Fior da fiore, 27 gennaio 2014
Il ministro De Girolamo si dimette • Indagine su Mastrapasqua • In Italia nessuno va in carcere per reati fiscali • La situazione delle scuole italiane • Gabbiani vs colombi
De Girolamo Il ministro Nunzia De Girolamo si è dimesso: «Ho deciso di lasciare un ministero e di lasciare un governo perché la mia dignità vale più di tutto questo ed è stata offesa da chi sa che non ho fatto nulla e avrebbe dovuto spiegare perché era suo dovere prima morale e poi politico. Non posso restare in un governo che non ha difeso la mia onorabilità». De Girolamo si riferisce all’inchiesta, che non la vede indagata, su intercettazioni fatte abusivamente in casa di suo padre, in cui sembrava essere al centro di una rete di potere in Campania, specialmente per quanto riguarda la sanità.
Mastrapasqua/1 Il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, è indagato per abuso d’ufficio e falso ideologico. Mastrapasqua è al centro di un’inchiesta su presunte cartelle cliniche truccate e fatture gonfiate dell’Ospedale israelitico, di cui è direttore generale, per un giro di 85 milioni di euro. Possibili anche conflitti d’interresse: in veste di direttore della struttura sanitaria, avrebbe girato all’Inps contributi previdenziali sotto forma di fatture della Regione Lazio non liquidate. Letta ha chiesto che si faccia «massima chiarezza nell’interesse dei cittadini» e ha esortato il ministro Giovannini a riferire al più presto sulla vicenda.
Mastrapasqua/2 «Nessuno, almeno fino al pronunciamento ieri di Enrico Letta, nei tre governi che si sono avvicendati dal 2008, ha mai voluto affrontare il caso di Antonio Mastrapasqua. Quando è stato nominato presidente dell’Inps a palazzo Chigi c’era Silvio Berlusconi e lui aveva una quarantina di poltrone. Oggi, che in più controlla anche l’ex Inpdap, ne occupa quindici. Qualche assaggio? La presidenza della società di gestione di fondi immobiliari Idea Fimit. La vicepresidenza di Equitalia. La presidenza dei collegi sindacali di Adr engineering, Aquadrome ed Eur Tel (Tesoro). Quindi gli incarichi da revisore nelle Autostrade per l’Italia, Coni servizi e Loquendo (Telecom). Dulcis in fundo, c’è pure un posto da direttore generale: all’Ospedale israelitico di Roma» (Rizzo, CdS).
Carceri Nelle carceri italiane solo 156 persone, cioè lo 0,4% della popolazione dietro le sbarre, è lì per avere violato la legge in materia di criminalità economica e fiscale. La media generale europea è del 4,1%. La percentuale è molto diversa anche confrontandola con quella di Paesi da sempre considerati “paradisi fiscali”: dei detenuti del principato di Monaco, il 23% è stato condannato per reati economici e finanziari. Percentuale che sale al 38,6% nel Liechtenstein. In Germania i detenuti per aggressione e percosse (7.592) o per rapina (7.206) sono meno di quelli per reati economici e finanziari: 8.601. I quali sono più o meno quanti i carcerati (8.840) per droga. Solo i detenuti per vari tipi di furto (12.628) sono di più (Stella, CdS).
Scuole La situazione delle scuole in Italia (per le quali Renzi vorrebbe uno stanziamento di cinque miliardi): il 4% degli edifici è stato costruito prima del 1900, il 44% tra il 1961 e il 1980. Solo il 17,7% ha il certificato di prevenzione incendi. Il 33% non possiede un impianto idrico antincendio. Un edificio su due non possiede una scala interna di sicurezza, quattro su dieci non hanno la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico. Quattro su dieci sono in territori ad alto rischio sismico. In una scuola su sette ci sono lesioni strutturali evidenti; il 20% delle aule presenta distacchi d’intonaco; muffe, infiltrazioni e umidità sono nel 30% di bagni e palestre. Il 39% ha manutenzione inadeguata; più della metà non possiede il certificato di agibilità statica; il 51% è senza tapparelle o persiane, il 20% ha le finestre rotte, il 10% di banchi e sedie è rotto (Amabile, Sta).
Colombe Ieri il Papa all’Angelus, dopo aver pregato per il bambino ucciso e bruciato qualche giorno fa dalla malavita in Calabria (vedi Fior da Fiore del 20 gennaio 2014), ha liberato in cielo due colombe bianche. Una di questa è stata immediatamente ghermita da un gruppo misto di gabbiani e corvi e ammazzata davanti agli occhi dei fedeli. Fulvio Fraticelli, direttore del Bioparco: «La colomba non è altro che un piccione, tant’è che il nome latino del suddetto è appunto columba livia . Non un grande volatore, inesperto, ingenuo. Mentre il gabbiano reale è un predatore, il nemico numero uno dei piccioni». Il gabbiano reale è un predatore opportunista: «Mangia di tutto, dalle olive alla carne fresca, al pesce all’immondizia. La cornacchia grigia invece non è capace di uccidere un piccione, si limita a qualche incursione nei nidi per rubare le uova o eliminare i piccoli. Però in gruppo le cornacchie si alleano e fanno mobbing - il termine viene proprio dall’ornitologia - contro il gabbiano, visto come un pericoloso rivale di caccia» (Cavalli, CdS).
(a cura di Daria Egidi)