14 febbraio 2014
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Biografia di Enrico Rossi
• Bientina (Pisa) 25 agosto 1958. Politico. Del Pd (ex Ds). Dal 2010 presidente della Regione Toscana, riconfermato nel 2015 (con il 48,03% dei consensi). Già sindaco di Pontedera (1990-1999), consigliere regionale, assessore al Diritto alla Salute.
• «Figlio di famiglia operaia» (Tommaso Labate) [Cds 25/8/2014]. «Laurea in Filosofia, ex sindaco dell’operaia Pontedera (salvò la Piaggio ai tempi di Giovannino Agnelli evitandone lo smembramento) e osannato assessore alla Sanità (...) apprezzato pure dall’opposizione» (Marco Gasperetti) [Cds 30/3/2010]. Politicamente si definisce «né filorenziano, né antirenziano», bensì «un comunista democratico di stampo berlingueriano» [a Tommaso Labate, cit.].
• «A mandare Rossi su tutte le furie, la decisione di Palazzo Chigi di demolire il relitto della Costa Concordia a Genova e non a Piombino, da lui candidata e città schierata massicciamente con Gianni Cuperlo. Del resto il feeling di Rossi per Pier Luigi Bersani prima e Cuperlo poi è sempre stato d’acciaio. A dicembre 2013, quando Renzi vinse le primarie del Pd, il commento di Rossi fu: “Per la sinistra non è un bel momento, ma ce ne sono stati anche di peggiori”» (Il Foglio) [19/6/2014].
• Il 26 luglio 2014 la regione Toscana fu la prima ad autorizzare con una delibera la fecondazione eterologa nelle strutture sanitarie pubbliche e private, recependo direttamente la sentenza con cui la Corte Costituzionale ne aveva cassato il divieto (prescritto dalla legge 40 del 2004), senza attendere il decreto previsto dal governo.
• A fine aprile 2012 venne approvata in Toscana una legge che autorizzava l’uso a scopo terapeutico dei cannabinoidi, i farmaci a base di cannabis, «una trovata più d’effetto che di sostanza che è servita a Rossi a infrangere un tabù caro alla sinistra, visto che in pratica non potrà essere utilizzata perché in Italia non ci sono cannabinoidi autorizzati dal ministero della Salute. Di fatto, però, quella legge è stata solo il primo passo per cavalcare la bandiera della droga (leggera) libera dal governatore rosso non solo nel nome, desideroso di fare il salto nazionale. Già un mese fa era tornato sull’argomento e a una trasmissione radiofonica aveva detto che “una canna non fa male, ma meglio il vino”. (…) E sulla sua pagina di Twitter ha scritto “Saviano e Veronesi hanno riaperto il dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere. Io sono per forme di legalizzazione delle leggere”» (Antonio Calitri) [Iog 11/7/2012].
• Da molti considerato nel 2013 come possibile segretario del Pd dopo Bersani, smentì con un’intervista a Repubblica: «Segretario io? No, davvero non ci penso. Ho un contratto con i cittadini della Toscana, sono il loro presidente e intendo onorare l’impegno. Però non è il momento di stare alla finestra, la situazione della sinistra è troppo drammatica perché ci limitiamo a fare solo gli amministratori. (…) Io non voglio fare il segretario e neppure il reggente, ho già troppo da lavorare come presidente di Regione. E poi sono convinto che chi ha un incarico istituzionale debba portarlo fino in fondo, senza troppe chiacchiere. Ma come tanti altri che hanno a cuore il futuro del Pd anch’io voglio dire la mia e intervenire nella discussione nazionale. Se non lo facessi mi sentirei un pavido» (Simona Poli) [Rep 29/4/2013].
• Secondo un sondaggio Datamedia del settembre 2014, è il presidente di Regione più amato d’Italia (con il 56,5% del gradimento).
• Sposato dal 30 ottobre 2011 con Laura Benedetto (Bolzano 21 aprile 1965), attuale segretario generale della Camera di Commercio di Firenze ed ex direttore generale della Asl di Siena (carica conferitale due anni prima dallo stesso Rossi, all’epoca assessore alla Sanità toscana).