Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  gennaio 03 Venerdì calendario

Renzi fa le proposte di riforma elettorale • Fiat vola in Borsa • Male le immatricolazioni di auto nel 2013 • Quanto pesa il fisco sulla busta paga di un operaio italiano • I più bugiardi della politica • Secondo il Tesoro, diminuisce il fabbisogno dello Stato • Più laureati che matricole • Ancora tante donne uccise • I nonni fanno la spesa per i nipotini • I miliardari sono ancora più ricchi • Un uomo ammazza la moglie malata e si suicida


Renzi Renzi ha scritto ai leader di maggioranza e opposizione proponendo tre modelli di legge elettorale possibili. Il primo è quello spagnolo: divisione in 118 piccole circoscrizioni, con premio di maggioranza del 15%. Ogni circoscrizione elegge da 4 a 5 deputati. La soglia di sbarramento è al 5%. Il secondo è la legge Mattarella rivisitata: «475 collegi uninominali e assegnazione del 25 per cento dei restanti attraverso l’attribuzione di un premio di maggioranza del 15%, oltre al diritto di tribuna per il 10% del totale dei collegi». L’ultimo è il doppio turno di coalizione dei sindaci: «Chi vince prende il 60% dei seggi e i restanti sono divisi proporzionalmente tra i perdenti. Possibile sia un sistema con liste corte bloccate, con preferenze o con collegi. Soglia di sbarramento al 5%». Oltre alla legge elettorale, di tipo maggioritario, Renzi ha chiesto agli altri leader di lavorare insieme per accelerare sulla trasformazione del Senato «in Camera delle autonomie locali con la cancellazione di ogni indennità per i senatori, non più eletti, ma tali per i loro ruoli in Comuni e Regioni». Proposta anche la riforma del Titolo V della Costituzione e di alcune leggi che regolano i diritti civili: «Non solo le modifiche alla Bossi-Fini, le unioni civili, la legge sulla cooperazione internazionale, i provvedimenti per le famiglie, ma anche una disciplina più moderna delle adozioni». Tra i primi a dirsi d’accordo (oltre a Sel) c’è Berlusconi, al quale piace soprattutto il modello elettorale spagnolo.

Fiat Dopo l’accordo con Veba per salire al 100% in Chrysler, Fiat in Borsa ieri ha segnato +16,4%. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Auto Dati sulle immatricolazioni di auto nuove in Italia: il mercato registra in dicembre un incremento dell’1,4% ma nell’intero 2013 accusa una flessione del 7%; il gruppo Fiat riporta un calo del 2,6% nell’ultimo mese e annuale del 9,9%.

Operai Un operaio nello stabilimento Chrysler di Jefferson North, a Detroit, incassa in media 500 dollari netti a settimana: al mese fanno 2.100 dollari, che in euro diventano 1.550. Un operaio italiano, invece, a fine mese incassa intorno a 1.350 euro, ma in più ha la tredicesima. Sugli importi lordi il cuneo fiscale italiano può arrivare a superare il 50%, mentre quello statunitense è intorno al 35% (stime Fismic). Le aziende americane spesso integrano lo stipendio con polizze sanitarie e piani pensionistici differenti da quelli in Italia. C’è poi la lista dei “variabili”, con Chrysler che si distingue per una lunga serie di bonus (per esempio, la condivisione degli utili con bonus variabili da zero a 12mila dollari) (Stringa, CdS).

Panzane/1 Pagellapolitica.it, confrontando le affermazioni dei politici italiani con dati, fatti e numeri, ha chiesto ai suoi lettori di votare la più grande panzana del 2013. Al primo posto, con il 51% dei voti, Beppe Grillo che a gennaio, in campagna elettorale, disse: «La crescita non dà posti di lavoro, li toglie», sostenendo, come esempio, che il raddoppio della produzione in Germania aveva portato a una riduzione dei posti di lavoro del 15%; affermazione smentita e ribaltata da Pagella Politica, citando dati Eurostat e Ocse: la produzione era aumentata, ma non del doppio, e l’occupazione complessiva aumentata. Al secondo posto (20%) Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, che diceva: «Il debito del Comune di Roma è zero. Non abbiamo nessun debito». Terzo Silvio Berlusconi (16%), che a gennaio 2013, giustificando il proprio operato, sosteneva: «Non c’entra nulla il governo sulla riduzione dello spread» (Mastrantonio, CdS).

Panzane/2 Su Pagellapolitica.it ogni politico ha un profilo è un indice di veridicità delle sue affermazioni (non statistico, ma indicativo): male Berlusconi e Grillo, con il 58% e il 59% di veridicità, meglio Enrico Letta (85%), Matteo Renzi (78%) e Angelino Alfano (69% su 31); bene Emma Bonino (90%) e Laura Boldrini (91%) (ibidem).

Fabbisogno Secondo il Tesoro, il fabbisogno annuo del settore statale (vale a dire le quantità di risorse necessarie alla copertura del bilancio di cassa) si è attestato a 79,7 miliardi contro i 49,5 del 2012. Quindi si tratta di un peggioramento di circa 30 miliardi di euro, ma una nota di via XX Settembre precisa, premettendo che si tratta di dati preliminari, che sul risultato pesano operazioni straordinarie, fra le quali lo sblocco dei pagamenti dei debiti pregressi delle pubbliche amministrazioni, la partecipazione all’aumento di capitale a favore della Banca Europea per gli Investimenti, i bond a favore del Monte dei Paschi di Siena e gli incassi relativi alla cessione di Fintecna. Escludendo dunque alcune importanti partite di entrata e spesa «ininfluenti ai fini del computo dell’indebitamento netto, il fabbisogno del settore statale risulta inferiore a quello del 2012 di oltre un miliardo di euro». Altri dati sulla chiusura dell’anno: lo spread tra il Btp e il Bund tedesco scende verso i 200 punti base, attestandosi sul finire della seduta a 203 dai 216 di mercoledì, mentre il tasso sul decennale del Tesoro va sotto il 4% (3,96%) per la prima volta da maggio.

