Fior da fiore, 11 febbraio 2014
Per i marò il procuratore indiano chiede di applicare la legge antiterrorismo • Napolitano scrive al Corriere: «Nessun complotto per portare Monti alla presidenza del Consiglio» • Berlusconi contro Obama, Merkel e Sarkozy • Arte vietata ai minori in Russia • La censura di Stalin • Italiani e sacramenti
Marò Il procuratore generale indiano ha chiesto di applicare la legge anti-terrorismo (Sua Act che prevede anche la pena di morte) al caso dei due marò italiani da due anni prigionieri in India. Per evitare la pena capitale (come il governo indiano si era impegnato a fare con quello italiano), il procuratore ha chiesto che si applichi il Sua Act, ma escludendo gli articoli che prevedono la pena di morte: sarebbe contestato quindi il reato di violenza, ma non quello di omicidio, per cui la pena potrebbe essere al massimo di 10 anni. La Corte suprema ha chiesto una settimana di tempo per decidere. Il ricorso a una legge antiterrorismo per due funzionari dello stato italiano è inaccettabile per il governo e i partiti politici italiani. Anche l’Europa è contraria. Il “ministro degli Esteri” della Ue Chaterine Ashton ha fatto una dichiarazione molto esplicita: «Quello che mi preoccupa di più è che la legislazione che viene utilizzata faccia riferimento al reato di terrorismo, che ha implicazioni molto grandi per l’Italia e per i Paesi impegnati in operazioni antipirateria. Siamo molto preoccupati. È un’accusa inaccettabile».
Napolitano Napolitano scrive al Corriere della Sera per rispondere alla notizia, pubblicata ieri, di contatti con Monti nel 2011, anche prima che cadesse il governo Berlusconi (la notizia è un’anticipazione del libro di Alan Friedman, Ammazziamo il Gattopardo): «Nessuna difficoltà, certo, a ricordare di aver ricevuto nel mio studio il professor Monti più volte nel corso del 2011, e non solo in estate: conoscendo da molti anni (già prima che nell’autunno 1994 egli fosse nominato Commissario europeo su designazione del governo Berlusconi), e apprezzando in particolare il suo impegno europeistico che seguii da vicino quando fui deputato al Parlamento di Strasburgo (...) Ma i veri fatti, i soli della storia reale del paese nel 2011, sono noti e incontrovertibili. Ed essi si riassumono in un sempre più evidente logoramento della maggioranza di governo uscita vincente dalle elezioni del 2008. Basti ricordare innanzitutto la rottura intervenuta tra il Pdl e il suo cofondatore, già leader di Alleanza nazionale, il successivo distacco dal partito di maggioranza di numerosi parlamentari, il manifestarsi di dissensi e tensioni nel governo (tra il presidente del Consiglio, il ministro dell’Economia ed altri ministri), le dure sollecitazioni critiche delle autorità europee verso il governo Berlusconi che culminarono nell’agosto 2011 nella lettera inviata al governo dal presidente della Banca Centrale Europea Trichet e dal governatore di Bankitalia Draghi. L’8 novembre la Camera respinse il rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato, e la sera stessa il presidente del Consiglio da me ricevuto al Quirinale convenne sulla necessità di rassegnare il suo mandato una volta approvata in Parlamento la legge di stabilità». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Cancellerie Silvio Berlusconi è convinto che la manovra per scalzarlo tre anni fa da Palazzo Chigi fu ordita in alcune «precise cancellerie dell’Occidente». Si riferisce a sarkozy, Merkel e Obama. Tra gli elementi che gli indicano i colpevoli: quando Giulio Tremonti - di ritorno dall’ennesimo vertice a Bruxelles - gli disse: «Il problema sei tu». Verderami, sul CdS: «L’offensiva sul debito italiano, le ineffabili risatine in pubblico tra Merkel e Sarkozy, e ancora prima quella visita lampo di Napolitano a Washington per incontrare Obama, rappresentano per il Cavaliere elementi a sostegno della sua tesi in questa ricostruzione che sa di processo indiziario (anche) contro il Quirinale. E come non bastasse, i tasselli di un puzzle che sembrava incomponibile finché aveva resistito a Palazzo Chigi, si erano composti come d’incanto con l’arrivo di Monti: non solo al Professore - ricorda Berlusconi – “il Quirinale consentì di fare quel decreto sull’economia che non era stato consentito al mio governo”, ma ci fu anche “il calo immediato dello spread”, e le dimissioni “in piena autonomia” dal board della Bce di Bini Smaghi, che - dopo la nomina di Draghi all’Eurotower . per le sue resistenze aveva provocato una crisi diplomatica con la Francia (…) L’ultimo avvertimento era stato l’attacco ai titoli Mediaset. Tre giorni dopo, la sera del 12 novembre 2011, capitolò».
Arte Proposta di una commissione governativa russa che si chiama Roskomnazor: vietare ai minori di 18 anni la visione delle opere d’arte che contengano «nudi e altre forti allusioni sessuali». La stessa commissione è anche responsabile della creazione di una lista di parole proibite su giornali e tv (Lombardozzi, Rep).
Statue Stalin fece cambiare sul boulevard omonimo la statua di Nikolaj Gogol perché gli sembrava troppo tetra. Spostò in Ucraina la statua della ragazza con il remo di Ivan Shadr, originariamente nel Gorkij Park, perché gli sembrava un po’ troppo allusiva per quel luogo (ibidem).
Sacramenti Nel 2009 risultava battezzato il 70,3% dei bambini con meno di un anno: -19% rispetto al 1991. Nello stesso arco di tempo le prime comunioni sono passate dal 9,9% del 1991 al 7,4. La frequenza dell’ora di religione nelle scuole, dopo essersi mantenuta costantemente intorno al 93% fino al 2003, negli ultimi quattro anni è diminuita, raggiungendo nel 2010 il 89,8% e nel 2011 l’89,3% (Ansaldo, Rep).
(a cura di Daria Egidi)