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 2014  gennaio 13 Lunedì calendario

Nubi sul ministro De Girolamo • Raccomandati per il metodo Stamina • Dalle privatizzazioni i pedaggi autostradali sono aumentati del 65% • Diminuiscono gli incidenti stradali mortali • Hollande tradisce la compagna Valerie Trierweiler • I figli illegittimi di Vittorio Emanuele III • Trecentocinquantamila dollari per uccidere un rinoceronte nero • Grass smette di scrivere


De Girolamo Il ministro Nunzia De Girolamo è stata registrata a sua insaputa dall’ex direttore amministrativo della Asl Felice Pisapia mentre, a casa del padre, direttore del consorzio agrario provinciale di Benevento, teneva riunioni che lasciano intuire scambio di favori, nomine e consensi elettorali. Sui nastri sono incise pressioni per far concedere a suo zio il bar dell’Ospedale Fatebenefratelli di Benevento, pilotando controlli per far fuori il gestore rivale, o per l’assegnazione dell’appalto da 12 milioni di euro per il servizio 118, o per decidere dove ubicare i presidi Asl. Tutti gli incontri sono ora depositati in un’inchiesta, che non la vede comunque fra gli indagati. Il ministro si difende: «Sono vittima di registrazioni abusive in casa mia da parte di chi è stato sottoposto a misura cautelare». E rivendica di «non aver commesso nulla di irregolare e di illecito» ma di aver pronunciato soltanto «parole in libertà».

Stamina Marino Andolina, vicepresidente di Stamina Foundation, spiega così l’accesso agli ospedali del metodo Stamina: influenti dirigenti della Regione Lombardia e dell’ospedale di Brescia esercitarono pressioni perché il protocollo Stamina varcasse la soglia degli Spedali Civili, loro erano interessati a curarsi e a curare i loro parenti. «Noi abbiamo deciso di curare prima i “raccomandati”, così poi saremmo riusciti a far entrare anche i nostri bambini». «Un dirigente della Regione Lombardia (Luca Merlino, direttore vicario della Sanità della regione) aveva un problema, una malattia neurologica progressiva », ha detto il medico che dalla procura di Torino è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. «Ha pensato che potevamo curarlo e ha favorito l’ingresso del nostro metodo agli Spedali di Brescia. Anche i dirigenti locali avevano qualche fratello, cognato o marito da curare, col morbo di Parkinson». Intanto si allunga la lista delle testimonianze delle tante famiglie che raccontano di avere corrisposto somme di denaro considerevoli al «guru» di Stamina e alla sua associazione che per lungo tempo era stata definita «senza fini di lucro».

Autostrade/1 Dal 1999, anno della privatizzazione della società Autostrade, al 2013, i pedaggi sono saliti in media del 65,9% a fronte di un’inflazione del 37,4%. Fra il 2000, primo anno successivo alla privatizzazione, e il 2012, ultimo anno di cui è disponibile il bilancio annuale, gli utili netti di Autostrade spa (fino al 2002) e di Autostrade per l’Italia (dal 2003) hanno toccato 6 miliardi 852 milioni 902mila euro. In valuta 2012, fanno 7 miliardi 688 milioni 395mila euro. Ossia, ben 4,2 miliardi in più rispetto ai 3,4 (sempre in euro 2012) incassati dallo Stato per la cessione delle quote di maggioranza relativa al gruppo guidato dalla famiglia Benetton. Nel conto dei suddetti aumenti tariffari, poi, manca ancora l’ultimo incremento del 3,9% dal primo gennaio 2014: in questo caso sono state persino ridimensionate le pretese dei concessionari, i quali rivendicavano un rincaro del 4,8% (Rizzo, CdS).

Autostrade/2 Nel 1970 l’Italia era in Europa il Paese con la maggiore dotazione autostradale, seconda solo alla Germania, e oggi ha una rete pari alla metà di quella spagnola. Questo nonostante 6mila veicoli per chilometro di autostrada, contro i 2.300 della Spagna e i 3.300 della Francia (ibidem).

Incidenti Secondo il rapporto Aci-Istat c’è stata una riduzione delle morti in incidenti stradali in Italia tra il 2001 e il 2012: si è passati da 7.096 a 3.653 vittime della strada (-48,5%). Il caso simbolo, dice l’Asaps, è stata la provincia di Forlì-Cesena dove, nel 2013, ci sono state 21 vittime, ovvero -34% rispetto al 2012. Ciò si deve a un aumento dei controlli: l’anno scorso le forze di polizia hanno fermato nei weekend 303.464 automobilisti. Il 6% (16.848) stava guidando da ubriaco. Inoltre, i ragazzi oggi sanno che se percorrono le autostrade per raggiungere i locali devono rispettare i limiti di velocità perché le telecamere del sistema Tutor (vigilano su 2.900 chilometri) sono inflessibili e la multa è matematica. Così, nelle tratte in cui il Tutor è attivo da più tempo, la mortalità è scesa del 51% e i feriti del 27% (Ribaudo, CdS).

