Fior da fiore, 12 febbraio 2014
Probabile staffetta tra Letta e Renzi • Una quattordicenne si suicida • Un papà uccide i suoi figli • Per i dipendenti comunali di Sanremo è vietato sparlare di colleghi e superiori • Aumentano le aziende che hanno lavoratori in nero
Staffetta Sembra che ci sarà una “staffetta” per formare un nuovo governo, tra il presidente del Consiglio Letta e il segretario del Pd Renzi. E il passaggio non avverrà con il consenso di Letta: forse tutto accadrà domani, alla direzione del Pd dove i due si scontreranno se non troveranno oggi un accordo. L’altra sera Renzi era stato al Quirinale, ieri è andato Letta. Alla fine Napolitano ha detto: «Ora la parola spetta al Pd». Letta non vuole lasciare e ha annunciato: «Nelle prossime ore presenterò il patto di coalizione con tutte le forze che sostengono il governo e sarà centrato sul rilancio economico. Voglio lavorare in continuità con quanto fatto finora. Il programma è convincente e convincerà tutti, compreso il Pd». Alfano, che si è detto disponibile a collaborare, sta aspettando le decisioni del Pd; Romano di Scelta civica, invita Letta a «voltare pagina». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Suicidio Nadia, 14 anni. Studentessa all’istituto tecnico “Girardi”, due fratellini più piccoli. Problemi per i brutti voti a scuola, con i genitori aveva già pensato di trasferirsi all’alberghiero. In rete si chiamava Amnesia. Scriveva sul sito Ask.fm e non faceva che parlare di morte. Parecchi anonimi commentatori la insultavano: «Secondo me tu stai bene da sola... fai schifo come persona»; offese anche davanti alle fotografie dei tagli alle braccia che lei giurava di essersi procurata: «Ti tagli solo per farti vedere», «Spero che uno di questi giorni taglierai la vena importantissima che c’è sul braccio e morirai». Il papà le controllava tutte le sere diario, cellulare e zainetto mentre lei dormiva, e mai aveva notato le sue difficoltà. Una decina di giorni fa, di domenica pomeriggio, i genitori presero i fratellini per fare una passeggiata. Nadia non volle andare, dicendo di voler restare a casa con la nonna. Per lei scrisse una lettera con parole d’addio e poi l’annuncio del luogo dove sarebbe andata a morire. Uscì, salì in cima ai dieci piani dell’hotel Palace, quattro stelle ormai chiuso da anni, e saltò di sotto. Accanto a lei lo zainetto con quattro lettere. Nel pomeriggio di domenica 9 febbraio, in provincia di Padova.
Delitto Thomas, 2 anni, ed Elena, 8. Figli di Michele Graziano, 37 anni, dipendente dell’Esselunga. La bimba più grande nata da una prima relazione ormai finita, il più piccolo da una collega del supermercato con cui poi s’era sposato. Il matrimonio era, però, ormai finito: Graziano aveva il permesso di vedere Thomas di mercoledì e di sabato. Martedì volle fare uno strappo alla regola e chiese alla moglie di poter stare un po’ con il bambino: permesso accordato. Così nel pomeriggio portò i ragazzini nell’ultima casa in cui avevano vissuto come una famiglia, ormai usata come deposito per mobili e oggetti. Una volta arrivato lì, si chiuse dentro e sgozzò i figli suoi. Infine cercò, inutilmente, d’ammazzarsi. Nel pomeriggio di martedì 11 febbraio, in una palazzina bassa di via Quattro Novembre a Paina, frazione di Giussano. Provincia di Monza e Brianza.
Comportamenti Codici di comportamento dei dipendenti comunali varati da alcune amministrazioni. A Sanremo il dipendente «non diffonde informazioni e non fa commenti, nel rispetto e nei limiti della libertà di espressione, volutamente atti a ledere l’immagine o l’onorabilità dei colleghi, di superiori gerarchici, di amministratori, o dell’ente in generale». Inoltre non può «accedere alle sale slot e sale da gioco del Casinò municipale, se non per ragioni di servizio». A Modena non ci si può dilungare in chiamate personali ed è proibito navigare in Rete, anche dal proprio cellulare. A Venezia non si possono rilasciare interviste senza aver consultato il direttore di riferimento e averne concordato il contenuto. A Livorno niente acquisti online. A Imperia non si può più uscire per bersi una tazzina di caffè come si deve al bar: ci sono i distributori automatici. A Ravenna incorre in una sanzione disciplinare chi critica l’amministrazione sui social network , anche se è sul profilo privato (Ribaudo, CdS).
Lavoratori Nel 2013 il ministero del Lavoro ha ispezionato oltre 235mila aziende (15% delle imprese che impiegano personale): il 65% di questo campione (pari a 152mila imprese) utilizza lavoratori in nero. Lavoratori irregolari: 239mila (-19% rispetto al 2012); quelli in nero: 86mila unità (-13%). Com’è possibile che sono aumentate le imprese irregolari e diminuiti i lavoratori in nero? Spiega il ministero del Lavoro: «I dati sono direttamente legati alla crisi occupazionale, che si ripercuote anche sui fenomeni patologici legati alla gestione del rapporto di lavoro» (Rep).
(a cura di Daria Egidi)