16 gennaio 2014
Tags : Marco Mezzaroma
Biografia di Marco Mezzaroma
• Roma 1967 (~) Costruttore. Dal 2011 patron del Salerno Calcio con il cognato Claudio Lotito.
• «(…) Rampollo di una famiglia romana di costruttori, tre tatuaggi sul braccio destro, fisico palestrato (…)» (Fabrizio Roncone) [Cds 26/6/2011].
• «Per venire a capo della famiglia Mezzaroma, bisogna procedere nel modo più elementare, cominciando dal patriarca, Amerigo, falegname poverissimo che nel boom economico degli anni Cinquanta fece i soldi con gli infissi. Amerigo ebbe tre figli: Pietro, Gianni e Roberto. Pietro è il papà di Massimo, presidente del Siena, e di Valentina, vicepresidente. Gianni è il papà di Cristina, moglie di Claudio Lotito, presidente della Lazio, e di Marco, marito dell’ex ministro del Pdl, Mara Carfagna; Marco e Lotito sono comproprietari (insieme con Gianni) del Salerno Calcio, nato dal fallimento della Salernitana. (…) Oggi i Mezzaroma sono divisi in due. Da un parte Pietro, dall’altra Gianni e Roberto, con i rispettivi figli, cognate e cognati. Il cognato per eccellenza è sempre stato Claudio Lotito, che nel 2004 prese la Lazio suscitando grande scandalo in una stirpe di giallorossi. (…) Come i loro genitori, anche i cugini non si parlano più. I figli di Pietro, Gianni e Roberto conservano in comune giusto l’origine della loro ricchezza e una certa propensione al tatuaggio. Marco è molto tatuato, e così Valentina, vicepresidente del Siena (…)» (Mattia Feltri) [Sta 30/5/2012].
• Il 25 giugno 2011 sposò l’allora ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna (qualche mese prima era saltata fuori la relazione tra lei e il deputato di Fli Italo Bocchino). Testimoni di nozze: per la sposa Silvio Berlusconi e il fratello Rocco, per lo sposo Giuseppe De Mita, figlio di Ciriaco, e l’imprenditore Gianluca Pizzulli. «Non esattamente un matrimonio da passare inosservato: in pompa magna dentro un castello con ponte levatoio anti-giornalisti, wedding planning, addobbi bianco latte nella chiesetta, ventagli bianchi con nappine bordeaux alle signore per rinfrescarsi, libretti da messa foderati di raso, pure bordeaux, con una camelia sopra, torta a sorpresa ordinata dalla signora cognata Lotito, un “colpo di scena” con cinque piani di glassa bianca decorati con roselline rosse. C’erano pure due paggetti, come informava l’ampio servizio di Chi. E il presidente del Consiglio come testimone di lei. (…) Poche settimane prima davanti a qualche milione di telespettatori l’onorevole Bocchino, presentando un’acerba autobiografia, aveva confermato la sua storia d’amore con Mara Carfagna, pure chiedendo scusa alla moglie, produttrice di fiction, che però in seguito l’ha piantato. Era una vicenda da mesi sulla bocca di ogni avveduto consumatore di pettegolezzi, ma ancora di più dopo che l’onorevole Mussolini, per beghe elettorali campane, aveva fotografato o più probabilmente fatto fotografare Bocchino e la ministra che facevano ciu-ciu-ciu a Montecitorio. (…) Anche del povero Mezzaroma, del resto, erano già stati analizzati a fondo (…) i tatuaggi da guerriero crociato e registrati (…) i commenti sulla genuinità del seno della sua futura sposa. Pazienza, o meno male, o vai a sapere. Ma lui almeno non era assurto a cariche di governo, limitandosi a sognare l’acquisto della Salernitana calcio, la Carfagna essendo salernitana. (…)» (Filippo Ceccarelli) [Rep 6/7/2012]. Nel marzo del 2013 la Carfagna confermò ai giornali la fine del loro matrimonio.