Fior da fiore, 5 gennaio 2014
S’è dimesso Fassina • In Italia un alunno su cinque lascia la scuola in anticipo • Il Papa apre alle coppie gay • La spending review delle famiglie • Partenza lenta per i saldi • Uno studio su Twitter svela che sei italiani su dieci sono felici
Fassina Dopo una battuta di Matteo Renzi su di lui («Fassina chi?») durante la conferenza stampa seguita alla riunione della segreteria a Firenze, il viceministro dell’Economia Stefano Fassina si è dimesso dal governo, offeso da quella risposta di Renzi e contrario alla sua «idea padronale del partito». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Scuola Secondo l’Istat, in Italia un alunno su cinque (il 17, 6 per cento) lascia i banchi di scuola in anticipo (cinque punti più della media dei 28 Paesi dell’Ue, scesa al 12,7%). Solo nel 2011/12 si sono persi 7.800 allievi. A settembre il governo ha stanziato 15 milioni di euro da destinare alla lotta contro la dispersione scolastica in due anni: 3,6 per il 2013, 11,4 per il 2014. Servono a finanziare lezioni pomeridiane nei luoghi in cui è maggiormente presente il fenomeno dell’abbandono e in particolare nella scuola primaria.
Gay Papa Francesco apre inaspettatamente alle coppie gay. Nella conversazione con i Superiori generali Bergoglio ha messo in guardia dai pericoli di non considerare la grande novità sociale costituita dalle coppie omosessuali con figli. Coppie che, ha detto, pongono «sfide educative inedite». Il rischio, ha insistito il pontefice, è che non comprendendo questa novità, si allontanino i figli di queste coppie dalla fede. La sfida da cogliere, ha concluso, è saper parlare a una generazione che cambia.
Risparmi 1 A causa della crisi e della pressione fiscale salita al 45%, in due anni gli italiani hanno risparmiato su tutto, per un totale di quasi 50 miliardi. Sacrifici che non sono bastati a salvare il “tesoretto” accumulato negli anni del boom: la crisi ha bruciato dal 2008 secondo la Banca d’Italia ben 520 miliardi della ricchezza nazionale, mandando in fumo qualcosa come 24mila euro a famiglia (Livini, Rep).
Risparmi 2 Nel 2012 abbiamo rinunciato a comprarci abiti e scarpe (-3% secondo l’Istat), rimandato il cambio della lavastoviglie (-3,7% gli acquisti di elettrodomestici), lasciato sugli scaffali i profumi (-1,4%) e sforbiciato per il secondo anno consecutivo – non era mai successo nel Dopoguerra – le spese per medicinali calate del 2,6%. La crisi ha cambiato anche le nostre abitudini a tavola: nel carrello è cresciuto il peso di cibi poveri come pasta e pollo a scapito di carne e pesce e per mettere assieme pranzo e cena abbiamo pagato l’1,3% in meno. Così facendo abbiamo tagliato le uscite per i consumi del 2,2%, riducendo di 6,7 miliardi la nostra spesa. Nel 2013, invece, abbiamo acquistato 100mila auto in meno del 2012, evitandoci un esborso di 1,5 miliardi circa. E – quando è stato possibile – abbiamo fatto a meno della macchina. Il consumo di benzina è calato del 4,8%, quello del gasolio del 2,6%. Un risparmio di un miliardo di tonnellate e di 2 miliardi di euro, quanto basterebbe per fare 375mila volte il giro della terra all’altezza dell’Equatore. La vittima più illustre dell’austerity forzata è stata anche lo scorso anno la casa. Nel 2013 in Italia ne sono state comprate e vendute 407 mila, l’8,3% meno del 2012, pari a 6,7 miliardi di euro. Non solo: nel 2013 il valore dei prestiti non “onorati” dalle famiglie italiane è salito secondo i dati Banca d’Italia da 52 a 55 miliardi. Una rata su 10 non viene più saldata. Quattro milioni di auto circolano per risparmiare senza assicurazione. E il tasso delle sofferenze bancarie – assicurano Prometeia- Assofin.Crif – è destinato a salire di un altro 10% anche l’anno prossimo. (ibidem).
Saldi 1 Partenza lenta, anche a causa del maltempo, per i saldi: Codacons stima una diminuzione delle vendite rispetto all’anno scorso del 10-15%.
Saldi 2 L’immagine-simbolo dei saldi 2014: le centinaia di ragazzi in mutande che hanno sfidato freddo e pioggia per vincere - nei negozi Desigual di Torino e Roma - qualcosa da mettersi addosso.
Twitter Quelli di Voices from the blogs, l’osservatorio dell’Università di Milano nato con l’obiettivo di «catturare i sentimenti» sul web, esaminando oltre 41 milioni di messaggi hanno stabilito che 6 su 10 degli italiani che twittano regolarmente sono contenti (nel 2012, l’indice iHappy si fermava a 4,6, contro 5,4 scontenti su dieci). Dalla stessa ricerca risulta che il giorno più lieto del 2013, con l’80,4 per cento di tweet positivi, è stato il 12 luglio.
Tv «L’ipnosi della tv non è un male cronico, ma una febbre passeggera» (un giornalista su La Stampa, a inizio gennaio del 1954) (Di Paolo, Sta).
(a cura di Roberta Mercuri)