28 gennaio 2014
Tags : Gianluigi Nuzzi
Biografia di Gianluigi Nuzzi
• Milano 3 giugno 1969. Giornalista. Scrittore. Già collaboratore di Giornale, Panorama, Corriere della Sera, dal 2009 a Libero, è stato anche tra gli autori della trasmissione tv L’infedele. Su La7 ha condotto Gli intoccabili e Le inchieste di Gianluigi Nuzzi. Nel settembre 2013 ha sostituito Salvo Sottile alla conduzione di Quarto grado (Retequattro) e ha assunto anche la carica di vicedirettore della testata Videonews di Mediaset. Libri: Vaticano S.p.A. (2009), Metastasi (2010, con Claudio Antonelli) e Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto XVI (2012), tutti editi da Chiarelettere. «Giornalista d’inchiesta di rara efficacia» (Dino Messina) [Cds 15/6/2009].
• Il suo libro su Benedetto XVI, pubblicato nel maggio 2012, fu al centro del cosiddetto caso Vatileaks, che portò all’arresto per furto aggravato, e poi alla condanna, di Paolo Gabriele, aiutante di camera di Sua Santità. «Il “caso Dino Boffo” con le accuse all’Osservatore Romano, Emanuela Orlandi, l’ex ministro Tremonti e l’Ici, l’incontro riservato con Napolitano. Documenti segretissimi, fino a oggi. E cominciano tutti così: “Beatissimo Padre...”. Sono centinaia, tra lettere e dossier, posati la mattina alle 6.45 da padre Georg Gänswein sulla scrivania di Benedetto XVI. Li ha raccolti il giornalista de La7 Gianluigi Nuzzi, instradato da una “gola profonda” d’Oltretevere, e li pubblicherà nel libro-inchiesta Sua Santità (Chiarelettere) (…). Ne esce una ricostruzione minuziosa delle guerre di potere che ogni giorno si consumano nei sacri palazzi vaticani. Nessuna illazione, solo documenti, come le lettere inviate per fax da Dino Boffo a padre Georg dalla sua casa di campagna di Oné di Fonte (Treviso). (…)» (Pier Luigi Vercesi) [Cds 17/05/2012].
• «Il giornalista pubblica documenti riservati, appunti e lettere destinate al Papa e al suo segretario, Mons. Gänswein. Vengono affrontati argomenti di tutti i tipi: dal caso Boffo a quello di Mons. Viganò, dallo Ior ai rapporti con gli Stati. Passando per il caso dei Legionari di Cristo e la vicenda di Emanuela Orlandi. (…) “I saggi vanno scritti quando uno ha del materiale interessante. L’aver scritto Vaticano SpA mi ha permesso di entrare in contatto con tutta una serie di fonti, con le quali si è costruito un rapporto di fiducia che poi si è concretizzato nel libro. Non è che io vada a caccia di storie sul Vaticano, non ho questo interesse, ma per la prima volta nella storia della Chiesa escono dei documenti riservati (…); in pratica abbiamo avuto accesso alla scrivania del Papa, all’appartamento privato!”. Chi sono queste talpe? “Non le chiamerei talpe, sono fonti confidenziali, persone che hanno voluto render pubbliche vicende rimaste sempre segrete. Io penso che spesso erroneamente leggiamo tutto in una chiave di scontri tra cordate. Ecco, questo fa male alla Chiesa perché lì dentro c’è gente che crede nel Santo Padre, gente che crede nella trasparenza. Questi uomini vedono in lui la guida e il pastore. Ma vedono anche troppi mercanti nel tempio. Quindi queste fonti hanno iniziato a confrontarsi tra di loro e hanno deciso di render pubbliche queste vicende”. Se non sono talpe, possiamo chiamarli corvi? “È sbagliato chiamarli corvi. Il corvo è chi diffonde veline anonime. Finalmente qui c’è possibilità di accedere a dei documenti riservati. ‘Carta canta’ si dice a casa mia ed è interessante notare come tutti in Vaticano si rivolgano al Santo Padre. (…)”. “Ho avuto paura, una paura emotiva. Portarsi 24 ore su 24 una chiavetta Usb al collo o trasferire i documenti in una località segreta sono cose che ti mettono tensione. Nell’ultimo anno ho vissuto in una cosa più grande di me. Non voglio fare la vittima, voglio soltanto dire che se hai i documenti del Papa con te e sei l’unico ad averli, magari sei un po’ teso. Ho messo anche dei segnali a casa a Roma per capire se c’erano delle intrusioni. (…)”» (Fabio Marchese Ragona) [Tgcom.it 18/5/2012].• Il 7 luglio è stato prosciolto da ogni accusa assieme al collega Emiliano Fittipaldi. Il tribunale Vaticano: «I due giornalisti hanno fatto solo il loro mestiere».
• «“Dopo la morte di Karol Wojtyla ho iniziato a mettere da parte copie di alcuni documenti di cui venivo in possesso per la mia attività professionale...”. Comincia così il racconto che “Maria” (la “gola profonda vaticana”) fa al giornalista Gianluigi Nuzzi nel libro Le carte segrete di Benedetto XVI (edizioni Chiarelettere) che è al centro della vicenda che ha portato all’arresto di Paolo Gabriele, il maggiordomo del Papa. (…) “Maria”, non ce l’ha col Papa. Gli ruba i documenti segreti e li passa a un bravo giornalista che ne fa un libro davvero interessante e sorprendente perché, in fondo, vorrebbe che Ratzinger riuscisse davvero a portare avanti il suoi progetti di “pulizia” nella Chiesa. Perché ha capito che senza verità questa pulizia sembra destinata ad arenarsi. Il “colpevole”, nel libro di Nuzzi, non è dunque Benedetto XVI, che può essere al massimo accusato di una certa incoerenza o debolezza. L’uomo “nero” che impedisce il cambiamento, secondo il giornalista di Libero, è certamente il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone. Paolo Gabriele, nel libro, compare una volta sola, a pagina 11 all’inizio del capitolo intitolato “Fonte informativa Maria” all’inizio dei paragrafi dedicati alle stanze di Benedetto XVI: “A curare ogni sua esigenza, nella residenza, ci sono le persone della famiglia pontificia. Innanzitutto lo staff dell’appartamento: Paolo Gabriele, aiutante di camera del papa, una sorta di maggiordomo...”. Non più di nove parole per descriverlo anche se un involontario indizio potrebbe stare proprio nel fatto che il suo è il primo nome che compare (oltre a quello del Papa) nel capitolo che fa il ritratto di “Maria”. (…)» (Massimo Razzi) [Rep 25/5/2012].
• A 14 anni iniziò a scrivere su Topolino.
• Ha una cicatrice sul viso: «La cicatrice me la sono fatta a Paros, in Grecia, incidente in scooter nel pomeriggio di un giorno d’estate. Ero in vacanza, stavo raggiungendo un amico che faceva surf, mi sono distratto e sono caduto» (a Claudio Plazzotta) [Iog 6/12/2013].
• Si definisce un «tiepido tifoso del Milan. Mi ringalluzzisco quando porto allo stadio mio figlio. Lui, invece, è tifosissimo, sa tutto di calcio. No, io sono più appassionato di scacchi» [Plazzotta, cit.].