14 febbraio 2014
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Biografia di Luigi Roth
• Milano 1 novembre 1940. Manager. Dal 2012 presidente di Alba Leasing. Membro del cda di Pirelli. Ex presidente di Terna (dal 2005 al 2014). Ex amministratore delegato della Finanziaria Ernesto Breda, ex vicepresidente di Cassa depositi e prestiti ed ex presidente della Fondazione Fiera Milano e della Banca popolare di Roma. Dal settembre 2013 presidente del Gruppo lombardo della Federazione nazionale dei Cavalieri del lavoro.
• «Ciellino, intimo di Formigoni (...) da (...) anni ha un ruolo di spicco in tutti gli affari finanziari e immobiliari che si giocano sulla piazza di Milano» (Man 29/7/2009).
• «In fondo, è tutta una questione di tempi. Far decantare ogni cosa e aspettare, come insegna l’amato Seneca. Da quando entrò in Pirelli, fresco di laurea in Bocconi, per fare il “tempista” della catena di montaggio, per poi tornarci nel 2007 da consigliere di amministrazione. Tempi e rimandi, in effetti. (...) È figlio del quartiere (allora) popolare Garibaldi, orgoglioso di quell’educazione sobria dell’oratorio dell’Incoronata, dove per anni ha fatto il chierichetto insieme a Mario Boselli, il presidente dell’Ente Moda (...) Ma soprattutto, Roth è un cattolico di sinistra partito con Giovanni Marcora e approdato a Roberto Formigoni, cioè all’altro capo della galassia bianca. E badate. Non per una qualche folgorazione ciellina, dice lui, bensì per quella trasversalità tipicamente felpata, che forse sarebbe piaciuta al povero Marcora ma che fa (anche) molto vecchia Dc: “Ero in Breda e mi occupavo di treni (...) Un giorno mi telefona Formigoni e mi offre di fare il responsabile delle Ferrovie Nord. Mi ricordo che gli dissi: Scusi, ma lei ha capito che i treni li costruisco, non li faccio viaggiare?”. Una frase in cui c’è tanto, forse tutto, di Luigi Roth e della sua guasconeria ambrosiana. Potenza della dissimulazione di cui è maestro da quando, adolescente, con una mamma super laureata in Lettere che gli parlava in greco e latino, avrebbe voluto fare il medico per aiutare gli altri, e invece si è ritrovato a gestire sistemi complessi. 40 anni di carriera tra Pirelli e MM, Breda e Ansaldo, FNe Fondazione Fiera Milano (...) sempre attento a ripararsi dalla ribalta e, insieme, a collezionare cariche e onorificenze (Cavaliere del lavoro, consigliere Telecom, Bocconi e Caritas ambrosiana nonché presidente di Terna, Banca popolare di Roma, e di numerosi enti caritatevoli). Fiore all’occhiello di una carriera: la costruzione in tempi record (30 mesi) della fiera più grande del mondo firmata Massimiliano Fuksas, non senza polemiche per la nascita di Citylife. Ma nemmeno senza interventi della magistratura, così frequenti quando si mette mano ad appalti e cantieri miliardari. (...) Riuscire a dialogare con tutti, eccolo il marchio di garanzia che si porta dietro Luigi Roth. Destra e sinistra. Imprese private e aziende dello stato che in fondo è solo un azionista più grande. Seconda repubblica e Vaticano, un arcipelago del potere e dello spirito che questo manager dal carattere di ferro coltiva e frequenta da anni. Dal ’94, è gentiluomo di Sua Santità che accompagna, in tight, nelle occasioni in cui riceve i capi di Stato. In questo tratto è davvero diverso dai manager Mc Kinsey di oggi: può parlarti allo stesso modo, identica calata e battuta sulle labbra, dei vagoni Breda e di Seneca. Dei suoi rapporti con le banche, del Musil de L’uomo senza qualità, il libro per antonomasia, o delle fiabe di Andersen che leggeva alle sue tre figlie quando erano piccole e che ancora oggi lo incantano. Il suo difetto? L’eccessivo ecumenismo, un filo burbero, di stampo Dc, potenza del marchio. Che però non di rado si rivela una risorsa» (Marcon Alfieri) [S24 30/7/2009].