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 2014  gennaio 15 Mercoledì calendario

Biografia di Pablo Daniel Osvaldo

• Buenos Aires (Argentina) 12 gennaio 1986. Calciatore. Attaccante. Dal gennaio 2014 alla Juventus (in prestito dal Southampton). Ha giocato anche con Atalanta, Lecce, Fiorentina, Bologna, Espanyol, Roma. Oriundo con passaporto italiano, 13 presenze e 4 gol con la Nazionale azzurra. Esordio l’11 ottobre 2011 contro Irlanda del Nord (3-0).
• Prima amato e poi odiato dalla tifoseria romana per i suoi comportamenti, ha lasciato malamente Roma nell’estate 2013: «C’è modo e modo di vivere il tifo, alcuni non lo fanno nel modo giusto, e per fortuna sono pochi. Non è normale trovarsi scritte ingiuriose sotto casa. Se mi sento in esilio? No, è stata una decisione mia, anche se la Roma mi ha fatto capire che dovevo andare via» [Gds 8/9/2013].
• «Sembra un cantante grunge. Codino, occhiali, bracciali. Un amante veloce: sei squadre in sei anni. “È vero, mi piace cambiare, penso sempre che la felicità sia altrove”. Nella vita: un papà con tre figli, che non vivono con lui. “Sognavo di amare una donna sola, di crescere una sola famiglia, di vivere nello stesso posto (...) Ho nostalgia dell’Argentina, di Baires, di Lanus”. Nove espulsioni in sei stagioni. “Ma sì, ho un carattere di merda. Mi piace essere così, ma non sono il solo a sbagliare” (...). “Mi sento troppo giudicato. Io gioco nella stessa maniera, non dipende dai soldi. Ma questo il tifoso non lo capisce: crede che siccome guadagni tanto, devi realizzare tanto. Ma anche con 600 euro al mese giocherei nello stesso modo. Io cerco la pace, ma ho i tifosi sotto casa, e se vado con mia figlia al ristorante non posso avere intimità. Non mi sento libero” (...). Lei ha tre figli: Gianluca, quasi 7 anni, Victoria 3, e Maria Helena, neonata. “Non è facile: i figli sono con le loro due mamme e io non vivo con loro. Quando sto con i bimbi però il mondo non esiste. Imparo ad essere padre, loro mi aiutano”» (Emanuela Audisio) [Rep 22/12/2012].
• Gioca nella nazionale italiana per via di un bisnonno di Filottrano, nelle Marche. «Però la mia infanzia interrotta è in Argentina, i miei amici sono lì, quella è casa mia. Sono contento della maglia azzurra e a quelli della Lega Nord che vorrebbero solo italiani doc chiedo: che senso ha? E’ puro razzismo».
• «Sono affascinato dai pirati. Ha tempo? Sì, bene. Ho un anello con il teschio, lo stesso di Keith Richards, un altro con le croci. Un braccialetto con i teschi, preso a Barcellona. Uno di pelle fatto fare apposta con la famosa Tongue & Lip dei Rolling Stones. Una collana con il ciondolo, sempre con la lingua, e una con il segno della pace. Tatuaggi: i nomi Gianluca e Victoria, il cuore con la scritta Libertad, un angelo e una donna, una spada su una rondine, un vascello pirata, un teschio con una rosa, un pezzo di The Wall”» (a Emanuela Audisio).
• Suona la chitarra.