Lauree Nel 2011/2012, a fronte di 280.164 immatricolazioni all’università, si sono registrati 291.688 laureati. Nel 2010/2011 le matricole superavano ancora di seimila unità i laureati. Se è vero che in cinque anni le immatricolazioni sono diminuite di 50mila unità è anche vero che i laureati (complice la riforma del 3+2 entrata in vigore nel 2000/2001) in meno di quindici anni sono quasi raddoppiati. Nel 1997/1998 a fronte di 320mila immatricolati gli atenei italiani riuscivano a laureare appena 140 giovani. Nonostante il grande miglioramento, l’Italia è ancora in coda alla classica europea per numero di laureati. In Italia, la quota di 30/34enni in possesso di un diploma di laurea è del 21,7%, contro una media Ue a 28 paesi del 35,7%. Nel 2012, secondo Eurostat, il nostro Paese occupava il penultimo posto, seguito soltanto dalla Turchia; nel 2000 ci seguivano anche la Romania, il Portogallo, la Repubblica Slovacca e Malta, che in pochi anni ci hanno superato (Intravaia, Rep).

Donne Il numero di donne uccise nel 2013 è stato superiore rispetto al 2012. Quest’anno i cosiddeti “femminicidi” sono stati 103 contro i 93 del 2012. Il Nord continua a essere il luogo dove si uccide di più (39 vittime) rispetto al Centro (30) e al Sud e Isole (34), ma c’è stato un riequilibrio: nel 2012 il Nord viaggiava su percentuali impressionanti (53 vittime rispetto alle 11 del Centro e alle 29 di Sud e Isole). A fronte di un picco basso, in entrambi gli anni, nel mese di agosto (una vittima nel 2012, sei nel 2013), corrisponde un picco in alto nel mese successivo (sette donne uccise nel 2012, dieci nel 2013). Altra curiosità: il 2013 ha visto più vittime negli ultimi mesi dell’anno rispetto al 2012 (Zanotti, Sta).

Nonni Una ricerca condotta da Nielsen dice che i nonni fanno la spesa per i nipotini. Infatti acquistano il 14,7% del totale dei pannolini (un anno fa la percentuale era del 12,5), il 26,1% delle salviettine umidificate (un anno fa 23,7%), il 23,8% delle creme per la pelle dei bimbi (un anno fa 20%), il 29,7% dei biscotti per l’infanzia (il 27,6% un anno fa) (Spini, Sta).

Miliardari Nel 2013 le 300 persone più ricche del mondo hanno aggiunto 524 miliardi di dollari alle loro fortune, che ammontano ora a 3.700 miliardi di dollari. Secondo la classifica, compilata da Bloomberg, Bill Gates nel 2013 ha guadagnato 15,8 miliardi di dollari arrivando a un patrimonio di 78,5 miliardi. Secondo nell’incrementare la propria ricchezza è stato Sheldon Adelson, proprietario di casinò: +14,4 miliardi di dollari per un totale di 37,1 miliardi. Il messicano Carlos Slim, secondo uomo più ricco del pianeta, ha invece registrato un calo del suo patrimonio di 1,4 miliardi di dollari, arrivando a 73,8 miliardi. Lo spagnolo Amancio Ortega ha aumentato la sua fortuna di 8.900 milioni di dollari, totalizzando 66.400 milioni. Il secondo uomo più ricco dell’America Latina, il brasiliano Jorge Paulo Lemann, 33esimo nella lista mondiale, ha accresciuto le sue ricchezze del 21,6%, pari a 4.100 milioni di dollari, raggiungendo i 22.800 milioni. Invece il miliardario che ha perso di più è il brasiliano Eike Batista, che si è ritrovato nel 2013 con 12 miliardi in meno (Sta).

Suicidio Anna Pirotta, 79 anni, e suo marito Giancarlo Bocciarelli, 76. Nel 1964 avevano aperto un negozio di gioielli con annesso laboratorio a Milano, in via Losanna 15. Lì avevano lavorato insieme fino al 2011. Due figli ormai grandi, andarono in pensione. Lasciarono la casa di via Imbonati per trasferirsi ad Arese e poi in campagna, a Rezzano, frazione di Carpaneto Piacentino, dove si godevano l’aria buona dei colli. A ottobre la signora ebbe un ictus: ora vigile e in recupero, ne mostrava tuttavia segni importanti. Ricoverata in una residenza per anziani di Paderno Dugnano, tutti i giorni il marito si faceva cento chilometri per portarle un caffè e i fiori freschi. Tra Natale e Capodanno, però, pranzando con i figli, Bocciarelli disse più volte: «Se la mamma non ce la fa io la seguo. Non posso lasciarla». Così l’altro giorno con una scusa mandò al bar l’amico che l’aveva accompagnato in clinica, salì dalla sua Anna e le sparò due colpi al cuore con la 38 special che conservava dai tempi della gioielleria. Poi rivolse l’arma contro di sé e si ammazzò. Gli infermieri trovarono lui a terra, la moglie sdraiata su un fianco, come se dormisse: sembrava morta per cause naturali e i carabinieri dovettero guardarla un bel po’ prima di accorgersi dei due piccoli fori sul torace. Intorno alle 11 di giovedì 2 gennaio, in una camera al terzo piano della clinica “Emilio Bernardelli” di via Maresciallo Giardino, Paderno Dugnano, Milano.

(a cura di Daria Egidi)