8 gennaio 2014
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Biografia di Giuseppe Laras
• Torino 6 aprile 1935. Rabbino. Presidente emerito e onorario dell’Assemblea rabbinica italiana. Dal 1980 al 2005 rabbino capo di Milano, dal 2011 di Ancona (lo era stato anche in precedenza dal 1959 al 1968, poi di Livorno dal 1968 al 1980). Docente di Storia del pensiero ebraico all’Università degli Studi di Milano (la cattedra del Centro di Judaica Goren-Goldstein fa parte del corso di Lettere e filosofia), dall’arrivo nel capoluogo lombardo, insieme con il cardinale Carlo Maria Martini, diede grande impulso al dialogo fra ebrei e cristiani: meditazioni comuni, letture e commenti pubblici della Bibbia, rapporto proseguito con il cardinale Dionigi Tettamanzi.
• «(...) Docente di Storia del pensiero ebraico alla Statale, Laras arrivò a Milano come rabbino capo nel gennaio del 1980, gli stessi giorni in cui faceva ingresso il cardinale Carlo Maria Martini. E proprio l’apertura e l’amicizia fra i due, i momenti di incontro e di meditazione biblica comune hanno portato Milano all’avanguardia del dialogo fra ebrei e cristiani. (...) Gli scontri non sono mancati, quando ad esempio si parlava delle conversioni dei figli nati da matrimoni misti o della kasherut, le norme sul cibo kosher o “adatto” al fedele. (...) “È soprattutto in questi momenti di tensione, di divisione e quindi di pericolo che ho avvertito, al di là di qualsiasi retorica, il peso della responsabilità rabbinica, pur nella consapevolezza di agire per dei principi che in una comunità ebraica vanno salvaguardati e difesi” (...)» (Gian Guido Vecchi) [Cds 7/1/2005].
• Grande scalpore quando, il 14 gennaio 2010, annunciò che per protestare contro il processo di beatificazione di Pio XII, ma anche per contestare l’invito fatto dalla Comunità ebraica romana a Benedetto XVI, non avrebbe accolto Ratzinger in Sinagoga.
• «(...) Stupì mezzo mondo ebraico dichiarando al Corriere della Sera nel 2002 (quindi ancora da rabbino capo della comunità milanese) che la marijuana per uso medico può essere kosher: “In fondo kosher significa ‘adatto’. E per lenire la sofferenza il principio attivo della cannabis, a quanto dice la scienza medica, è senz’altro adatto…” (...) Ha alle spalle studi filosofici (laurea con una tesi sul pensiero dell’Illuminismo) e giuridici (seconda laurea in Diritto penale). (...)» (Paolo Conti) [Cds 15/1/2010].