel comunicato del Quirinale letto dal segretario generale Donato Marra, «il Parlamento potrà comunque esprimersi sulle origini e le motivazioni della crisi allorché sarà chiamato a dare la fiducia al nuovo Governo...». A questo punto, con le consultazioni già partite ieri sera, l’incarico al sindaco di Firenze è atteso per domani, alla vigilia della riapertura dei mercati, o per lunedì. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Renzi Se il governo Renzi otterrà la fiducia, i primi provvedimenti saranno dedicati all’abbassamento del costo del lavoro per creare nuova occupazione. Come prevede il progetto di Jobs Act, annunciato l’8 gennaio, l’Irap dovrebbe scendere del 10%, con un risparmio d’imposta per le imprese di quasi 2 miliardi e mezzo. Accanto a questo taglio generalizzato scatterebbero incentivi per l’assunzione di giovani con meno di 30 anni: le aziende, in questo caso, pagherebbero solo i contributi previdenziali ma non le imposte. Per le assunzioni di giovani in attività innovative e di ricerca ci sarebbe anche un credito d’imposta. In tutto, questi incentivi costerebbero un paio di miliardi. Sempre il Jobs Act prevede l’introduzione del contratto d’inserimento a tutele progressive, che rende più facili i licenziamenti. E quindi sarà necessario un assegno universale di tutela del reddito per chi perde il lavoro. Che, nelle intenzioni di Renzi, dovrebbe sostenere in particolare chi viene licenziato e non è più ricollocabile e anche i giovani che non trovano lavoro, a patto però che seguano un corso di formazione. La misura (importo, durata) di questo intervento non è ancora definita perché bisognerà fare i conti con le risorse disponibili. Il taglio delle tasse nei piani di Renzi prevede infatti anche una riduzione dell’Irpef sui redditi più bassi: diminuire di un punto le prime due aliquote (23% fino a 15 mila euro, 27% tra 15 mila e 28 mila euro) costerebbe circa 5 miliardi di minor gettito.

Pil Il Pil in Italia torna positivo: negli ultimi tre mesi del 2013 è cresciuto dello 0,1% appena. Non accadeva dal secondo trimestre del 2011. Da allora, per nove trimestri consecutivi, sempre e solo risultati negativi: il 2012 s’è chiuso con un Pil sotto del 2,5%, il 2013 con un meno 1,9, oltre le stime ufficiali. La ripresina fa capolino proprio nel giorno delle dimissioni di Letta, mentre la Borsa festeggia la staffetta con Renzi con un rialzo dell’1,62% (il massimo da luglio 2011). In serata per l’Italia arriva anche un’altra boccata d’ossigeno: l’agenzia Moody’s ha confermato il rating a “Baa2” rivedendo però al rialzo l’outlook, che passa da negativo (ultima previsione del 26 aprile 2013) a stabile.

Fiabe Tre opuscoli pubblicati dal dipartimento per le Pari opportunità e destinati agli insegnanti delle scuole elementari, medie e superiori sconsigliano di leggere le fiabe ai bambini: tendono a promuovere un solo modello, quello della famiglia tradizionale, e impediscono identificazioni diverse. La collana ha lo scopo di combattere il bullismo e la discriminazione, e al suo interno si trovano anche capitoli contro l’omofobia.

Matematica Un gruppo di ricercatori dell’University College London ha chiesto a quindici matematici di esprimere un giudizio estetico su sessanta equazioni. Poi Semir Zeki e colleghi, con la risonanza magnetica funzionale hanno osservato le reazioni che queste formule erano in grado di suscitare nel cervello dei soggetti sperimentali. I risultati, pubblicati sulla rivista Frontiers in Human Neuroscience , dimostrano che le belle equazioni attivano una parte specifica del cervello emozionale (corteccia orbitofrontale mediale), la stessa che viene accesa dalla grande pittura e dalla grande musica. Più la formula è considerata bella e più intensamente si attiva quest’area. «La più bella tra le belle è risultata una formula che pochi ricordano, l’identità di Eulero. Afferma che una costante elevata con un particolare esponente e sommata a uno dà come risultato zero. Se non riuscite a coglierne il fascino non preoccupatevi, è del tutto normale. Quando i ricercatori britannici hanno ripetuto la prova con delle persone digiune di matematica, la maggior parte di loro ha detto di non provare alcuna emozione. Per i matematici comunque si tratta di una combinazione irresistibile, perché lega cinque costanti fondamentali con tre operazioni aritmetiche basilari. La semplicità è spesso il segreto della bellezza, anche nelle equazioni. Il teorema di Pitagora, ad esempio, ha tutti i numeri per piacere. Il record della bruttezza, invece, è andato a una serie (assai complicata) formulata dall’indiano Ramanujan» (Meldolesi, Cds).

Capelli Secondo i dati più recenti, quando i capelli iniziano a imbiancare, il 18 per cento degli uomini italiani tra i quaranta e i cinquant’anni si ritocca il colore. In America i numeri sono ancora più alti: il mercato della colorazione maschile è cresciuto del 24 per cento (Proietti, Cds).

Rossetto 1 Ricercatori dell’Università di Manchester, utilizzando l’eye- tracking (un software in grado di controllare la direzione dello sguardo), hanno dimostrato che, durante il primo incontro, gli occhi maschili sono prima di tutto attratti dal colore delle labbra femminili, non tanto dalla forma o dal volume, specie se tinte con nuance molto intense (Bortolato, Rep).

Rossetto 2 Durante la seconda guerra mondiale, il primo ministro britannico Winston Churchill ordinò di razionare tutti i cosmetici tranne i rossetti, asserendo che alzavano il tono dell’umore non solo delle donne, ma anche di chi li ammirava sulle loro labbra (ibidem)

Rossetto 3 Nonostante la crisi, nel 2012 sono stati venduti rossetti per 185,6 milioni di euro nel 2012 (fonte: Cosmetica Italia) (ibidem)

(a cura di Roberta Mercuri)