14 gennaio 2014
Tags : Marco Malvaldi
Biografia di Marco Malvaldi
• Pisa 27 gennaio 1974. Scrittore. Tra i suoi libri, tutti editi da Sellerio: Odore di chiuso (2011), Milioni di milioni (2012), Argento vivo (2013) e la serie del BarLume (La briscola in cinque, Il gioco delle tre carte, Il re dei giochi e La carta più alta), da cui è stata tratta la miniserie del 2013 di Sky I delitti del BarLume, con Filippo Timi.
• «Una delle ultime scoperte della casa editrice di Elvira Sellerio (...) Ha iniziato a pubblicare proprio con l’editore siciliano una serie di divertenti romanzi gialli i cui coprotagonisti sono quattro vecchietti dal vernacolo toscano tagliente e dall’occhio fino, outsider dell’investigazione lontani dai modelli dei thriller ipertecnologici e iperspecialistici. Per la verità, c’è una specialità che gli ottantenni di Malvaldi possono vantare, ed è quella di essere “ciaccioni professionisti”, chiacchieroni insomma, e rappresentanti della categoria dei “tuttologi” da bar, che intrecciano pettegolezzi (...)» (Ida Bozzi) [Cds 17/8/2010].
• «Se farsi i fatti propri, secondo la saggezza popolare, assicura una vita lunga, di sicuro occuparsi degli affari altrui è molto più divertente. E può essere persino utile alla collettività. Questa è la regola che seguono i protagonisti dei romanzi di Marco Malvaldi (...)» (Leopoldo Fabiani) [Rep 17/7/2010].
• «Lo zio Vittorio che si veste da Hitler e si presenta in piazza per dichiarare guerra. Il nonno Varisello che vince la gara di bestemmie alla festa dell’Unità e suo figlio Piero che si fa prete. Il bambino convinto dai cuginetti piemontesi che il Torino sia la squadra più forte d’Italia... La trama di un nuovo libro, ambientato nell’ennesimo paesino toscano inventato? Errore. Scene di (stra)ordinaria normalità dall’infanzia di Marco Malvaldi, probabilmente l’unico pisano a tifare per il Toro (sì, il piccolo plagiato era lui). (…) Chimico e scrittore, tanto per continuare con le stravaganze. (…) Un toscano schietto e coi piedi per terra. Uno che non se la tira da autore (“Io devo fare gli ‘spiegoni’, Hemingway scrisse un romanzo in sei parole: ‘Vendesi scarpe da bambino mai usate’”) e che è conscio dei propri limiti (“Ho studiato canto lirico al conservatorio, ho persino tentato la professione, ma dopo un anno ho capito: ero ‘corretto’, però non avevo l’X Factor”). (…) “Da bambino dicevo che sarei diventato professore universitario, sgomentando le maestre: vedevo i miei (papà insegna Immunologia, mamma Matematica) con orari elastici, a casa preparavano i lucidi per le lezioni... Pareva divertente. Al liceo avevo pensato al mestiere di cuoco, però non c’era una scuola. Quindi sono finito a Chimica: è più o meno come cucinare (se uno alla fine si ricorda di non assaggiare, s’intende)”. (…)» (Maria Laura Giovagnini) [Iod 8/11/2013].
• «(…) È stato ricercatore di Chimica all’Università di Pisa, ma per anni ha sognato di fare il cantante lirico, fino a quando la letteratura gialla non ha terremotato la sua vita. (…) “Spesso vengo criticato perché i miei libri sono troppo corti, e finiscono presto. Nell’800, i francesi criticavano Rossini perché secondo loro faceva solo rumore, e lo chiamavano ‘Il signor Crescendo’. Ecco, quando lo criticavano, Rossini rispondeva ‘È vero: faccio talmente tanto chiasso che alle mie opere non c’è verso di riuscire a dormire’. Spero che questo valga anche per me...”. (…)» (Luca Crovi) [Grn 15/2/2012].
• Odia il cappuccino: «(…) Il cappuccino non mi piace, non lo digerisco e mi fa star male anche il colore. (…) Da fissato dell’alimentazione non capisco come si faccia a bere una cosa a base di latte dopo un pasto. Se proprio uno vuole massacrarsi la digestione, un bel bicchiere di acqua gelata va benissimo» [Crovi, cit.].
• È appassionato di tennis da tavolo, per cui gioca anche a livello agonistico.
• Sposato con Samantha, un figlio, Leonardo.