Fior da fiore, 15 gennaio 2014
Attentati in Egitto nel giorno del referendum per la nuova Costituzione • Cos’è rimasto della Primavera araba • Hollande glissa sulla vita privata e annuncia novità per rilanciare il lavoro • Renzi vuole le dimissioni del ministro De Girolamo • Il flop dei COmpro Oro • Google spende 3,2 miliardi di dollari per comprare un’azienda di termostati • Modugno ha un altro figlio
Egitto In Egitto è stato il primo dei due giorni del referendum sulla nuova Costituzione. Il risultato è scontato e i sì saranno una valanga. Era dal 1999, le ultime elezioni con unico candidato Mubarak (che ieri ha fatto sapere di voler votare per il sì al referendum), che l’opposizione non veniva annientata a tal punto. La nuova Carta, che sostituirà quella d’ispirazione islamica del 2012, manterrà la sharia come prima fonte del diritto e sancirà qualche apertura sui diritti delle donne e la libertà di coscienza. Inoltre darà a militari, polizia e magistratura poteri molto estesi. Il sì sarà soprattutto per Abdel Fattah Al Sisi, il generale che dopo essersi alleato con Morsi lo aveva deposto per poi gestire la transizione. Al Sisi si prepara, dopo questo plebiscito, a candidarsi raìs in aprile. Ci sono stati alcuni incidenti: una bomba in un tribunale del Cairo, un attacco a una chiesa a Fayyum, scontri nella capitale e a Sohag, con almeno 11 morti, qualche decina di feriti e molti arresti.
Primavera araba La ong americana Freedom House ha fatto un bilancio a tre anni dalle Primavere arabe. Charles Dunne, dell’organizzazione, dice che mentre i tunisini celebrano il terzo anniversario della loro rivoluzione con «un governo islamista che ha saputo gestire il potere in modo inclusivo, cedendo il passo a una squadra incaricata di gestire la transizione e di organizzare nuove elezioni», gli egiziani votano invece una nuova Costituzione che «offre alcune libertà religiose in più ma stabilisce fermamente l’esercito come garante del potere: un passo indietro rispetto a un governo democraticamente eletto. Dunne nutre speranze per la Libia, dal 2012 classificata come «parzialmente libera»: «Nonostante la mancanza di sicurezza e il potere delle milizie, si registra lo sviluppo di una società civile attiva e il desiderio di creare un nuovo contesto politico». Pessima, invece, la situazione in Yemen, Bahrein e Siria (Mazza, CdS).
Hollande Ieri era il giorno della conferenza stampa di Hollande. Tutti si aspettavano che parlasse anche dei casi suoi: la relazione con l’attrice Julie Gayet pubblicizzata da una rivista con tanto di foto, e il malore della compagna Valérie Trierweiler, in ospedale da quando le ha confessato la scappatella. Invece ha parlato solo di «momento doloroso» in cui «gli affari privati si regolano in privato e questo non è il momento né il luogo per farlo». Poi ha snocciolato le prossime mosse economiche: abbassamento del costo del lavoro, con le imprese e i lavoratori autonomi che fino al 2017 non pagheranno più i contributi familiari, con un risparmio di 53 miliardi, finanziato con tagli alla spesa pubblica; un quadro fiscale chiaro per le imprese; riduzione degli oneri amministrativi e burocratici in cambio dei quali le aziende dovranno accettare un certo numero di assunzioni. [Sull’argomento leggi anche Il Fatto del giorno]
Renzi Renzi, parlando del caso De Girolamo, il ministro registrato in casa mentre parlava degli affari sanitari di Benevento: «La Idem si è dimessa dimostrando uno stile profondamente diverso». Renzi chiarisce comunque che il suo partito prenderà posizione in base a quello che la De Girolamo spiegherà venerdì in Aula. E, come più volte ribadito nei giorni scorsi, in base a quello che deciderà il premier Enrico Letta.
Oro Negli ultimi mesi il 30% dei Compro Oro in Italia ha chiuso. Il numero di questi negozi si era moltiplicato per cinque in soli due anni, scrive la Guardia di Finanza in un recente rapporto dove ricorda di aver scoperto fra di essi l’11% di evasori totali in un’inchiesta a campione. Se ne contavano 20mila nel 2011 ma erano saliti a 38mila circa alla fine dell’inverno scorso. Alla fine del 2013 però, si stima, il numero di esercizi in funzione era già sceso a 26mila con un crollo del 40% del giro d’affari.
Termostati Google ha speso 3,2 miliardi di dollari per acquisire Nest Labs, azienda produttrice di termostati e sistemi di allarme anti-incendio. La Nest Lab era di Tony Fadell, ex collaboratore di Steve Jobs e tra gli inventori dell’iPod. I termostati di Fadell sono capaci di connettersi al web, possono essere gestiti con uno smartphone grazie a una applicazione e sono capaci di apprendere dalle nostre abitudini regolandosi automaticamente.
Modugno L’attore Fabio Camilli dice di essere nato da una relazione di sua madre, Maurizia Calì, coreografa del teatro Sistina di Roma, con Domeico Modugno. La battaglia legale lo oppone dal 2002 a vedova e figli del cantante. Ieri la Cassazione ha confermato che il padre naturale di Fabio Camilli, classe 1962, non era il padre legittimo, Romano Camilli, collaboratore di Garinei e Giovannini al Sistina e marito della Calì. Ora dovrebbe seguire la dichiarazione giudiziale di paternità che attribuisce un quarto figlio a Modugno. L’esame del dna sulla salma di Modugno avrebbe infatti dato esito positivo.
(a cura di Daria Egidi)