14 gennaio 2014
Tags : Federico Macheda
Biografia di Federico Macheda
• Roma 22 agosto 1991. Calciatore. Del Manchester United, in prestito allo Stoccarda prima e al Doncaster Rovers poi. Cresciuto nelle giovanili della Lazio. Esordio in Premier League il 5 aprile 2009 contro l’Aston Villa, segnò al 93’ il gol del 3-2.
• Figlio di Pasquale, di Reggio Calabria ma trasferitosi a Roma, che lo ebbe a 19 anni, e di Loredana: «(...) “Da piccolino Chicco non aveva l’istinto di calciare. Fino a sei anni gli piaceva il nuoto. Poi l’ho portato all’Atletico Prenestino, sotto casa. Finalmente s’è innamorato del calcio. Ed è subito stato bravo. L’hanno messo con quelli più grandi di lui di due anni. Ma Chicco era alto, per la sua età. E segnava. E aveva stoffa: inserimenti naturali in area, buon tocco. Mi ricorda Van Basten, due piedi buoni, solo di testa non è ancora perfetto”. Pasquale disegna la carriera di Federico. Con sacrifici enormi: lavora di notte per accompagnarlo di giorno a scuola e agli allenamenti. Benzinaio, mercati generali, poi in cantiere. Lo trasferisce al Savio, società dell’area laziale. Volfango Patarca, del settore giovanile di De Sisti, l’adocchia subito. A 11 anni passa ai biancocelesti e di 300 ragazzini classe ’91 è il migliore. Cresce bene e si perfeziona con Stefano Avincola. Colleziona trofei, i vertici laziali lo seguono. Come in un film, nell’autunno 2006 papà Pasquale riceve una telefonata. “Sono uno scout, un osservatore del Manchester Utd. Siamo molto interessati a suo figlio”. David Williams setaccia i vivai italiani da decenni. Amico del cuore di Sir Alex Ferguson, ha pronto il contratto per portare Chicco alla Academy dei Red Devils. A Roma arriva anche Martin Ferguson, fratello di Sir Alex, nella primavera 2007. In aprile portano Pasquale a Carrington. “Un centro tecnico incantevole”. La Lazio cerca di bloccare gli inglesi. “Mi chiamò il presidente Lotito, un grande onore, ma la campana del Manchester era troppo forte”. Chicco dice la sua: “Senza la famiglia non mi sposto da Roma”. Detto, fatto. A settembre 2007 anche mamma Loredana e Simone si trasferiscono. Nessuno dei Macheda parla inglese, ma Antonio Randazzo, manager all’aeroporto di Manchester, generosità palermitana, si mette a disposizione. I momenti difficili sono tanti. Simone si ritrova in una scuola incomprensibile, pensa di tornare a Roma con la madre, ma intanto Chicco mantiene le promesse. All’Academy comincia con i gol (...)» (Giancarlo Galavotti) [Gds 7/4/2009].