Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  febbraio 12 Mercoledì calendario

Biografia di Arisa

• (Rosalba Pippa) Genova 20 agosto 1982. Cantante. Nel 2009 vincitrice della categoria Giovani al Festival di Sanremo con Sincerità, nel 2012 seconda tra i Campioni con La notte, nel 2014 vincitrice con Controvento. Nel 2011, nel 2012 e nel 2016 giudice a X Factor. Nel 2015 co-conduttrice con Carlo Conti, Emma Marrone e Rocío Muñoz Morales del Festival di Sanremo. Vista anche al cinema in Tutta colpa della musica (Tognazzi, 2011, baciata in scena dall’attore Andrea Beltramo disse: «Mi aspettavo una cosa finta e invece sono stata baciata forte, con la lingua»), La peggior settimana della mia vita (Genovesi, 2011, di cui ha inciso anche la colonna sonora, L’amor sei tu) e Colpi di fulmine (Parenti, 2012). Due romanzi: Il paradiso non è un granché (Storia di un motivetto orecchiabile) (2012) e Tu eri tutto per me (2013), entrambi per Mondadori. «Cito quello scienziato del Piccolo Principe che non venne considerato finché non si vestì in maniera elegante. Voglio essere apprezzata per quello che faccio, l’essere simpatica è un contorno» (Andrea Laffranchi) [Cds 18/12/2015].
• Nata a Genova ma cresciuta a Pignola, nel Potentino, il nome d’arte è l’«acronimo ricavato dai nomi di tutta la famiglia. Al Festival è sembrata un’apparizione, un fumetto vivente coi suoi grandi occhiali, il volto da Betty Boop col trucco scolpito come in una serigrafia di Warhol (“Prima facevo l’estetista a domicilio”) e la precisa, squillante, dizione musicale. Parla come Paperina, le frasi scandite con lentezza. Il segreto? “Essere rimasta infantile mi aiuta a rapportarmi con gli altri con molta semplicità. Sono così e basta (...) Mi controllo perché sono emotiva e la mia emotività mi ha fatto fare delle brutte figure (...) Magari a metà di una canzone mi veniva il tremolio e gli occhi lucidi, quindi ho capito che forse era questo che non mi faceva emergere. E poi sono arrivata a detestare così tanto l’errore da riuscire a cacciarlo via (...) Molti concorsi: Festival di Napoli, Castrocaro, Sanremolab. Mi sento più una dilettante che un’autodidatta, ma ho studiato molto le canzoni di successo, ho cercato di capire. A volte se leggo una cosa non la capisco. Se l’ascolto invece me la ricordo bene”» (g. c.) [Rep 21/2/2009].
• «“Preferisco essere paragonata a Calimero che a Naomi Campbell, non me ne voglia Naomi”. (…) La cantante più che a Calimero assomiglia a Velma l’amichetta del cane Scooby Doo (…) “(…) Qualcuno ha detto che assomiglio a un cartone animato? Ne sono orgogliosa. Ho sempre prediletto uno stile originale, pantaloni larghi e occhialoni per far venire fuori l’aspetto buffo e simpatico. In realtà non ho un grande rapporto con la mia figura perciò preferisco venga fuori la simpatia”. Sensibile a questo aspetto anche nella scelta dei suoi personaggi più amati: “Sandra Mondaini e Raimondo Vianello sono l’emblema di quella comicità un po’ mattacchiona, molto educata, che io preferisco e che spero possa far parte piano piano del mio rapporto con il pubblico”. (…) Padre conducente d’autobus, madre casalinga, due sorelle minori, il nome d’arte col quale si è fatta conoscere Rosalba lo ha inventato usando le iniziali dei nomi di famiglia. A come il papà Antonio, R come Rosalba, I e S per le sorelline Isabella e Sabrina e infine A come Assunta l’adorata mamma. “Non mi andava di usare il nome vero – spiega – e allora ho voluto che quello d’arte potesse ricordarmi ad ogni passo le persone che amo di più e mi hanno sempre sostenuta”» (Luca Dondoni) [Sta 22/2/2009].
• «Questi occhiali li ho trovati in un negozio di ottica, mica me li sono fatti fare su misura. Certo, sono diversa dalle ragazze della tv, c’è chi fa corsi per tutto, portamento, dizione, postura. Siete così abituati a donne costruite, sexy per lavoro, che se una è fuori dagli schemi diventate subito sospettosi» (a Raffaella Silipo) [Sta 12/3/2009].
• «Timida e stralunata, quasi un cartone (…) una canzoncina semplice, una filastrocca intitolata Sincerità. Un verdetto prevedibile, la tenerezza buca il video, ma la ragazza di Potenza è tutt’altro che sprovveduta. Non era la Nuova proposta più interessante (sicuramente era più strutturato il progetto di Karima siglato Bacharach o il gradevole pezzo di Simona Molinari), ma sigla un concorso di buon livello» (Marco Molendini) [Mes 21/2/2009].
• «Mio padre lavorava la terra, era geloso di me, non mi faceva uscire. Così io imparavo, nella mia stanza, a stare sola. Lì è nato tutto: educavo il naso a riconoscere l’odore di basilico, e l’orecchio il passo di mia madre che risaliva le scale dal giardino con una ciotola di pomodori freschi appena colti, mentre io nascondevo per tempo il diario, e preparavo sorriso e quaderno per accoglierla» (a Lavinia Farnese) [Vty 21/11/2012].
• Il primo bacio «con la lingua, a 11 anni: era un bellissimo ragazzo, anche se mi piaceva di più il cugino. Ma pazienza: aver rimorchiato uno dei più popolari della scuola mi avrebbe elevato di status, essendo io un po’ sfigatina. Però il giorno dopo mi ha incontrata in chiesa e mi ha detto: “Rosà, facciamo finta che non è successo niente”. Rimasi malissimo» (a Silvia Bombino) [Vty 12/2/2014].
