Fior da fiore, 11 gennaio 2014
In Piemonte elezioni da rifare • I marò rischiano la pena di morte? • A giugno l’Isola del Giglio sarà liberata dal relitto della Concordia • Berlusconi vuole candidarsi alle Europee • Il velo preferito dai musulmani non è il burqa • Cinquantasette tipi di italiani • Respiriamo grazie alle alghe blu
Piemonte Il Tar del Piemonte ha annullato il voto regionale del 2010 in cui fu eletto il governatore Cota, accogliendo il ricorso di Mercedes Bresso per firme false. La vicenda nasce dalla falsità della lista dei Pensionati per Cota di Michele Giovine che aveva raccolto 27.797 voti: il ricorso di Bresso, arrivata seconda alle elezioni con una differenza di 9.372 voti da Cota, era stato presentato subito. Ma in prima battuta il Tar aveva rimandato la questione ordinando di procedere in civile presentando una querela di falso. Nel frattempo contro il fondatore della lista dei Pensionati era partito un processo penale, concluso il 14 novembre scorso con la condanna a due anni e otto mesi di carcere per l’accertata falsità nella raccolta delle firme per le sue candidature. Tra rinvii, appelli e pronunce della corte costituzionali, si è arrivati alla pronuncia di ieri. La sentenza scatena ha scatenato, com’è ovvio, l’ira del presidente, già provato dall’accusa di peculato per aver messo a rimborso 24mila euro di scontrini personali, tra cui quello relativo all’acquisto di un paio di mutande verdi (40 euro). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
India/1 Secondo il quotidiano indiano “Hindustan Times”, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due fucilieri di Marina ancora trattenuti a New Delhi, potrebbero essere presto processati in base alla Sua Act, la legge speciale antipirateria marittima che in caso di colpevolezza prevede fino alla condanna a morte. Inquietanti le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano di Delhi: la polizia indiana antiterrorismo, la Nia, avrebbe rilevato che i due marò, in servizio antipirateria sulla petroliera Enrica Lexie il 15 febbraio del 2012, non lanciarono avvertimenti, non utilizzarono altoparlanti né spararono in aria prima di colpire a morte i due pescatori del Kerala a bordo del St.Antony in avvicinamento, scambiandoli dunque per pirati. Ecco perché, nonostante le rassicurazioni ribadite appena due giorni fa dal ministro degli Esteri Salman Kurshid, che aveva escluso comunque una condanna a morte per i due fucilieri italiani, secondo l’“Hindustan Times” il governo indiano avrebbe di nuovo cambiato idea.
India/2 «L’India è in piena campagna elettorale, in un clima di nazionalismo crescente nel quale nessun partito vuole rischiare di mostrarsi debole con gli stranieri. Il leader dell’opposizione Narendra Modi è pronto ad attaccare ogni apertura verso i due italiani. Il partito del Congresso, al governo, non vuole sembrare meno intransigente, anche perché la sua presidente, Sonia Gandhi, teme di essere considerata anti-indiana sulla base della sua origine italiana. Il risultato è che i due marò rischiano di rimanere ostaggio della propaganda e delle manovre elettorali. Se poi il prossimo primo ministro dovesse risultare Modi, nazionalista e non testato sul piano internazionale, c’è il rischio che la vicenda torni al punto zero, riconsiderata con tempi ancora più lunghi e in forme impreviste» (Taino, CdS).
Giglio Il capo della Protezione civile e commissario straordinario, Franco Gabrielli, ha annunciato che a marzo si saprà in quale porto andrà la Costa Concordia e che a giugno il relitto sarà rimorchiato via dall’Isola del Giglio. Sono arrivate 13 offerte per smantellare la nave, un affare da quasi cento milioni di euro: 5 italiane e 8 straniere. Due proposte arrivano da Piombino, il porto più vicino al Giglio; poi ci sono Genova, Civitavecchia e Palermo. Gli stranieri interessati al recupero sono turchi (con 4 società), francesi, olandesi, norvegesi, cinesi e i britannici della Able UK.
Elezioni Silvio Berlusconi, parlando ai neocoordinatori regionali del suo partito, ha rilanciato la possibilità di una sua candidatura alle Europee «in tutte le circoscrizioni». I suoi avvocati hanno consultato giuristi anche stranieri convinti che la legge Severino, che stabilisce l’incandidabilità oltre alla decadenza per tutte le cariche politiche a seguito di una condanna, è in conflitto con la normativa europea. E siccome Berlusconi si è già appellato alla Corte di Lussemburgo, la sua speranza è che arrivi una sentenza a lui favorevole che gli permetta di correre in Italia senza dover accettare le «tante richieste di candidatura» che gli arrivano da parecchi Paesi europei: «Mi vogliono a Malta, in Romania, in Bulgaria, anche in Spagna. Ma io vorrei candidarmi in Italia».
Veli Quesito posto in sette Paesi (Tunisia, Egitto, Iraq, Libano, Arabia Saudita, Turchia e Pakistan) a uomini e donne di tutte le fedi: «Qual è l’abbigliamento più appropriato per una musulmana in pubblico?». L’hijàb bianco e coprente (vela solo capelli, collo e a volte spalle) è risultato in media il più votato (44%) anche se in Libano quasi la metà delle preferenze è andata invece al non-velo. In Arabia e in Pakistan ha prevalso il niqàb che lascia scoperti solo gli occhi (rispettivamente con il 63% e il 32% delle preferenze). Questo, nel complesso dei sette Paesi ha ottenuto solo l’8% dei voti e il burqa, usato soprattutto in Afghanistan e oggetto di una recente battaglia in Francia conclusasi con il suo divieto assoluto in luoghi pubblici, ha avuto il 2%. Alla domanda «deve essere la donna a decidere cosa indossare?», il 47% dei sauditi abbiano detto sì, con una percentuale di poco inferiore a quelle di Libano, Tunisia e Turchia, ovvero dei tre Paesi «più laici» del gruppo. In Pakistan ad essere d’accordo sulla libera scelta della donna sono solo il 22%. Ma in Egitto ancora meno, un minuscolo 14%. Alla domanda «la moglie deve sempre obbedire al proprio marito?», quelli più d’accordo sono gli egiziani (e le egiziane): 95% ha detto sì, mentre in Arabia Saudita, spesso vista con molte ragioni come il bastione del maschilismo arabo, è d’accordo il 79% (Zecchinelli, CdS).
Tipi Esistono 57 tipi di italiani, diversi tra loro più di quanto lo siano uno spagnolo e un ungherese, separati da differenze nel patrimonio genetico, oltre che linguistico e culturale. Questo è il risultato di una ricerca fatta “Sapienza” di Roma insieme alle università di Bologna, Cagliari e Pisa.
Alghe Gran parte dell’ossigeno che respiriamo è prodotta da minuscole alghe blu-verdi che popolano le acque: prendono anidride carbonica e producono ossigeno che riversano nell’acqua, da dove poi evapora. Alcuni tipi di queste alghe, inoltre, rilasciano negli oceani vescichette piene di materiale organico, inclusi gli acidi nucleici Dna e Rna. Queste vescichette hanno il diametro di un centesimo di capello, ma sono in tale numero da trasportare complessivamente tonnellate e tonnellate di materiale ricco di carbonio, che nutre una grande varietà di esseri acquatici (Boncinelli, CdS).
(a cura di Daria Egidi)