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 2014  febbraio 01 Sabato calendario

Biografia di Giuseppe Pasini

• Fossalta di Piave (Venezia) 10 novembre 1930. Imprenditore. Politico. Ex proprietario dell’ex area Falck (Acciaierie e Ferrerie Lombarde Falck che sognava di trasformare in un enorme complesso residenziale prima di arrendersi nel 2005), nel 2007 candidato sindaco del centrodestra a Sesto San Giovanni (sconfitto dal Pd Giorgio Oldrini), nell’estate 2011 grande accusatore della cosiddetta “tangentopoli sestese”.
• «Sostiene di aver pagato, tra il 2001 e il 2002, 4 miliardi di vecchie lire (e altri di averne promessi) a Filippo Penati (attraverso due fiduciari dell’allora sindaco di Sesto, Piero Di Caterina e Vimercati). La “stecca” – ha riferito ai pm – gli sarebbe stata chiesta per potere edificare sull’area che aveva acquistato nel 2000 dai Falck per 380 miliardi dell’epoca. Indagato per corruzione, il costruttore si difende sostenendo di avere subito pressioni e di essere stato costretto a pagare prima e a promettere altri pagamenti poi. (...) L’ex Falck doveva essere l’affare della vita: invece lo ha travolto. “Quelle aree erano il mio sogno. Avrei fatto case basse, non come quelle di Renzo Piano”. Le tangenti che gli avrebbero chiesto? Lui le chiama “benefici per la collettività”. Già. Il punto è che i “benefici” non hanno pagato: Pasini a quel punto ha deciso di “cantare” (...) Perché – obiettano Vimercati e Oldrini e altri esponenti della maggioranza che governa Sesto – Pasini ha aspettato tutto questo tempo prima di parlare visto che – sostiene lui – tutto sarebbe iniziato nel 1999? E perché – dal momento che nel 2007 lo stesso Pasini si è candidato a sindaco sfidando Oldrini – anziché sparare le sue cartucce allora denuncia solo adesso? (...)» (Paolo Berizzi) [Rep 25/7/2011].
• «L’imprenditore col farfallino decide di dire basta e va in procura. Denuncia tangenti e presunti ricatti legati alla riqualificazione delle aree Falck, che ha prima comprato e che poi è stato costretto a vendere soffocato dai debiti. Moderato, candidato a sindaco per il Pdl alle ultime amministrative contro il sindaco Oldrini, Pasini ha fatto fortuna col mattone. Poi con l’acquisto dei forni delle vecchie acciaierie, cuore operaio di Sesto San Giovanni, racconta di essere rimasto stritolato dalle richieste sempre più esorbitanti della politica, da progetti di bonifica e piani regolatori che dovevano soddisfare mille appetiti: la politica, le coop rosse del Consorzio cooperative costruzioni di Bologna, Banca Intesa. Sconfitto alle elezioni, decide ostinatamente di ricostruire tutto in procura e prendersi la sua rivincita. Fino a quel punto, mette a verbale davanti ai pm Walter Mapelli e Franca Macchia, in decenni di attività, aveva tollerato tutto: i finanziamenti per la sponsorizzazione e ristrutturazione del Palasesto chiesta dal sindaco Oldrini, i continui cambiamenti di progetti sulle ex Falck per la quale avrebbe pagato fino a 4 miliardi di lire, altri miliardi di vecchie lire di tangenti, tre milioni e mezzo di euro richiesti Consorzio costruttori sotto forma di consulenze. “Non potevo contraddire le coop se non rischiando di affossare tutta l’operazione – dice ai pm – sono il braccio armato del partito”» (s.d.r.) [Rep 12/6/2012].