• Nel 2012 si presentò sul palco di Sanremo dimagrita e con un look diverso: «Dopo Malamorenò ho avuto il disgusto un po’ di tutto. Mi vedevo brutta, grassa, la mia storia (con Giuseppe Anastasi – ndr) stava finendo. Ho iniziato a tagliarmi i capelli, sempre più corti, e a dimagrire. Prima pesavo 72 chili, mangiavo solo pasta, pane, pizza. Sempre applicando la legge dell’attrazione, penso intensamente che quello che sto mangiando non mi farà ingrassare. (…) Da magra ti stanno bene anche le cose che costano niente, ti entrano anche i maglioni stretti e infeltriti. Però gli uomini adesso mi guardano in certi modi, e io non so che cosa vogliono. (…) Io per fare l’amore ho bisogno di tempo: mi devo abituare all’odore. Una botta e via mi è successo, ma sono state cose tristi. Non solo dopo, anche durante. (…)» (a Silvia Nucini) [Vty 13/3/2012].
• Criticata dal web nell’estate del 2015 per aver tagliato i capelli quasi a zero ha risposto: «Non avete altro a cui pensare?».
• Giudice a X Factor 6, arrabbiata per l’eliminazione dei suoi pupilli, i Frères Chaos, litigò di brutto con Simona Ventura: «Sei falsa Simona, caz..., è la verità!». Poi chiese scusa: «La storia di Arisa appartiene a una storia più grande, a quell’“anatomia del cuore” che riguarda tutti noi. Le vicende di Arisa (nome d’arte di Rosalba Pippa, nata a Genova nel 1982, ma cresciuta in Basilicata) ricordano la favola del brutto anatroccolo. Lavora come estetista, pensa di appartenere alla categoria della “bruttina acerba”, sembra condizionata dalla timidezza. Si interroga su quel fantasma ingrato dei nostri giorni che si chiama autostima. Poi il successo di Sanremo, i dischi, le serate, la tv fanno il resto. Arisa acquista sicurezza, trasforma i suoi apparenti difetti in virtù, gioca a fare la “sciroccata”, si presenta allo show di Checco Zalone cantando So’ ’na cessa, nasconde la forte determinazione sotto la maschera della finta tonta, dice frasi ad effetto: “Voglio divertirmi, esprimere femminilità, l’ho repressa tanto tempo”. Il primo ad accorgersi di questa doppia natura è il re del porno, Rocco Siffredi, che giorni fa ha lanciato un nuovo progetto di hard film XXX Factor. Avrà come protagonista una sosia perfetta della cantante Arisa. La fiaba di Andersen racconta della confusione identitaria: l’anatroccolo, a disagio fra i suoi presunti simili, conosce la forza della bellezza solo quando si accorge di essere un “diverso”, un cigno. Arisa fa di più. Divenuta cigno vuole uccidere il brutto anatroccolo: insultare mostrandosi insultati è la perfetta strategia dell’esserci e del farci» (Aldo Grasso) [Cds 25/11/2012].
• «È stravagante, difficilmente catalogabile, un mix di intuizioni geniali e ingenuità disarmanti, condite di disordine, creatività e testarda fierezza» (Raffaella Silipo) [Sta 1/3/2014].
• «Ha una voce composta e soave» (Lelio Luttazzi).
• L’ex fidanzato Giuseppe Anastasi, suo insegnante alla scuola di Mogol e autore di molti dei suoi testi, le ha scritto anche alcuni di quelli presentati a Sanremo, tra cui Controvento (2014) e Guardando il cielo (2016): «Le persone si vogliono bene per sempre. Se rispetti le scelte degli altri puoi ancora condividere delle passioni. E quando canto canzoni non sue per me non è la stessa cosa. Veniamo entrambi dal Sud, abbiamo gli stessi valori e quindi gli stessi strumenti per leggere il mondo» (Laffranchi, cit.).
• Una storia con il suo manager Lorenzo Zambelli.
• Gli album: Sincerità (2009), Malamorenò (2010), Amami (2012), Se vedo te (2014), Guardando il cielo (2016).
• Dipinge.
• A novembre del 2015 ha partecipato al reality show di Raidue Monte Bianco – Sfida verticale: «Ci sono momenti nella vita in cui ti senti incapace. Pensi di non saper fare niente e sei bloccato. Io ero in uno di quei momenti. Era finita una storia d’amore importante, e sentivo di dover dare una scossa. Monte Bianco lo è stato sicuramente: dopo, grazie alla sicurezza ritrovata, sono andata in Turchia per 20 giorni, da sola. Non avrei mai pensato di poterlo fare» (Silvia Bombino) [Vty 5/11/2015].
• Ospite a Detto fatto di Caterina Balivo su Raidue ha rivelato di avere un debole per Fedez: «Sono innamorata pazza di Fedez, ma mi vedreste vicino a lui? Io no e anche lui vicino a me. Siamo due tipi diversi» [www.today.it 27/10/2015].
• In gara al Festival di Sanremo 2016 ha detto di aver cantato da sola, in chiesa, le sue canzoni nuove: «Le ho dedicate a Lui...».
• «Dialogavo con Dio, ma non quello barbuto e severo. Non esiste un solo Dio, non ci chiede l’esclusiva della Fede. A creare il miracolo dell’universo è un’energia che sentiamo sopra la testa. Delle chiese, dei templi di ogni religione, mi piace l’odore, il suono della preghiera mi dà pace mentre la declamo» (Stefano Mannucci) [Tmp 31/1/2016].
• Al Chiambretti Night la poetessa Alda Merini ha recitato il testo della sua canzone Sincerità.