5 febbraio 2014
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Biografia di José Rallo
• Marsala (Trapani) 1964. Imprenditrice. Voce e volto di Donnafugata. Dal 2008 al 2010 presidente del comitato territoriale Sicilia di Unicredit e membro del Cda del Banco di Sicilia in rappresentanza delle Pmi e delle donne imprenditrici di Sicilia.
• «Riceve nel 2002 il premio Bellisario per aver rivoluzionato, in chiave femminile, l’immagine del vino siciliano nel mondo. Laurea e dottorato in Economia e commercio a Pisa, esperienza all’Arthur Andersen, José è tornata in Sicilia non tanto per amore della famiglia (nel vino da 150 anni) ma per amore del marito, un siciliano. Una splendida voce lei, un percussionista lui, insieme raccontano i vini di Donnafugata in musica. E con una band di amici fanno tournée “eno-musicali”» (Antonia Jacchia) [Cds 29/1/2009].
• «Contessa Entellina è un piccolo borgo nel territorio del Belice, nel cuore della Sicilia sud-occidentale, dove fu ambientato Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa. Sulla strada statale che da Palermo collega Sciacca, fra ulivi, palme e cipressi, “in mezzo a questa vegetazione selvaggia, spicca il carattere un po’ ribelle di un edificio che non si riesce a capire se sia una dimora o una cantina ma che è, in realtà, fusione di entrambi” spiega José Rallo (…) di Donnafugata, famosa azienda vitivinicola siciliana, celebre per il suo vino passito, considerato il migliore d’Italia. Tutto è nato, però, per merito della mamma Gabriella. Questa casa di campagna che si appoggia alla cantina e che con essa comunica tramite una porticina, fu rasa al suolo dal terremoto del 1968 e fu ereditata proprio da lei, “che coltivò il sogno di ricostruirla e recuperare la viticoltura in un contesto non proprio agevole per la conduzione di un’azienda aperta al mercato”. Gabriella Rallo crea pertanto un angolo di ristoro oltre alla cantina. Nasce l’azienda Donnafugata nel 1983 e il sogno è così realizzato. Il giardino di Contessa Entellina, nello stile della tipica tradizionale casa mediterranea, è fonte di calore e di pace, e qui non manca niente. (…) Il giardino, che dal 2008 ha anche un prato verde e panchine sotto gli ulivi, voluto da José per accogliere amici e wine lovers, è diventato un vero e proprio salotto letterario internazionale. Ha difatti riunito scrittori insigniti del premio letterario “Tomasi di Lampedusa”, come Claudio Magris, Tahar Ben Jelloun, l’indiana Anita Desai. “Io, mio padre Giacomo e mia madre solevamo fare colazione con loro, in pieno relax, offrendo le nostre marmellate d’arancia e cedro e i biscottini di mandorle e conoscevamo così la Sicilia raccontata da questi grandi romanzieri, profondi conoscitori del Gattopardo” (…)» (Alessandro Luongo) [Cds 5/3/2011].
• Ama leggere i classici del Novecento e fare puzzle da migliaia di pezzi.
• Sposata con Vincenzo Favara, due figli: Gabriella e Ferdinando.