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 2014  febbraio 04 Martedì calendario

Biografia di Pier Paolo Piccioli

• 1968 (~) Stilista. Dal 2008, in coppia con Maria Grazia Chiuri, direttore creativo di Valentino (al posto di Alessandra Facchinetti). Già responsabili della linea accessori, prima stavano in Fendi.
• «Apparentemente borghesi, niente affatto eccentrici, ciascuno con famiglia e prole a carico, bravissimi nel creare borse, molto apprezzati da Valentino e dal suo socio Giancarlo Giammetti, amici di Silvia Venturini Fendi con la quale hanno collaborato ai tempi della “baguette”» (Paola Pisa) [Mes 26/1/2009].
• Con Maria Grazia si conobbero «al binario di un treno. Pierpaolo veniva a Firenze per passare alcuni giorni da un nostro comune amico che però, all’ultimo momento, ha avuto un impegno e ha delegato me. Sono andata a prenderlo alla stazione con un cartello con scritto il suo nome, come un tour operator» (a Simona Coppa) [Gra 21/9/2011].
• «Siamo arrivati un po’ spaventati, forse addirittura sprovveduti, nel 1999. Abbiamo lavorato al fianco del maestro, curando gli accessori, fino al suo ritiro, per poi essere nominati direttori creativi nel 2008» (ad Angelo Flaccavento) [S24 16/3/2012].
• Di Valentino dice: «Ogni tanto ripenso a L’ultimo imperatore, il docufilm sulla sua vita, quando dice: “Après moi, le déluge”. Ecco: il “déluge” siamo noi, però non ci sembra di aver affogato la sua maison... È affettuoso con noi» (ad Antonio Mancinelli) [MarieClaire 2/10/2012].
• «Chiuri e Piccioli si definiscono stilisti anomali. Sono etero, sanno persino quanto costa un chilo di pane e “tengono famiglia” (...) Piccioli ha avuto dalla moglie, Simona, Benedetta, Pietro e Stella (…) “Nella nostra vita non ci sono castelli e party – spiegano – abbiamo i nostri figli da crescere (...) Certo, siamo innamorati del nostro lavoro ma abbiamo anche un sano privato”» (Laura Asnaghi) [Rep 29/1/2009].
• «Sono i miei figli a giudicare il mio look, non viceversa. La più piccola, che ha 5 anni, stamattina mi ha detto: “Oggi hai i pantaloni del bidello Giuseppe”. Mentre quello di 11 è supertradizionale, bastano un paio di pantaloncini da surf magari di un colore acceso per sentirmi dire: “Papi, ma sei proprio sicuro?”. E pensare che per lui ho partecipato a una partita di calcetto, io che non ho mai toccato una palla... Però, l’abbigliamento era da professionista, stile David Beckham. Ma i miei figli me li sono conquistati facendo i costumi di tutte le recite scolastiche, dall’asilo in su» [Coppa, cit.].