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 2014  gennaio 10 Venerdì calendario

Biografia di Maria Gabriella Luccioli

• Terni 7 maggio 1940. Magistrato. Entrata in magistratura con il primo concorso aperto alle donne (1965), prima “toga rosa” in Cassazione (1988), nel 2008 divenne la prima donna nominata presidente di sezione della Cassazione. Nell’ottobre 2007, sentenza sul caso di Eluana Englaro, affermò il «diritto alla autodeterminazione terapeutica» per i malati terminali (col «rinvio ad altro collegio milanese» aprì lo spiraglio che consentì alla corte d’Appello di autorizzare l’interruzione del trattamento di idratazione e nutrizione forzata). Nel 2013 l’Arcigay definì «storica» una sua sentenza nella quale, legittimando l’affido di un bimbo a una coppia formata da due donne, affermava che «un bambino può crescere in modo sano ed equilibrato anche con una coppia omosex, non vi sono certezze scientifiche o dati di esperienza che provino il contrario» (Elsa Vinci) [Rep 12/1/2013].
• «(...) Sposata con un ingegnere e con due figlie nel campo (una è avvocato l'altro magistrato a Firenze), Maria Gabriella Luccioli è famosa e molto stimata, tanto da far dire ad un avvocato del calibro di Anna Maria Bernardini De Pace che “i suoi provvedimenti sono tutti perfetti, ma anche pieni di una dote rara nell'ambiente: l’umanità”. E non è una roba da poco per un giudice togato che dalla Prima sezione civile negli ultimi vent’anni ha praticamente riscritto il diritto di famiglia a colpi di sentenze. Tutte, o quasi, in favore delle donne. È stata Maria Gabriella Luccioli a sollevare la questione di costituzionalità delle norme che prevedono per i figli legittimi l’obbligo del cognome paterno: non è stata ammessa. Ma ha spinto il Parlamento a occuparsi della materia. Sue anche le sentenze sulla tutela del coniuge più debole, sull’assegno di divorzio. E poi l’addebito di separazione: Maria Gabriella Luccioli ha ribaltato una prassi lunga quarant’anni che agevolava gli uomini nella sospensione dell’assegno di separazione. Non a caso il giudice togato Luccioli è tra le fondatrici dell’Associazione donne magistrato, che ha anche presieduto per parecchi anni. (...)» (Al. Ar.) [Cds 17/10/2007].