27 gennaio 2014
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Biografia di Loretta Napoleoni
• Roma 1955. Economista. Giornalista. Saggista. Nel gennaio 2010, un’intervista a Repubblica, dichiarò di volersi candidare alle primarie del Pd come sfidante di Renata Polverini in vista delle elezioni regionali nel Lazio, ma poi non formalizzò la candidatura. Consulente per Bbc e Cnn, collabora anche con il Fatto Quotidiano, Internazionale, l’Unità, l’Espresso, Wired, ecc.
• «(...) Una delle più tenaci fustigatrici dell’establishment economico e politico internazionale (...)» (Gerolamo Fazzini) [Avv 22/4/2009].
• «Voce autorevole nel dibattito internazionale, Loretta Napoleoni ha una biografia che sembra una sintesi della globalizzazione: università e nessuna prospettiva di lavoro in Italia negli anni ’70, nel ’79 un master negli Stati Uniti – “sono un’emigrata, non un cervello in fuga, me ne sono dovuta andare dall’Italia contro la mia volontà, niente di glamour” –, negli anni ’80 due esperienze di lavoro a Budapest per il Fondo monetario internazionale e nella City di Londra per una banca russa, nel ’93 una consulenza per la Berd (la banca europea deputata alla transizione dei paesi dell’est verso l’economia di mercato) poi abbandonata per contrasti politici, nel 2005 la presidenza del gruppo di lavoro sull’economia terrorista per il Club de Madrid. E nel frattempo la specializzazione alla London School of Economics, le collaborazioni con El Pais, Le Monde, The Guardian, Internazionale, l’Unità, Repubblica, due saggi – Economia canaglia e I numeri del Terrore, Il Saggiatore – tradotti in quattordici lingue, e perfino due romanzi. (...)» (Ida Dominijanni) [Man 25/4/2009].
• «(...) Una signora che ebbi occasione di conoscere alla presentazione di un suo libro definita addirittura “grande economista” e “grande esperta di terrorismo”, come prova un suo romanzo giallo sull’Iraq. Il libro, espressione del suo livello accademico si intitolava: La nuova economia del terrorismo (ed. Tropea). Al centro vi era la “scoperta” del terrorismo come maschera di una colossale centrale finanziaria, che vede Al Qaeda alleata col capitalismo americano, con “interdipendenze pazzesche” e un “tasso di crescita più alto di quello dell’economia Usa!”. Sono uscito dalla sala quando il buon Giulietto Chiesa, ex corrispondente dell’Unità a Mosca e sponsor della Loretta, ha riesumato, di conseguenza, la solfa che dietro l’11 settembre vi erano la Cia e il Mossad» (Mario Pirani) [Rep 11/1/2010].
• «(…) Conferenziera del giro equo e solidale e autrice di libri come Maonomics, I numeri del terrore, La morsa, Economia canaglia, Democrazia vendesi, adorati dai grillini e dai sostenitori della teoria del complotto per quelle pagine in cui si sostiene che il terrorismo islamico è poco più di un’invenzione, la finanza islamica non è poi così male, gli americani sono i soliti cattivi, la tragedia è la penuria di idrocarburi e la Cina è il vero Eldorado, al punto che la parola “occidentale” quasi quasi diventa un’offesa» (Marianna Rizzini) [Fog 16/2/2013].
• Il suo libro Maonomics. L’amara medicina cinese contro gli scandali della nostra economia (Rizzoli, 2010) è stato inserito dal partito comunista cinese nell’elenco «dei buoni libri, letture consigliate per promuovere ulteriormente la costruzione del partito e guidare gli organi dello Stato»: «La verità è che si tratta dell’ennesima dimostrazione di come in Occidente sia più difficile affrontare questo tipo di argomenti. La “via cinese” si rivela infatti una lente potentissima per analizzare la nostra società e i nostri errori. La Cina con il suo capi-comunismo (fra capitalismo e Mao, insomma) ha gestito la globalizzazione meglio delle democrazie dell’Ovest: la ricchezza, le opportunità commerciali, le condizioni di vita medie e l’indice di felicità della popolazione – da Tienanmen in poi e con tutti i limiti nella tutela dei diritti – sono clamorosamente migliorati» (Anais Ginori) [D-Rep 16/11/2013].
• «Non è vero che sono vicina a Grillo, semmai è lui che si è ispirato a me» [Ginori, cit.].
• Sposata, quattro figli. Vive tra Londra e gli Stati Uniti.