Hollande Valérie Trierweiler, la compagna del presidente francese Hollande, è finita all’ospedale, venerdì pomeriggio, quando ha saputo della relazione del suo fidanzato con l’attrice Julie Gayet. La notizia della relazione è stata data dal settimanale “Closer”, che ha pubblicato foto di Hollande che in sella a un motorino, con il casco in testa sperando di non farsi riconoscere, va in una casa dove incontra l’attrice. Un’immagine mostra anche uno degli uomini della protezione del presidente portare i cornetti per la colazione. Tra l’altro si è saputo che l’appartamento in cui è avvenuto quell’incontro era stato prestato alla Gayet da un’amica attrice, Emmanuelle Hauck. Secondo il giornale online Mediapart in quella casa viveva la Hauck, compagna di Michel Ferracci, noto per il ruolo nella serie tv Mafiosa e condannato nel novembre 2013 a 18 mesi con la condizionale per le malversazioni del circolo di gioco d’azzardo parigino “Wagram” a favore della banda di malviventi corsi “Brise de mer” (Brezza di mare). Separata da Ferracci, Emmanuelle Hauck aveva poi cominciato una relazione con François Masini, un altro corso legato al banditismo, ucciso il 31 maggio scorso. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Vittorio Emanuele III Scoperti cinque figli illegittimi avuti da Vittorio Emanuele III durante le sue vacanze estive sulle Alpi del Canton Ticino. Nati tra la fine dell’800 e l’inizio del ’900, concepiti con donne della Leventina, una regione situata a ridosso del versante meridionale del massiccio del San Gottardo. Il soggiornò, per un certo periodo, nella località di Chiggiogna, a Villa Dell’Era, una splendida dimora: da lì, a quanto risulta, partiva per battute di caccia e scorribande amorose. Nel 2008 il principe Emanuele Filiberto, pronipote di Vittorio Emanuele III, si prese la briga di incontrare i discendenti di quei montanari del suo stesso sangue. «Ricevetti una telefonata da un avvocato di Ginevra, il quale mi disse che c’era un mio parente che voleva conoscermi», racconta Giuliano Giulini, oggi 83enne, rimasto sorpreso da quella chiamata, visto che non sapeva di avere dei parenti a Ginevra. Poi, quando comparve Filiberto, tutto gli tornò. «Sospettavo che mio padre, nato nel 1895, fosse uno di quei cinque figli illegittimi del re. Ne avevo avuto sentore grazie alle confidenze di un ex segretario comunale che giocava a carte con lui. Inoltre il mio vero nome di battesimo è Vittorio Emanuele Giuliano, mentre quello di mio padre, come è scritto sulla lapide della sua tomba, è Luigi Emanuele Vittorio». Il sovrano non si è mai dimenticato, almeno dal punto di vista finanziario, di quei suoi figli svizzeri: «Tramite la Banca dello Stato del Canton Ticino - dice ancora il signor Giulini - faceva pervenire a ognuno di loro 10mila franchi svizzeri l’anno. A condizione, però, che non facessero domande sulla provenienza di quei soldi» (Zantonelli, Rep).

Rinoceronte Il Dallas Safari Club ha messo all’asta il permesso di abbattere un raro rinoceronte nero. L’offerta copre il viaggio, le spese in una riserva sud africana, la scorta delle guide locali e l’autorizzazione a sparare. Costo totale: 28mila dollari. Il pacchetto è stato aggiudicato a 350mila dollari. Mentre le associazioni a tutela della natura hanno già raccolto più di 75 mila firme e gruppi di protesta si sono raccolti per contestare l’evento, gli organizzatori hanno cercato di difendersi dicendo che la somma incassata con l’asta sarà devoluta a un fondo per la tutela dei rinoceronti in Namibia e che la preda sarà un esemplare «anziano» e «sacrificabile» (Olimpio, CdS).

Vecchiaia Annuncio di Günter Grass, premio Nobel nel 1999: «Sono troppo vecchio. Ho ormai 86 anni. Non credo che riuscirò a scrivere ancora un romanzo».

(a cura di Daria Egidi)