10 febbraio 2014
Tags : Nanni Ricordi
Biografia di Nanni Ricordi
• (Giovanni Carlo Emanuele Ricordi) Milano 11 febbraio 1932 – Sala Monferrato (Alessandria) 15 gennaio 2012. Produttore discografico.
• Il «produttore discografico che ha sprovincializzato e modernizzato l’universo della canzone italiana, dagli anni Sessanta in poi (...) Un uomo colto, curioso, amante della musica che spesso coincideva con la vita. Proprio alla routine, a quel paese di gorgheggi e tuli-tuli-pan si ribellò da subito col suo lavoro Nanni Ricordi, bravissimo pianista, pittore e pugile dilettante, rampollo della storica famiglia di editori milanesi, mandato a New York a imparare il mestiere e approfondire le conoscenze nel settore del diritto d’autore. Poi richiamato in Italia per inventarsi la prima collana di musica leggera firmata Ricordi. Il primo disco che pubblicò nel 1957 fu la Medea di Cherubini con l’interpretazione di Maria Callas. Ma il primo grande risultato commerciale l’ebbe con Il cielo in una stanza di Mina, nel 1960. (...) Scopritore di talenti, dotato di gran fiuto, Nanni Ricordi (...) riuscì a intravedere in un giovane chitarrista milanese (accompagnato da Jannacci e Bindi al pianoforte e Tenco al sax) che faceva cover rock & roll di nome Gaberscik, il futuro eclettico e scomodo cantautore che riempirà le arene italiane con i suoi spettacoli di teatro-canzone. Oppure quasi obbligò un navigato bassista di night a nome Sergio Endrigo ad andare a casa e scrivere canzoni (così alla fine ne ha fatte 260!) (...) Cercava di tirare fuori quel “qualcosa da dire” dalle persone che stimava e apprezzava, gran parte di loro frequentavano la sua casa di Milano, un vero porto di mare, luogo di incontri e di esibizioni musicali, eppure durante quelle serate Fabrizio De André che non amava esibirsi in pubblico, si lasciava convincere dai presenti, prendeva la chitarra e cominciava a cantare. (...) Come ha sottolineato Ennio Morricone (...) “ha avuto il merito di rivoluzionare il mondo della canzone, di far crescere la musica popolare che parlava al cuore della gente in maniera diretta (Nanni Ricordi era il direttore artistico del festival di Spoleto ai tempi di Ci ragiono e canto e Bella Ciao, ndr). Ha cambiato il modo di fare canzoni in Italia lavorando soprattutto su tre parametri: il miglioramento del testo letterario (ad es. Fabrizio De André, Sergio Endrigo, Luigi Tenco, ecc.), l’afflato melodico (giocando sul giro di do come hanno fatto anche gli americani con Blue Moon e anche Gino Paoli con Sapore di sale) e il fatto che gli autori potessero finalmente cantare le loro canzoni, anche senza voce, in maniera poco educata, ma con l’entusiasmo della loro interiorità. Un esempio è Io che amo solo te, venuta fuori d’impulso, eppure straordinaria rispetto al sound imperante, all’omogeneizzazione dei prodotti americani”» (Flaviano De Luca) [Man 25/2/2010].